La Passione, un gioco da ragazzi

La Passione, un gioco da ragazzi
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Se viene affidata loro la parte che preferiscono, è quasi sicuro che la manterranno anche con l’andare dei decenni. E se si cerca bene, tra la compagine di attori e staff arruolata sotto al Calvario di Sordevolo, si scopre che in buona parte si tratta di “ex”. Ovvero di adulti che, prima di approdare alla Passione dei “grandi”, sono stati i protagonisti della Passione dei Bambini, spettacolo costola della sacra rappresentazione che debutterà domenica, 30 agosto, all’Anfiteatro “Giovanni Paolo II”.

Giocare alla Passione è sempre stato, infatti, abitudine comune tra i giovani del paese, che attestazioni scritte tracciano risalire almeno al 1914. «Nei cortili o nei prati, si giocava a costruire la croce, si metteva in scena l’impiccagione», ricorda Elisabetta Chiappo, oggi Madonna e in gioventù Veronica, ruolo affettivo che era stato della madre. «Si cercava una pianta per mimarci sotto l’ultimo gesto di Giuda, si trottava per fare i cavalli. E si riproduceva la flagellazione, il momento preferito da tutti», aggiunge Cristina Mondin, tra le tre attuali Maddalene, nel ruolo dal 2005. «E tutti i bambini si mettevano in disparte, a osservare gli adulti in scena, ripetendo le battute che sapevano già a memoria».

Così è stato fino al 1980, quando l’allora regista Pier Felice Fontana ebbe l’intuizione e permise ai più piccoli di recitare nell’anfiteatro ben più spartano dell’epoca, ma con la stessa dedizione, gli stessi costumi, la cavalleria, tra le labbra lo stesso antico testo del Quattrocento. «Allora avevo 9 anni e ricordo che è stato un evento. Quel giorno di 35 anni fa, diluviava, i bambini avevano scarponcini e stivaletti di gomma ai piedi», torna indietro nel tempo Elisabetta Chiappo. «Dal 1980, la Passione dei Bambini è entrata nel nostro calendario. Attira le famiglie, ma con il tempo un pubblico crescente».

Foto ingiallite ritraggono “pionieri” passati all’odierna Passione degli adulti: un piccolo Giuda, Andrea Fogliano, che Giuda è rimasto fino a questa edizione, legatissimo al personaggio; Gianluca Ronchetta, il primo piccolo Gesù oggi microfonista; un Marco Pedrazzo in questa edizione nei panni di Erode, allora Josef D’Arimatea. E ancora gli attuali Satana, Angelo Ronchetta e Andrea Fazzari. Nel tempo, il Gesù 2015 Fabrizio Pin è stato un mini- sacerdote Anna e l’altro Gesù Gian Marco Pidello il cavaliere romano - era il 1985 -, il cui vestito cucito a mano dalla madre è passato nel 2010 al figlio Giuseppe ed è esposto al Museo della Passione nella chiesa di Santa Marta, a Sordevolo. 

Il passaggio del testimone tra generazioni è, infatti, la benzina della macchina della rappresentazione. E non è nemmeno un passaggio, si nasce nella Passione: «Mio figlio Lorenzo, che ha 10 anni e interpreta Giovanni, ha cominciato cinque anni fa», racconta Cristina Mondin. «Con Anna Pidello, (ndr. regista della Passione dei Bambini con Lorena Givone) , ricordiamo con piacere un aneddoto: Lorenzo aveva paura di non ricordare la parte e Anna gli consigliò di leggere, e lui: “Ma ancora non so leggere!”. Oggi, si cambia tre volte: è angioletto, plebe e diavoletto».

Sulla recitazione, Laura Fontana, figlia di Pier Felice, rispolvera nella memoria: «Ho debuttato come Angelo del Calice a 7 anni, nel 1970, e mio padre non si fidava a farmi recitare, così mi aveva registrata e io parlavo muovendo solo la bocca, in playback. Nell’ultima edizione, quella del 1992, invece mi ha voluto come Madonna. Ora sono Claudia Procula, moglie di Pilato, figura che il regista Celestino Fogliano ha valorizzato molto quest’anno, e che amo profondamente».

La Passione dei Bambini 2015 conta 82 recitanti. Li si vedrà in scena il 30 agosto, alle ore 16.30, l’11 settembre alle 20.30 e il 18 settembre alle 10.

Giovanna Boglietti   

Se viene affidata loro la parte che preferiscono, è quasi sicuro che la manterranno anche con l’andare dei decenni. E se si cerca bene, tra la compagine di attori e staff arruolata sotto al Calvario di Sordevolo, si scopre che in buona parte si tratta di “ex”. Ovvero di adulti che, prima di approdare alla Passione dei “grandi”, sono stati i protagonisti della Passione dei Bambini, spettacolo costola della sacra rappresentazione che debutterà domenica, 30 agosto, all’Anfiteatro “Giovanni Paolo II”.

Giocare alla Passione è sempre stato, infatti, abitudine comune tra i giovani del paese, che attestazioni scritte tracciano risalire almeno al 1914. «Nei cortili o nei prati, si giocava a costruire la croce, si metteva in scena l’impiccagione», ricorda Elisabetta Chiappo, oggi Madonna e in gioventù Veronica, ruolo affettivo che era stato della madre. «Si cercava una pianta per mimarci sotto l’ultimo gesto di Giuda, si trottava per fare i cavalli. E si riproduceva la flagellazione, il momento preferito da tutti», aggiunge Cristina Mondin, tra le tre attuali Maddalene, nel ruolo dal 2005. «E tutti i bambini si mettevano in disparte, a osservare gli adulti in scena, ripetendo le battute che sapevano già a memoria».

Così è stato fino al 1980, quando l’allora regista Pier Felice Fontana ebbe l’intuizione e permise ai più piccoli di recitare nell’anfiteatro ben più spartano dell’epoca, ma con la stessa dedizione, gli stessi costumi, la cavalleria, tra le labbra lo stesso antico testo del Quattrocento. «Allora avevo 9 anni e ricordo che è stato un evento. Quel giorno di 35 anni fa, diluviava, i bambini avevano scarponcini e stivaletti di gomma ai piedi», torna indietro nel tempo Elisabetta Chiappo. «Dal 1980, la Passione dei Bambini è entrata nel nostro calendario. Attira le famiglie, ma con il tempo un pubblico crescente».

Foto ingiallite ritraggono “pionieri” passati all’odierna Passione degli adulti: un piccolo Giuda, Andrea Fogliano, che Giuda è rimasto fino a questa edizione, legatissimo al personaggio; Gianluca Ronchetta, il primo piccolo Gesù oggi microfonista; un Marco Pedrazzo in questa edizione nei panni di Erode, allora Josef D’Arimatea. E ancora gli attuali Satana, Angelo Ronchetta e Andrea Fazzari. Nel tempo, il Gesù 2015 Fabrizio Pin è stato un mini- sacerdote Anna e l’altro Gesù Gian Marco Pidello il cavaliere romano - era il 1985 -, il cui vestito cucito a mano dalla madre è passato nel 2010 al figlio Giuseppe ed è esposto al Museo della Passione nella chiesa di Santa Marta, a Sordevolo. 

Il passaggio del testimone tra generazioni è, infatti, la benzina della macchina della rappresentazione. E non è nemmeno un passaggio, si nasce nella Passione: «Mio figlio Lorenzo, che ha 10 anni e interpreta Giovanni, ha cominciato cinque anni fa», racconta Cristina Mondin. «Con Anna Pidello, (ndr. regista della Passione dei Bambini con Lorena Givone) , ricordiamo con piacere un aneddoto: Lorenzo aveva paura di non ricordare la parte e Anna gli consigliò di leggere, e lui: “Ma ancora non so leggere!”. Oggi, si cambia tre volte: è angioletto, plebe e diavoletto».

Sulla recitazione, Laura Fontana, figlia di Pier Felice, rispolvera nella memoria: «Ho debuttato come Angelo del Calice a 7 anni, nel 1970, e mio padre non si fidava a farmi recitare, così mi aveva registrata e io parlavo muovendo solo la bocca, in playback. Nell’ultima edizione, quella del 1992, invece mi ha voluto come Madonna. Ora sono Claudia Procula, moglie di Pilato, figura che il regista Celestino Fogliano ha valorizzato molto quest’anno, e che amo profondamente».

La Passione dei Bambini 2015 conta 82 recitanti. Li si vedrà in scena il 30 agosto, alle ore 16.30, l’11 settembre alle 20.30 e il 18 settembre alle 10.

Giovanna Boglietti   

 

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