La “Luisa Spagnoli” vista dietro al «Ciak!»

La “Luisa Spagnoli” vista dietro al «Ciak!»
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Per chi lo osserva da via Lungo Cervo, il corpo elegante della “Pettinatura Italiana” di Vigliano resta sempre lo stesso. Se non fosse per quella scritta, visibile anche dalla strada, d’un rosso acceso che spicca sul muro che si allunga poco prima dei cancelli: “Cioccolato Perugina” (in alto). È, questo, il dettaglio che indica che, all’interno della “Pettina”, sono giorni di febbrile via vai, un intenso brulicare di persone dietro ai vetri opachi dei suoi finestroni, oltre il giallo dell’intonaco di quelle pareti lasciate per troppo tempo a contenere il silenzio. E, in effetti, varcata la soglia dello stabilimento, per concessione del Tribunale di Biella, i rumori abituali di un set si fanno avanti uno dietro l’altro. Atipici all’interno dell’ex azienda tessile, in procedura fallimentare; consueti per un momento di riprese, stretto a un paio di settimane di permanenza nel Biellese. 

Per chi lo osserva da via Lungo Cervo, il corpo elegante della “Pettinatura Italiana” di Vigliano resta sempre lo stesso. Se non fosse per quella scritta, visibile anche dalla strada, d’un rosso acceso che spicca sul muro che si allunga poco prima dei cancelli: “Cioccolato Perugina” (in alto). È, questo, il dettaglio che indica che, all’interno della “Pettina”, sono giorni di febbrile via vai, un intenso brulicare di persone dietro ai vetri opachi dei suoi finestroni, oltre il giallo dell’intonaco di quelle pareti lasciate per troppo tempo a contenere il silenzio. E, in effetti, varcata la soglia dello stabilimento, per concessione del Tribunale di Biella, i rumori abituali di un set si fanno avanti uno dietro l’altro. Atipici all’interno dell’ex azienda tessile, in procedura fallimentare; consueti per un momento di riprese, stretto a un paio di settimane di permanenza nel Biellese. 

Sul set. Taglia la corte centrale, con un rimbombo, la voce che invita all’azione. Spunta, davanti a un’auto d’epoca, il ciak. Una volta battuta la clachette, cinque o sei macchinisti spingono sui binari il dolly, il carrello sul quale è montata una delle cineprese. E subito, oltre l’isolotto centrale dell’allora guardiola, lo scalpiccio sul lastricato anticipa il movimento compatto di un gruppo di attori e comparse, concentrati sulla scena in corso. Si colgono appena alcune parole, restando a distanza e lontano dagli schermi e i microfoni. Un Giovanni Buitoni invita i presenti a guardarsi attorno, orgoglioso della fabbrica che si para loro davanti, e attorno. La “Cioccolato Perugina”. La “Pettinatura Italiana”. Nel gruppo, camminano spediti una Luisa Spagnoli, che spicca tra lo scuro degli abiti anni Venti con indosso una lunga pelliccia bianca, sottobraccio al marito Annibale.

La voce che dà e toglie loro l’azione annuncia l’ultima prova. E sul set della fiction Rai la produzione “Moviheart” di Massimiliano La Pegna per Rai Fiction annuncia una pausa. L’invito è a spostarsi all’interno, caricare le attrezzature e risistemarle in una delle sale delle “Pettina” riadattate - si sente annunciare - al «reparto cioccolato». 

E questi sono gli angoli dell’ambientazione per i quali, con i particolari fotografici e le interviste ai protagonisti, “Moviheart” chiede riserbo. Non si possono mostrare, se non attraverso il racconto.

L’attrezzatura viene raccolta da una trentina di persone, in pochi minuti. Nel cortile restano alcuni attori principali, come Matteo Martari e Massimo Dapporto. Si godono il triangolo di sole che batte sul cortile e ritempra un poco dalle temperature fattesi all’improvviso più rigide. Arrivano vassoi colmi di focacce, lo spuntino poco prima di mezzogiorno. Luisa Ranieri, la protagonista, e Vinicio Marchioni passano ad altra scena. Spariscono le borse dell’acqua calda, i piumini e le mantelline pesanti che, prima di ogni nuovo ciak, gli interpreti si buttavano sulle spalle. E così si trasferiscono, muovendosi dietro alle telecamere, parrucchieri e truccatori, pronti a rimediare ai segni delle sferzate di freddo sui visi degli attori. Restano le comparse, molte biellesi. A godersi la “Pettina” come non si era mai vista.

Giovanna Boglietti             

Leggi di più sull’Eco di Biella di giovedì 26 novembre 2015

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