La “Biella del tessile” perduta e ritrovata

La “Biella del tessile” perduta e ritrovata
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BIELLA - Certe rivoluzioni avvengono per strada; ma, dopo,  finiscono spesso con il correre su pellicola. Se questo accade, è una fortuna; se questo viene reso possibile da un lavoro di recupero, è una forma d’arte. 
Così è accaduto a “Ritorno, uno della montagna”, tra i più importanti e significativi film biellesi, che è stato recentemente digitalizzato, grazie al lavoro di conservazione di Giorgio Pisca, prima, e all’intervento di Maurizio Pellegrini, poi.
La pellicola, una 16mm prodotta e finanziata da Aldo Blotto Baldo nel 1958, con la regia dello stesso Blotto Baldo e di Peppo Sacchi, è una fiction ambientata tra la montagna e le fabbriche biellesi che testimonia i mutamenti sociali indotti dall’industrializzazione nel dopoguerra, con lo spopolamento delle montagne e il concentrarsi della forza lavoro nelle fabbriche cittadine.
Come poter fruire, allora, di questo recupero e di altro patrimonio esistente? “Ritorno” sarà la punta di diamante della serata “Rivoluzioni industriali”, che consisterà nella proiezione pubblica di tre cortometraggi storici accomunati dal filo “Industria, territorio e cambiamenti sociali nel Biellese attraverso le pellicole del Novecento”. L’iniziativa, condotta in collaborazione con VideoAstolfoSullaLuna, rappresenta anche la prima serata di “FestivaLungo 2017”, rassegna curata da Palazzo La Marmora e che proprio lì si terrà oggi, mercoledì 15 febbraio, alle ore 21.
Maurizio Pellegrini di VideoAstolfoSullaLuna  ha curato il lavoro di recupero della versione originale di “Ritorno”: la parte visiva è stata digitalizzata in telecinema alla Nova Rolfilm di Torino, l’audio è stato estratto dalla copia 8mm circolante e ri-sincronizzato scena per scena sulla nuova versione, che conta anche scene mancanti.
Con questo film, sarà possibile vedere anche una produzione del decennio successivo, “Quinta colonna”, divertente fiction che affronta il fenomeno dell’immigrazione dal Meridione. La regia è ancora di Peppo Sacchi, protagonisti due artisti noti, oggi scomparsi, l’attore Adriano Delmastro e il pittore Armando Santi. Era il 1962. 
Terzo e ultimo corto in programma, quello del 1998, forse l'ultimo film biellese a essere stato girato in pellicola: è “Derelict land”, firmato da una troupe dei registi Cocito&Pastore, conosciuti per i famosi “Intervalli” di Rai3, con Maurizio Pellegrini. È, questo, un documentario tv  sull’abbandono delle fabbriche nel distretto tessile biellese. Il documentario, prodotto da RaiSat, è stato ultimato e trasmesso nel 2001, con il titolo “Come fossili cristallizzati nel tempo”.
Giovanna Boglietti

BIELLA - Certe rivoluzioni avvengono per strada; ma, dopo,  finiscono spesso con il correre su pellicola. Se questo accade, è una fortuna; se questo viene reso possibile da un lavoro di recupero, è una forma d’arte. 
Così è accaduto a “Ritorno, uno della montagna”, tra i più importanti e significativi film biellesi, che è stato recentemente digitalizzato, grazie al lavoro di conservazione di Giorgio Pisca, prima, e all’intervento di Maurizio Pellegrini, poi.
La pellicola, una 16mm prodotta e finanziata da Aldo Blotto Baldo nel 1958, con la regia dello stesso Blotto Baldo e di Peppo Sacchi, è una fiction ambientata tra la montagna e le fabbriche biellesi che testimonia i mutamenti sociali indotti dall’industrializzazione nel dopoguerra, con lo spopolamento delle montagne e il concentrarsi della forza lavoro nelle fabbriche cittadine.
Come poter fruire, allora, di questo recupero e di altro patrimonio esistente? “Ritorno” sarà la punta di diamante della serata “Rivoluzioni industriali”, che consisterà nella proiezione pubblica di tre cortometraggi storici accomunati dal filo “Industria, territorio e cambiamenti sociali nel Biellese attraverso le pellicole del Novecento”. L’iniziativa, condotta in collaborazione con VideoAstolfoSullaLuna, rappresenta anche la prima serata di “FestivaLungo 2017”, rassegna curata da Palazzo La Marmora e che proprio lì si terrà oggi, mercoledì 15 febbraio, alle ore 21.
Maurizio Pellegrini di VideoAstolfoSullaLuna  ha curato il lavoro di recupero della versione originale di “Ritorno”: la parte visiva è stata digitalizzata in telecinema alla Nova Rolfilm di Torino, l’audio è stato estratto dalla copia 8mm circolante e ri-sincronizzato scena per scena sulla nuova versione, che conta anche scene mancanti.
Con questo film, sarà possibile vedere anche una produzione del decennio successivo, “Quinta colonna”, divertente fiction che affronta il fenomeno dell’immigrazione dal Meridione. La regia è ancora di Peppo Sacchi, protagonisti due artisti noti, oggi scomparsi, l’attore Adriano Delmastro e il pittore Armando Santi. Era il 1962. 
Terzo e ultimo corto in programma, quello del 1998, forse l'ultimo film biellese a essere stato girato in pellicola: è “Derelict land”, firmato da una troupe dei registi Cocito&Pastore, conosciuti per i famosi “Intervalli” di Rai3, con Maurizio Pellegrini. È, questo, un documentario tv  sull’abbandono delle fabbriche nel distretto tessile biellese. Il documentario, prodotto da RaiSat, è stato ultimato e trasmesso nel 2001, con il titolo “Come fossili cristallizzati nel tempo”.
Giovanna Boglietti

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