«Indago l’industria per capire dove si va»

«Indago l’industria per capire dove si va»
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BIELLA - Gran finale per la 15° edizione del Premio Biella letteratura e industria, che sabato a Citta? Studi ha salutato i vincitori davanti ad un pubblico di lettori e di estimatori. «Un binomio magnifico, quello tra letteratura e industria - ha detto Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Biella, sponsor principale della manifestazione -. Perche? siamo un territorio di grandi opportunita? dal punto di vista imprenditoriale e socio-culturale».

Con emozione sempre crescente Paolo Piana, presidente del Premio, ne ha ribadito il nobile scopo «poiche? parlare di industria significa mettere al centro il settore trainante del Paese». Un sentito ringraziamento e? stato rivolto agli sponsor, attenti a sensibilizzare i giovani sui temi dell’industria, a stimolare alla lettura di qualita?, a collaborare per la diffusione dei libri selezionati dalle tre giurie del Premio e scelti tra i 35 partecipanti di questa edizione, coinvolgendo 1800 studenti e totalizzando 5mila visualizzazioni del sito dedicato.

Ad aggiudicarsi il Premio speciale della giuria e? stato Mario Andreose, che nelle pagine di “Uomini e libri” ha svelato strategie e segreti del mondo editoriale in cui lavora da 50 anni: «Se l’industria registra oscillazioni nell’andamento del mercato, in letteratura l’offerta si e? moltiplicata e l’editoria si e? globalizzata, spingendo i giovani scrittori ad essere sempre piu? brillanti e competitivi. Registriamo il gradimento del settore saggistica e la crescita del mercato di libri per ragazzi, i lettori di domani».

Il presidente di Lauretana Giovanni Vietti ha premiato Grazia Lissi, la fotografa che con “Il coraggio di restare” ha dato voce a 18 imprenditori che, nonostante le difficolta?, sono rimasti in Italia e hanno proposto idee innovative per la nostra economia. «Non bastavano le mie fotografie per descrivere l’avventura umana e imprenditoriale dei protagonisti del saggio. Nelle parole del mio saggio troverete anche la loro grande consapevolezza accanto alla fatica, alla voglia di provarci e di rimettersi in gioco, all’inventiva e all’umilta?», ha detto rispondendo alle domande di Pier Francesco Gasparetto.

Il Premio Opera straniera e? stato poi ritirato dall'economista e gesuita Gael Giraud che in “Transizione ecologica” sostiene un diverso approccio al domani sia nell’economia che nella finanza. Tema che trattera? anche nel corso del dibattito al termine della serata, dopo averlo gia? sviluppato in mattinata a Torino nel corso di un incontro aperto a studenti, giornalisti e pubblico, in dialogo con i docenti economici Claudio Bermont e Giovanni Pavanelli.
Infine il vincitore del Premio Biella letteratura e industria 2016, Paolo Bricco, storico rigoroso e attento dell’avventura olivettiana, dopo la cerimonia di premiazione ha parlato dell’utilizzo della letteratura per comprendere meglio che cosa sia l’industria. «C’e? necessita? di incroci di saperi e di metodologie - ha sottolineato l’inviato del Sole 24 ore -. Io ho avuto la fortuna di dedicarmi alla Olivetti, usando strumenti letterari e indagando anche la dimensione del mito di Adriano. E sostengo che si debbano usare strumenti diversi e complementari per capire l’industria. Vale la pena di continuare ad indagare e di cogliere quella moltitudine di storie imprenditoriali che il territorio produce, per capire attraverso le loro vicende da dove veniamo e dove andiamo. Pensate a che cosa sarebbe l’Italia se all’epoca il GFT, che era una potenza, gli eredi dei Rivetti biellesi, avesse unito le sue forze con quelle di Armani. Oggi i francesi, quelli dei grandi gruppi del lusso, saremmo noi».

Mariella Debernardi

BIELLA - Gran finale per la 15° edizione del Premio Biella letteratura e industria, che sabato a Citta? Studi ha salutato i vincitori davanti ad un pubblico di lettori e di estimatori. «Un binomio magnifico, quello tra letteratura e industria - ha detto Franco Ferraris, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Biella, sponsor principale della manifestazione -. Perche? siamo un territorio di grandi opportunita? dal punto di vista imprenditoriale e socio-culturale».

Con emozione sempre crescente Paolo Piana, presidente del Premio, ne ha ribadito il nobile scopo «poiche? parlare di industria significa mettere al centro il settore trainante del Paese». Un sentito ringraziamento e? stato rivolto agli sponsor, attenti a sensibilizzare i giovani sui temi dell’industria, a stimolare alla lettura di qualita?, a collaborare per la diffusione dei libri selezionati dalle tre giurie del Premio e scelti tra i 35 partecipanti di questa edizione, coinvolgendo 1800 studenti e totalizzando 5mila visualizzazioni del sito dedicato.

Ad aggiudicarsi il Premio speciale della giuria e? stato Mario Andreose, che nelle pagine di “Uomini e libri” ha svelato strategie e segreti del mondo editoriale in cui lavora da 50 anni: «Se l’industria registra oscillazioni nell’andamento del mercato, in letteratura l’offerta si e? moltiplicata e l’editoria si e? globalizzata, spingendo i giovani scrittori ad essere sempre piu? brillanti e competitivi. Registriamo il gradimento del settore saggistica e la crescita del mercato di libri per ragazzi, i lettori di domani».

Il presidente di Lauretana Giovanni Vietti ha premiato Grazia Lissi, la fotografa che con “Il coraggio di restare” ha dato voce a 18 imprenditori che, nonostante le difficolta?, sono rimasti in Italia e hanno proposto idee innovative per la nostra economia. «Non bastavano le mie fotografie per descrivere l’avventura umana e imprenditoriale dei protagonisti del saggio. Nelle parole del mio saggio troverete anche la loro grande consapevolezza accanto alla fatica, alla voglia di provarci e di rimettersi in gioco, all’inventiva e all’umilta?», ha detto rispondendo alle domande di Pier Francesco Gasparetto.

Il Premio Opera straniera e? stato poi ritirato dall'economista e gesuita Gael Giraud che in “Transizione ecologica” sostiene un diverso approccio al domani sia nell’economia che nella finanza. Tema che trattera? anche nel corso del dibattito al termine della serata, dopo averlo gia? sviluppato in mattinata a Torino nel corso di un incontro aperto a studenti, giornalisti e pubblico, in dialogo con i docenti economici Claudio Bermont e Giovanni Pavanelli.
Infine il vincitore del Premio Biella letteratura e industria 2016, Paolo Bricco, storico rigoroso e attento dell’avventura olivettiana, dopo la cerimonia di premiazione ha parlato dell’utilizzo della letteratura per comprendere meglio che cosa sia l’industria. «C’e? necessita? di incroci di saperi e di metodologie - ha sottolineato l’inviato del Sole 24 ore -. Io ho avuto la fortuna di dedicarmi alla Olivetti, usando strumenti letterari e indagando anche la dimensione del mito di Adriano. E sostengo che si debbano usare strumenti diversi e complementari per capire l’industria. Vale la pena di continuare ad indagare e di cogliere quella moltitudine di storie imprenditoriali che il territorio produce, per capire attraverso le loro vicende da dove veniamo e dove andiamo. Pensate a che cosa sarebbe l’Italia se all’epoca il GFT, che era una potenza, gli eredi dei Rivetti biellesi, avesse unito le sue forze con quelle di Armani. Oggi i francesi, quelli dei grandi gruppi del lusso, saremmo noi».

Mariella Debernardi

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