Il tesoro di Desana in una tesi

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(8 mar) È di Marco Aimone lo studio del tesoro di Desana, un insieme di oreficerie e oggetti d’argento comprendente 51 pezzi preziosi, tra cui gioielli, argenterie da mensa, complementi di vestiario femminile e maschile. Con la pubblicazione della tesi di dottorato, lo studioso biellese specializzato in Archeologia ha evidenziato in un libro, "Il tesoro di Desana. Una fonte per lo studio della società romano-ostrogota in Italia", edito dal British Archeological Reports di Oxford, le potenzialità del ritrovamento, i cui oggetti si fanno risalire ad un’epoca poco nota che sta tra la fine dell’Impero romano d’Occidente e la conquista longobarda.

È di Marco Aimone lo studio del tesoro di Desana, un insieme di oreficerie e oggetti d’argento comprendente 51 pezzi preziosi, tra cui gioielli, argenterie da mensa, complementi di vestiario femminile e maschile. Con la pubblicazione della tesi di dottorato, lo studioso biellese specializzato in Archeologia ha evidenziato in un libro, "Il tesoro di Desana. Una fonte per lo studio della società romano-ostrogota in Italia", edito dal British Archeological Reports di Oxford, le potenzialità del ritrovamento, i cui oggetti si fanno risalire ad un’epoca poco nota che sta tra la fine dell’Impero romano d’Occidente e la conquista longobarda.

I preziosi. In una villa tardo-romana costruita nel IV secolo, nelle campagne tra Desana e Trino, si sono rinvenuti preziosi in un unico nascondiglio. Marco Aimone li ha studiati e ne ha individuato la cronologia che va dal II secolo alla prima metà del VI, anche se la maggior parte degli oggetti risulta databile all’epoca del regno di Teoderico. Ma l’aspetto più rilevante del lavoro consiste nell’associazione di elementi della tradizione romano-mediterranea con altri di tradizione ostrogota, che comprova una forma di convivenza tra Romani e Germani in Italia, soprattutto negli anni del regno ostrogoto, quando con un matrimonio misto, celebrato tra un nobile romano e una donna di stirpe germanica, vi fu lo scambio di un anello nuziale su cui sono incisi il nome latino Stefanius e quello goto Valatrud.
Mariella Debernardi

8 marzo 2011

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