Il passato di Ronco nelle bielline 2.0

La 36enne torinese alle prese con laboratori di terracotta

Il passato di Ronco nelle bielline 2.0

Il passato di Ronco nelle bielline 2.0. La storia di Cinzia Petraroli.

Si è immersa nella storia di Ronco a tal punto da voler raffigurare sulla terracotta alcuni angoli del paese. Si tratta soltanto di uno dei tanti progetti riguardanti il laboratorio presente all’Ecomuseo di cui è la responsabile dal 2014. Qui dove è riuscita a trasformare una passione nel lavoro quotidiano. È la storia di Cinzia Petraroli, 36enne torinese che dopo essersi trasferita nel Biellese sedici anni fa, ha trovato a Ronco un insegnante d’eccezione: Giorgio Rey, che ha gestito prima di lei gli spazi di via Roma.

Gli inizi

Dopo gli studi, dedicati ai beni culturali, la voglia di insegnare è cresciuta con il tempo: «Non volevo che, come al liceo, del materiale lavorato finisse per essere distrutto- spiega – anche per questo motivo ho iniziato a cercare un posto per me ed eccomi a Ronco di cui conoscevo l’Ecomuseo, la sua storia dal 1995, e il suo passato in cui venivano lavorati argilla e ceramica. L’incontro con Giorgio mi ha cambiato la vita, ho imparato da lui come fare i corsi, gestire i laboratori e la pratica sulla terracotta. Nel giro di due anni si è poi creato un gruppo molto attivo con persone che di mestiere fanno altro ma che si sono appassionate alle attività».

Il lavoro

Oggi Cinzia riesce a far riscoprire Ronco grazie a corsi di scultura, tornio, manipolazione e decorazione per scuole, associazioni turistiche, culturali e sociali. Produce, insieme ai suoi collaboratori, terrecotte che esaltano profumi e sapori dei cibi. Ogni giorno nasce un’idea, come nel caso delle bielline 2.0, pentole di terracotta tradizionali, rivisitate e tipiche dell’artigianato di Ronco, luogo tra più i importanti del Piemonte nel comparto delle stoviglie popolari. «Quando i visitatori hanno cominciato a richiederle, ci siamo resi conto che la volontà era di tornare a respirare la natura, gustare cibo sano e riscoprire la “lentezza” in tempi così frenetici. Ovviamente lavoriamo soprattutto in inverno e nel periodo natalizio. Quando si accende la stufa e viene voglia di usarla».

Il futuro

Fare rete con il territorio è la missione di Cinzia. «Andare nelle scuole a mostrare e a insegnare cosa facciamo è la mia specialità- afferma – poi arrivano richieste interessanti da associazioni territoriali e mercatini che ci permettono di esporre i prodotti. Sono partiti diversi progetti: dalle bielline in carcere con Caritas alla Up di Graglia
che ci consentirà di fare la ceramica nelle scuole. Inoltre vorremmo provare a imprimere sulla terracotta le immagini di Ronco scattate da uno strumento fotografico molto speciale». «Siamo un laboratorio sperimentale- conclude- e non smettiamo di porci obiettivi. Nonostante le difficoltà quotidiane sono entusiasta del mio lavoro e della possibilità di far conoscere Ronco e la sua storia. Tornare indietro? Assolutamente no».

Lorenzo Lucon