Eventi e Cultura

I Tiromancino: «Così vi stupiremo»

I Tiromancino: «Così vi stupiremo»
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BIELLA - Se avete già assistito a un concerto dei Tiromancino e aspettate giovedì per rivedere la band in azione preparatevi: quello che succederà sul palco dell’Odeon, sarà qualcosa di assolutamente «innovativo» rispetto a quanto vi immaginate. Parola di Federico Zampaglione, storica voce del gruppo italiano che festeggia le nozze d’argento dal primo disco pubblicato. «Sarà qualcosa di nuovo che vi lascerà stupiti – assicura il cantante -, un viaggio nella musica di 25 anni che sposerà una varietà di suoni molto variegati».
Biella sarà l’ultima data del tour nei teatri cominciato nell’ottobre del 2016 che ha lasciato tante soddisfazioni al gruppo. «Abbiamo amato questo tour: il teatro ci permette di proporre sonorità molto più sofisticate che in altri spazi non potrebbero essere curate in questo modo» spiega Zampaglione. Uno spettacolo dinamico che intratterrà il pubblico per più di due ore: dall’acustica, all’elettronica spaziando tra mandolini e sintetizzatori. «Nel concerto suono undici strumenti a dimostrazione della varietà di cui parlavo prima e lo spettacolo è diviso in tre fasi: un primo momento più rock, seguito da uno acustico e uno più elettronico. Ci sarà inoltre molto spazio per l’improvvisazione: non vi aspettate un concerto cantautoriale». 
Nella scaletta, oltre ai brani “storici” della band, alcuni sono estratti dell’ultimo disco Nel respiro del mondo, uscito lo scorso anno per Sony. L’innovazione portata sul palco in questi mesi, è riscontrabile anche in questo ultimo lavoro. «In tutti i nostri dischi abbiamo cercato di sperimentare molto, - continua Zampaglione - cambiando sonorità e utilizzando sempre nuovi strumenti. È sempre stato un nostro modo di lavorare il non fossilizzarci su certi suoni o tipi di canzoni: abbiamo sempre cercato uno spettro più ampio. Questo è un album con sonorità più aperte rispetto al passato». Fondamentale, sotto questo aspetto, la collaborazione con il produttore Luca Chiaravalli. I testi invece, ruotano tutti attorno ad un elemento comune: il mare. «Ho lavorato ai testi insieme a mio padre: volevo raccontare gli stati d’animo e i momenti della vita che la figura del mare racchiude».
Per i Tiromancino non è la prima volta sotto le montagne biellesi, nel 2014 sono stati ospiti dell’Alpàa nella vicina Valsesia. Zampaglione ricorda bene il pubblico di queste zone: «I ricordi sono molto belli, è gente appassionata e molto attenta alle sonorità che gli vengono proposte: rimarranno stupiti». Appuntamento a giovedì sera, ore 21, teatro Odeon.
Luca Rondi

BIELLA - Se avete già assistito a un concerto dei Tiromancino e aspettate giovedì per rivedere la band in azione preparatevi: quello che succederà sul palco dell’Odeon, sarà qualcosa di assolutamente «innovativo» rispetto a quanto vi immaginate. Parola di Federico Zampaglione, storica voce del gruppo italiano che festeggia le nozze d’argento dal primo disco pubblicato. «Sarà qualcosa di nuovo che vi lascerà stupiti – assicura il cantante -, un viaggio nella musica di 25 anni che sposerà una varietà di suoni molto variegati».
Biella sarà l’ultima data del tour nei teatri cominciato nell’ottobre del 2016 che ha lasciato tante soddisfazioni al gruppo. «Abbiamo amato questo tour: il teatro ci permette di proporre sonorità molto più sofisticate che in altri spazi non potrebbero essere curate in questo modo» spiega Zampaglione. Uno spettacolo dinamico che intratterrà il pubblico per più di due ore: dall’acustica, all’elettronica spaziando tra mandolini e sintetizzatori. «Nel concerto suono undici strumenti a dimostrazione della varietà di cui parlavo prima e lo spettacolo è diviso in tre fasi: un primo momento più rock, seguito da uno acustico e uno più elettronico. Ci sarà inoltre molto spazio per l’improvvisazione: non vi aspettate un concerto cantautoriale». 
Nella scaletta, oltre ai brani “storici” della band, alcuni sono estratti dell’ultimo disco Nel respiro del mondo, uscito lo scorso anno per Sony. L’innovazione portata sul palco in questi mesi, è riscontrabile anche in questo ultimo lavoro. «In tutti i nostri dischi abbiamo cercato di sperimentare molto, - continua Zampaglione - cambiando sonorità e utilizzando sempre nuovi strumenti. È sempre stato un nostro modo di lavorare il non fossilizzarci su certi suoni o tipi di canzoni: abbiamo sempre cercato uno spettro più ampio. Questo è un album con sonorità più aperte rispetto al passato». Fondamentale, sotto questo aspetto, la collaborazione con il produttore Luca Chiaravalli. I testi invece, ruotano tutti attorno ad un elemento comune: il mare. «Ho lavorato ai testi insieme a mio padre: volevo raccontare gli stati d’animo e i momenti della vita che la figura del mare racchiude».
Per i Tiromancino non è la prima volta sotto le montagne biellesi, nel 2014 sono stati ospiti dell’Alpàa nella vicina Valsesia. Zampaglione ricorda bene il pubblico di queste zone: «I ricordi sono molto belli, è gente appassionata e molto attenta alle sonorità che gli vengono proposte: rimarranno stupiti». Appuntamento a giovedì sera, ore 21, teatro Odeon.
Luca Rondi

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