Graglia sarà blindata per il primo maggio

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Graglia sarà blindata
per il primo maggio

Destra e sinistra in piazza. Divide l'eccidio del '45

(22 apr) Il passato che non passa, che divide, ancora, nonostante oltre sessant’anni di storia e tanto altro: tra muri caduti e ideologie superate, forse. Eppure: pugni chiusi contro saluti romani. Bandiere rosse da una parte e croci celtiche dall’altra. In mezzo, un eccezionale contingente di poliziotti per la Valle Elvo, come a Graglia non s’era mai visto.

Graglia sarà blindata
per il primo maggio

Destra e sinistra in piazza. L'eccidio del '45 che divide

Il passato che non passa, che divide, ancora, nonostante oltre sessant’anni di storia e tanto altro: tra muri caduti e ideologie superate, forse. Eppure: pugni chiusi contro saluti romani. Bandiere rosse da una parte e croci celtiche dall’altra. In mezzo, un eccezionale contingente di poliziotti per la Valle Elvo, come a Graglia non s’era mai visto. I militari della Repubblica Sociale Italiana fucilati da gruppi partigiani nei pressi del santuario, nel maggio del 1945, non danno pace. Questione di memoria, ancora non condivisa, nonostante tutto. Furono 29, tra uomini e donne, le vittime della strage che da anni viene ricordata da neofascisti di tutto il Nord Italia, che arrivano in valle per una messa e una commemorazione al cimitero. La scoperta di un video su “You Tube”, l’anno scorso, infiammò e indignò la galassia dei militanti di sinistra. Che quest’anno manifesteranno contro quanto si vide dalle immagini su Internet: saluti romani, teste rasate, naziskin, camicie nere e croci celtiche. Rifondazione Comunista, “Collettivo Stella Rossa” e aderenti dei centri sociali torinesi hanno già assicurato la loro presenza. Forse saranno addirittura in duecento. Appuntamento per il primo maggio, quando tradizionalmente si svolge la manifestazione organizzata dai nostalgici del Duce. Molto preoccupato il sindaco, Marco Astrua: «Spero che la tranquillità dei residenti non venga messa in discussione». La questura di Biella, ufficialmente, non ha ancora ricevuto comunicazione dai militanti dell’arcipelago dei “cuori neri”. Ma la commemorazione  sarà fatta, assicurano dalla Digos. Arriveranno quindi rinforzi dalla questura di Torino, per evitare scontri e incidenti. Perché c’è chi dice no.  

Paolo La Bua

22 aprile 2009

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