Giulio Greco, da Pollone al set del film “On Air”

Giulio Greco, da Pollone al set del film “On Air”
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Marco Mazzoli è l’ideatore dello Zoo di Radio 105, trasmissione che pur tra tante polemiche si è creata negli anni uno zoccolo duro di ascoltatori. Ora è uscito nelle sale un film “On air - Una storia di successo” che racconta la storia di Mazzoli e in parte quella delle radio libere lombarde. Nel cast della pellicola diretta da Davide Simon Mazzoli, accanto a Chiara Francini, Giancarlo Giannini, Ricky Tognazzi, Fiammetta Cicogna, Katy Saunders, Claudio Cecchetto, Marco Marzocca, Stefano Chiodaroli, c’è anche un giovane attore strettamente legato a Biella, dove ha vissuto fino al 2008, Giulio Greco, che interpreta Mazzoli da giovane. Giulio Greco, 24 anni, residente attualmente nel Novarese, cresciuto tra il Piemonte e Milano, dal 2010 ha iniziato una carriera nel mondo dello spettacolo che ha già segnato diverse tappe importanti. Oltre a diversi spot pubblicitari e vari lavori teatrali affrontando autori come Arthur Miller, Anton Cechov, Bertold Brecht, Arthur Schnitzler, nel 2015 partecipa al talent show di Agon Channel, “Chance”, dove vince la categoria “attori”, e risulta terzo assoluto.

In merito al suo ultimo impegno cinematografico in “On air”, abbiamo raccolto alcune sue impressioni. «Una bella esperienza, professionalmente importante. Ho conosciuto sul set il vero Marco Mazzoli e il lavoro è stato facilitato dal rapporto di amicizia e di simpatia di cui lui subito mi ha fatto dono. Ricordo con gratitudine le battute lanciate sul set per caricarmi: “Divertiti, divertiti. Questo è il modo migliore di essere me stesso” mi diceva. Con Marco condivido il sogno di realizzare le mie passioni: per lui la musica, per me la recitazione, secondo la massima di Confucio: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua”. A Marco mi accomuna anche la determinazione secondo la quale, per raggiungere i propri obiettivi, occorre impegnarsi contro qualsiasi difficoltà».

Ha qualche altra curiosità relativa al set?

«Un momento a mio parere bello - racconta Greco in tono commosso - capitato dopo l’ultimo ciak del film. Il capo macchinista viene da me e mi dice: “Giulio, non ho mai conosciuto in 25 anni di esperienza un attore come te. Tu sai il nome di tutti, saluti tutti con la stessa importanza e gioia: ogni mattina quando arrivi sul set e ogni sera quando si finisce di lavorare. Grazie per questa esperienza: ci hai dato tranquillità nei momenti di stress. Lavorare con te è stato davvero un piacere. Se continuerai sempre così andrai in alto e diventerai un grande uomo oltre che un grande attore».

In parte “figlio d’arte”: sua madre Nathalie, di origine belga, è stata attrice. Quanto ha influito su di lei nel voler recitare?

«Non sono mai stato “spinto” da mia madre verso questa carriera, anche se mi sentivo attratto dalla recitazione fin da bambino. Nel 2013 ho iniziato a frequentare la scuola milanese di teatro “Quelli di Grock”, ma in realtà ero preso da tante altre passioni. Nel 2010 con Giuliano Ladolfi, ho fondato la casa editrice che prende il nome proprio dal famoso critico letterario. Nel dicembre 2014 ho conseguito la laurea in “Gestione d’impresa e Marketing”, inoltre giocavo a calcio. Poi la recitazione ha preso il sopravvento accanto allo scrivere».

Quali sono, professionalmente, i tratti principali del suo carattere?

«Penso che i tratti fondamentali della mia personalità siano la grinta, la passione e la perseveranza che metto ogni giorno in ciò che faccio, dalla mattina in cui mi sveglio alla sera quando vado a dormire, l’umiltà che tutti mi riconoscono nell’affrontare il lavoro sempre, e infine la fiducia che ho dato alle persone più grandi e con più esperienza di me, come il fatto che mi sono fatto guidare rimanendo sempre in ascolto. Vivo la vita con entusiasmo e mi metto sempre in gioco. Non esistono sconfitte, solo insegnamenti utili per proseguire al meglio la nostra vita. Dobbiamo rimanere in ascolto e imparare dai nostri errori e io ne ho fatti tanti e ne faccio tanti!». 

Che rapporto ha con Biella?

«A Biella sono cresciuto. Sulle colline del Biellese ho avuto la mia bellissima infanzia spensierata, le avventure sportive, le prime relazioni, i primi lavoretti. Ho felici ricordi al circolo “I Faggi” dove giocavo a tennis, a Pollone dove sono andato alle scuole primarie e dove ho giocato a calcio nella squadra del paese. Ho incontrato diverse persone che mi sono state a fianco durante la crescita come Nanni Tarello per il calcio, Marco Bettin dal punto di vista spirituale, Lenaic Dandres per i primi lavori nei locali, i professori al liceo scientifico tra i quali Enrico Martinelli, gli amici Cristina Scarlatta e il maestro Luciano Angeleri che nel loro locale “Orso Poeta” mi hanno fatto vivere momenti indimenticabili».

Quali sono i prossimi progetti?

«Nel mio immediato futuro si prospettano parecchi impegni. Ho tanti progetti, tanti sogni… Ma non bastano né il talento né la grinta: occorre soprattutto una solida preparazione che la vita e l’esperienza sul campo perfezionano. In questi mesi mi sono dedicato al teatro, al canto; ho girato spot, ho posato per shooting fotografici e ho seguito un progetto per una serie Tv. Coltivo anche la passione per la letteratura che esercito nella mia casa editrice: mi occupo di testi, organizzo e partecipo a convegni e a presentazioni, stendo prefazioni e saggi. Ho anche esordito anche come scrittore con un libro, intitolato "In concerto" (Ladolfi Editore), presentato al Salone di Torino ma questa è un’altra storia…».

Massimo Delzoppo

Marco Mazzoli è l’ideatore dello Zoo di Radio 105, trasmissione che pur tra tante polemiche si è creata negli anni uno zoccolo duro di ascoltatori. Ora è uscito nelle sale un film “On air - Una storia di successo” che racconta la storia di Mazzoli e in parte quella delle radio libere lombarde. Nel cast della pellicola diretta da Davide Simon Mazzoli, accanto a Chiara Francini, Giancarlo Giannini, Ricky Tognazzi, Fiammetta Cicogna, Katy Saunders, Claudio Cecchetto, Marco Marzocca, Stefano Chiodaroli, c’è anche un giovane attore strettamente legato a Biella, dove ha vissuto fino al 2008, Giulio Greco, che interpreta Mazzoli da giovane. Giulio Greco, 24 anni, residente attualmente nel Novarese, cresciuto tra il Piemonte e Milano, dal 2010 ha iniziato una carriera nel mondo dello spettacolo che ha già segnato diverse tappe importanti. Oltre a diversi spot pubblicitari e vari lavori teatrali affrontando autori come Arthur Miller, Anton Cechov, Bertold Brecht, Arthur Schnitzler, nel 2015 partecipa al talent show di Agon Channel, “Chance”, dove vince la categoria “attori”, e risulta terzo assoluto.

In merito al suo ultimo impegno cinematografico in “On air”, abbiamo raccolto alcune sue impressioni. «Una bella esperienza, professionalmente importante. Ho conosciuto sul set il vero Marco Mazzoli e il lavoro è stato facilitato dal rapporto di amicizia e di simpatia di cui lui subito mi ha fatto dono. Ricordo con gratitudine le battute lanciate sul set per caricarmi: “Divertiti, divertiti. Questo è il modo migliore di essere me stesso” mi diceva. Con Marco condivido il sogno di realizzare le mie passioni: per lui la musica, per me la recitazione, secondo la massima di Confucio: “Scegli un lavoro che ami e non dovrai lavorare neppure un giorno in vita tua”. A Marco mi accomuna anche la determinazione secondo la quale, per raggiungere i propri obiettivi, occorre impegnarsi contro qualsiasi difficoltà».

Ha qualche altra curiosità relativa al set?

«Un momento a mio parere bello - racconta Greco in tono commosso - capitato dopo l’ultimo ciak del film. Il capo macchinista viene da me e mi dice: “Giulio, non ho mai conosciuto in 25 anni di esperienza un attore come te. Tu sai il nome di tutti, saluti tutti con la stessa importanza e gioia: ogni mattina quando arrivi sul set e ogni sera quando si finisce di lavorare. Grazie per questa esperienza: ci hai dato tranquillità nei momenti di stress. Lavorare con te è stato davvero un piacere. Se continuerai sempre così andrai in alto e diventerai un grande uomo oltre che un grande attore».

In parte “figlio d’arte”: sua madre Nathalie, di origine belga, è stata attrice. Quanto ha influito su di lei nel voler recitare?

«Non sono mai stato “spinto” da mia madre verso questa carriera, anche se mi sentivo attratto dalla recitazione fin da bambino. Nel 2013 ho iniziato a frequentare la scuola milanese di teatro “Quelli di Grock”, ma in realtà ero preso da tante altre passioni. Nel 2010 con Giuliano Ladolfi, ho fondato la casa editrice che prende il nome proprio dal famoso critico letterario. Nel dicembre 2014 ho conseguito la laurea in “Gestione d’impresa e Marketing”, inoltre giocavo a calcio. Poi la recitazione ha preso il sopravvento accanto allo scrivere».

Quali sono, professionalmente, i tratti principali del suo carattere?

«Penso che i tratti fondamentali della mia personalità siano la grinta, la passione e la perseveranza che metto ogni giorno in ciò che faccio, dalla mattina in cui mi sveglio alla sera quando vado a dormire, l’umiltà che tutti mi riconoscono nell’affrontare il lavoro sempre, e infine la fiducia che ho dato alle persone più grandi e con più esperienza di me, come il fatto che mi sono fatto guidare rimanendo sempre in ascolto. Vivo la vita con entusiasmo e mi metto sempre in gioco. Non esistono sconfitte, solo insegnamenti utili per proseguire al meglio la nostra vita. Dobbiamo rimanere in ascolto e imparare dai nostri errori e io ne ho fatti tanti e ne faccio tanti!». 

Che rapporto ha con Biella?

«A Biella sono cresciuto. Sulle colline del Biellese ho avuto la mia bellissima infanzia spensierata, le avventure sportive, le prime relazioni, i primi lavoretti. Ho felici ricordi al circolo “I Faggi” dove giocavo a tennis, a Pollone dove sono andato alle scuole primarie e dove ho giocato a calcio nella squadra del paese. Ho incontrato diverse persone che mi sono state a fianco durante la crescita come Nanni Tarello per il calcio, Marco Bettin dal punto di vista spirituale, Lenaic Dandres per i primi lavori nei locali, i professori al liceo scientifico tra i quali Enrico Martinelli, gli amici Cristina Scarlatta e il maestro Luciano Angeleri che nel loro locale “Orso Poeta” mi hanno fatto vivere momenti indimenticabili».

Quali sono i prossimi progetti?

«Nel mio immediato futuro si prospettano parecchi impegni. Ho tanti progetti, tanti sogni… Ma non bastano né il talento né la grinta: occorre soprattutto una solida preparazione che la vita e l’esperienza sul campo perfezionano. In questi mesi mi sono dedicato al teatro, al canto; ho girato spot, ho posato per shooting fotografici e ho seguito un progetto per una serie Tv. Coltivo anche la passione per la letteratura che esercito nella mia casa editrice: mi occupo di testi, organizzo e partecipo a convegni e a presentazioni, stendo prefazioni e saggi. Ho anche esordito anche come scrittore con un libro, intitolato "In concerto" (Ladolfi Editore), presentato al Salone di Torino ma questa è un’altra storia…».

Massimo Delzoppo

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