Garibaldi: l'uomo, il mitoe le sue camicie rosse

(15 apr) "Garibaldi: un uomo, un mito e le sue camicie rosse". È questo il titolo della mostra organizzata dall’assessorato alla Cultura della Città di Biella in collaborazione con l’Archivio di Stato e la Biblioteca civica, nell’ambito dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il contenuto. «La mostra, attraverso un grande contenuto di spettacolarità, vuole avvolgere il visitatore facendogli rivivere appieno l’esperienza del soggiorno garibaldino nella nostra città. Saranno ripresi tutti gli aspetti della vita, dalla dieta dell’eroe fino al suo rapporto con La Marmora, Quintino Sella e il vescovo Losana; verranno inoltre esposte ricostruzioni delle camicie rosse, originariamente prodotte proprio a Biella», spiega Diego Presa, consigliere e storico garibaldino che, insieme a Graziana Bolengo, si è occupato della ricerca storica. Il lavoro è una rivisitazione del passaggio a Biella dell’eroe del Risorgimento, una ricostruzione dei suoi incontri, delle reti di amicizie e delle relazioni tessute sul territorio. "Garibaldi: un uomo, un mito e le sue camicie rosse". È questo il titolo della mostra organizzata dall’assessorato alla Cultura della Città di Biella in collaborazione con l’Archivio di Stato e la Biblioteca civica, nell’ambito dei festeggiamenti per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
Il contenuto. «La mostra, attraverso un grande contenuto di spettacolarità, vuole avvolgere il visitatore facendogli rivivere appieno l’esperienza del soggiorno garibaldino nella nostra città. Saranno ripresi tutti gli aspetti della vita, dalla dieta dell’eroe fino al suo rapporto con La Marmora, Quintino Sella e il vescovo Losana; verranno inoltre esposte ricostruzioni delle camicie rosse, originariamente prodotte proprio a Biella», spiega Diego Presa, consigliere e storico garibaldino che, insieme a Graziana Bolengo, si è occupato della ricerca storica. Il lavoro è una rivisitazione del passaggio a Biella dell’eroe del Risorgimento, una ricostruzione dei suoi incontri, delle reti di amicizie e delle relazioni tessute sul territorio. «Biella, nel 1859, fu uno dei centri di reclutamento dei garibaldini e, grazie alla vicinanza con i paesi stranieri, fu anche una delle poche città in cui penetrò il “mito” di Garibaldi, nato ad opera di grandi pensatori - continua Presa -. Ecco perché oggi possiamo dire di essere stati una delle prime città a riconoscere l’importanza di questa figura».
Gli obiettivi. «Umanizzare il mito di Garibaldi e insieme valorizzare la centralità di Biella, città industriale che partecipò attivamente alla lotta per l’unità del nostro Paese: sono questi gli obiettivi che ci siamo prefissati quando abbiamo pensato a questa mostra - spiega l’assessore Andrea Delmastro -. Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato al progetto».
La mostra, allestita nei locali del Museo del Territorio, resterà aperta da domenica (inaugurazione domani alle 18) a domenica 26 giugno.
Giulia Magnetto
15 aprile 2011