Furti a raffica alla festa della neve

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(15 feb) Ci hanno pensato dei giovani ladruncoli che hanno ripulito per bene di portafogli, cellulari, macchine fotografiche e di quant’altro di valore, una ventina di zainetti negli spogliatoi della pista di pattinaggio, a intaccare il perfetto svolgimento della “Festa della neve” di quest’anno, il tradizionale appuntamento organizzato dalla Pietro Micca che si ripete ormai da 57 anni e che si è svolto mercoledì scorso a Champoluc, la nota stazione sciistica valdostana del comprensorio “Monterosa Ski”. Ci hanno pensato dei giovani ladruncoli che hanno ripulito per bene di portafogli, cellulari, macchine fotografiche e di quant’altro di valore, una ventina di zainetti negli spogliatoi della pista di pattinaggio, a intaccare il perfetto svolgimento della “Festa della neve” di quest’anno, il tradizionale appuntamento organizzato dalla Pietro Micca che si ripete ormai da 57 anni e che si è svolto mercoledì scorso a Champoluc, la nota stazione sciistica valdostana del comprensorio “Monterosa Ski”. Sono pochi i biellesi che non hanno ricordi di divertimento, amicizia, momenti di aggregazione, legati a una delle edizioni del passato, tutte rese possibili grazie all’impegno di pochi insegnanti e dei tanti volontari della storica associazione sportiva. Mercoledì sono intervenuti anche i carabinieri del luogo che non hanno potuto far altro che constatare quanto avvenuto. Qualche derubato avrebbe visto allontanarsi di corsa dallo spogliatoio alcuni giovani. Il sospetto è che i ladri si trovassero tra i quasi 1500 studenti appartenenti a tutti gli istituti biellesi che hanno affollato l’edizione di quest’anno. «Ne sono convinta anch’io - sostiene una delle organizzatrici della Pietro Micca -. In mezzo a tutti quei ragazzi, dopotutto, poteva nascondersi chiunque. Anche quel giovane che, alle 9 del mattino, ho rimproverato perché si stava scolando a canna una bottiglia di Montenegro e lui, per tutta risposta, mi ha mandato a stendere. Ciò per far capire con chi, a volte, ci tocca avere a che fare..».
Il furto è avvenuto al palazzetto del ghiaccio di Champoluc. Invece di trascorrere la giornata lungo le piste con gli sci, una trentina di studenti ha preferito i volteggi con i pattini da ghiaccio. I ragazzi hanno lasciato zainetti e borse in una stanza adibita a spogliatoio e, mentre erano impegnati a pattinare, i ladruncoli sono entrati in azione e hanno fatto man bassa di ogni cosa di valore che hanno trovato. Come accade sempre in questi casi, c’era probabilmente chi faceva da “palo” per dare l’allarme in previsione dell’arrivo di qualcuno. Il furto è stato scoperto poco prima di mezzogiorno quando gli studenti impegnati a pattinare si sono diretti verso lo spogliatoio. Gli zaini, buttati dappertutto, erano stati quasi tutti aperti. Ingente il bottino. Sono infatti spariti soldi, telefoni cellulari, I-Phone, macchine fotografiche digitali.
«E’ ovvio che sono dispiaciuta per quanto accaduto - spiega la rappresentante della Pietro Micca -. Non mi sento però minimamente responsabile in quanto è buona educazione non lasciare mai nulla di valore all’interno di borse e zainetti di qualunque palestra o palazzetto si intenda frequentare. In quel luogo, inoltre, i cartelli posizionati dal gestore che mettono in guardia i pattinatori sono più grandi di me. Ciò che è capitato a Champoluc poteva capitare benissimo in una palestra o in una piscina di Biella. Non bisogna mai lasciare nulla di incustodito e non spetta a me insegnarlo ai ragazzi...».
Alcuni genitori sono infuriati: «Dovevano controllare la roba oppure farla mettere in una stanza chiusa dove nessuno poteva entrare - ribadisce una mamma -. Dopo il furto, inoltre, potevano quantomeno provvedere ad informare i genitori di quanto accaduto visto che a tutti i ragazzi erano stati rubati i cellulari. Sono stati invece lasciati tutti allo sbando più totale...».
Rispetto al passato quando in ogni bus era presente oltre all’accompagnatore della Pietro Micca quantomeno un insegnante, nelle ultime edizioni il numero di questi ultimi si è drasticamente ridotto. Solo l’Itis Quintino Sella, ha provveduto, quest’anno, a mettere a disposizione dieci insegnanti che sono stati affiancati ai volontari. «Noi facciamo il possibile - puntualizza l’organizzatrice -, ma al giorno d’oggi ci sono ragazzi impossibili da gestire se non dai loro insegnanti. Quello che è successo non può però inficiare in alcun modo quanto di buono anche quest’anno è stato fatto. In mezzo a 1500 studenti, dopotutto, può sempre nascondersi chi non sa o non vuole comportarsi bene...».

15 febbraio 2010

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