FA321, il diario segreto di Fabrizio Florio

FA321, il diario segreto di Fabrizio Florio
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«Guardo i tetti e mi sembrano più nitidi del solito, più definiti, comincia a farsi strada in me l’idea che sia tutto un sogno e che mi debba liberare di tutte le cose materiali di quel mondo [...] inizialmente penso di buttarmi di testa per raggiungere quel prato sotto la casa che io immaginavo un passaggio dimensionale, ma poi la paura mi fa buttare di piedi (meno male, di testa sarei morto probabilmente)».

Fabrizio Florio scriveva di getto, così. Una virgola a separare pensieri, emozioni, azioni. E di virgole, di sua mano, aveva iniziato a segnarne: scandivano, una dietro l’altra, le frasi con cui aveva intessuto i primi capitoli di una storia che raccontava di lui e non solo. E che dopo la sua morte - un malore accusato in mare, a Sanremo, nel 2013 - è stata trovata dalla famiglia conservata in una cartella salvata nel computer e intitolata: “il libro”. Capitolo secondo, “La psichiatria”. Il libro non era che agli inizi, ma tanto è bastato, alla famiglia Florio, per intraprendere un viaggio nell’intimo di Fabrizio e, insieme, un progetto che facciano di quelle parole uno strumento d’aiuto rivolto a chi come lui viveva facendo i conti con un disagio mentale, alterando depressione a euforia, e desiderando il diritto di ricoprire un ruolo in società, avere un lavoro, quel che gli spetta. Ai bisognosi, e tanto, di ascolto. Spesso più delle cure, «meno chimica» pensava Fabrizio Florio.

Il progetto porta oggi il suo nome, “FA321”. E racconta di come l’ascolto sia terapia. Mossosi per iscritto per mano del suo ispiratore, prende forma attraverso la musica, che l’ha sempre accompagnato. «Ho letto e riletto ogni parola di mio fratello», spiega  Marilena Florio. Anche queste: «Me lo sentivo, ogni cosa me lo diceva, ero in viaggio direzione la felicità», scriveva ancora Fabrizio. Pensando poi a cosa? Alla musica, forse, che non mette punti, viaggia sulle note. Virgola.

 

La finalità del progetto “FA321” consiste nella raccolta fondi volta a sostenere le borse di lavoro di “Per contare di Più”, onlus che opera a beneficio degli utenti con disagio mentale che necessitano di un inserimento lavorativo. E per la quale si adopereranno anche altre due associazioni di volontariato: “Diritti & Doveri” e “Telefono Amico Biella”. La raccolta è già iniziata e qualcuno ha già risposto: l’azienda Bonprix, ad esempio, ha devoluto un’offerta sufficiente per coprire una borsa di lavoro. Il canale d’ascolto di “FA321” resta aperto anche su Facebook e Twitter, e seguendo l’hashtag #lamusicaèlamiaterapia. In rete è, infatti, possibile trovare tutti i riferimenti per chi volesse procedere alla propria donazione. Oppure scegliesse di regalarsi o donare a qualcuno le magliette create per l’occasione, in vendita sul sito www.fa321.it, disponibili nella sezione “merchandising” e da ritirare al concerto del 18 settembre.

Venerdì 18 settembre alle ore 19.30 infatti si terrà uno speciale concerto al Vecchio Mulino di Valdengo. Venti artisti, da Riccardo Ruggeri ai Gassman da Massimo Serra ai Dagomago, si alterneranno sul palco, diretti dalla scuola di musica Sonoria. E il pubblico sarà artefice del progetto: ognuno potrà girare un video, con la regia di Manuele Cecconello, e spiegare l’ascolto, calarsi nei panni dell’altro. Via Whatsapp, sul sito si trovano i 30 secondi dei primi sostenitori del progetto.

Giovanna Boglietti 

«Guardo i tetti e mi sembrano più nitidi del solito, più definiti, comincia a farsi strada in me l’idea che sia tutto un sogno e che mi debba liberare di tutte le cose materiali di quel mondo [...] inizialmente penso di buttarmi di testa per raggiungere quel prato sotto la casa che io immaginavo un passaggio dimensionale, ma poi la paura mi fa buttare di piedi (meno male, di testa sarei morto probabilmente)».

Fabrizio Florio scriveva di getto, così. Una virgola a separare pensieri, emozioni, azioni. E di virgole, di sua mano, aveva iniziato a segnarne: scandivano, una dietro l’altra, le frasi con cui aveva intessuto i primi capitoli di una storia che raccontava di lui e non solo. E che dopo la sua morte - un malore accusato in mare, a Sanremo, nel 2013 - è stata trovata dalla famiglia conservata in una cartella salvata nel computer e intitolata: “il libro”. Capitolo secondo, “La psichiatria”. Il libro non era che agli inizi, ma tanto è bastato, alla famiglia Florio, per intraprendere un viaggio nell’intimo di Fabrizio e, insieme, un progetto che facciano di quelle parole uno strumento d’aiuto rivolto a chi come lui viveva facendo i conti con un disagio mentale, alterando depressione a euforia, e desiderando il diritto di ricoprire un ruolo in società, avere un lavoro, quel che gli spetta. Ai bisognosi, e tanto, di ascolto. Spesso più delle cure, «meno chimica» pensava Fabrizio Florio.

Il progetto porta oggi il suo nome, “FA321”. E racconta di come l’ascolto sia terapia. Mossosi per iscritto per mano del suo ispiratore, prende forma attraverso la musica, che l’ha sempre accompagnato. «Ho letto e riletto ogni parola di mio fratello», spiega  Marilena Florio. Anche queste: «Me lo sentivo, ogni cosa me lo diceva, ero in viaggio direzione la felicità», scriveva ancora Fabrizio. Pensando poi a cosa? Alla musica, forse, che non mette punti, viaggia sulle note. Virgola.

 

La finalità del progetto “FA321” consiste nella raccolta fondi volta a sostenere le borse di lavoro di “Per contare di Più”, onlus che opera a beneficio degli utenti con disagio mentale che necessitano di un inserimento lavorativo. E per la quale si adopereranno anche altre due associazioni di volontariato: “Diritti & Doveri” e “Telefono Amico Biella”. La raccolta è già iniziata e qualcuno ha già risposto: l’azienda Bonprix, ad esempio, ha devoluto un’offerta sufficiente per coprire una borsa di lavoro. Il canale d’ascolto di “FA321” resta aperto anche su Facebook e Twitter, e seguendo l’hashtag #lamusicaèlamiaterapia. In rete è, infatti, possibile trovare tutti i riferimenti per chi volesse procedere alla propria donazione. Oppure scegliesse di regalarsi o donare a qualcuno le magliette create per l’occasione, in vendita sul sito www.fa321.it, disponibili nella sezione “merchandising” e da ritirare al concerto del 18 settembre.

Venerdì 18 settembre alle ore 19.30 infatti si terrà uno speciale concerto al Vecchio Mulino di Valdengo. Venti artisti, da Riccardo Ruggeri ai Gassman da Massimo Serra ai Dagomago, si alterneranno sul palco, diretti dalla scuola di musica Sonoria. E il pubblico sarà artefice del progetto: ognuno potrà girare un video, con la regia di Manuele Cecconello, e spiegare l’ascolto, calarsi nei panni dell’altro. Via Whatsapp, sul sito si trovano i 30 secondi dei primi sostenitori del progetto.

Giovanna Boglietti 

 

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