Expo “fa lo sgambetto” a Teatrando

Expo “fa lo sgambetto” a Teatrando
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“Teatrando” conquista i biellesi sì, ma la soddisfazione, per la compagnia, ha un retrogusto amaro: conquista, però ci riesce solo negli ultimi due weekend di repliche dello spettacolo itinerante organizzato come sempre al Brich di Zumaglia e quest’anno intitolato “Ma gli spaghetti declamano nel piatto di tutti?”. 

Tante le persone, infatti, che sono partite dal piano, negli ultimi spettacoli conclusisi con l’ultimo di venerdì 31 luglio per poi seguire il filo proposto dalle scene che, nella fortunata e ormai consolidata formula del “vedere cammin facendo”, tanto affascina. Tra angoli e scorci del Brich, a salire fino al Castello. 

“Expo” piace poco? Bambini e persino anziani, pronti a trovare gli attori sul loro sentiero hanno ripagato del rallentamento dovuto in certi casi alla pioggia, in altri a un approccio diverso e inaspettato rispetto al tema scelto per questa edizione. 

Perché anche il titolo ha fatto la differenza. Come spiega il regista, Paolo Zanone, in modo franco: «Non ci sono più i numeri di qualche anno fa. Le persone che si presentano apposta per vederci, pronti a impegnarsi lungo il percorso, però, ci ripagano. Così come vedere che i numeri stavano crescendo, nelle ultime rappresentazioni: l’evento doveva maturare, evidentemente, ancora un po’». 

«Quanto al titolo, ammetto non fosse molto immediato, con quel “declamano” non a tutti chiaro, e che il tema non è stato forse alla portata o al gusto di molti. Per i prossimi quattro anni, sto già pensando ad altri titoli e posso assicurare che saranno più immediati e attrattivi. Ma dico anche che no, non cambierei quello di questa edizione: al suo interno, ha il teatro, l’interrogativo sta per l’attualità e nel cibo c’è “Expo”».

Tema difficile e percorso impegnativo: l’arte che sale e conduce alla vetta è una metafora che piace a Paolo Zanone. Complice una location in gestione che il regista vorrebbe veder valorizzata di più, anche fuori dal contesto dello spettacolo itinerante: «Il Brich ha tante potenzialità», spiega il regista. «Dobbiamo adesso investire fuori dal Biellese, penso al fare promozione almeno a Milano e a Torino. E purtroppo devo constatare che Biella è arrivata tardi alla sua occasione con Expo: non ho visto un turista che arrivasse da lì. In ogni caso, abbiamo avuto un riscontro dall’esterno, sul nostro spettacolo, che ci riempie di orgoglio: è l’apprezzamento di quella che è stata l’assistente, una parigina, del celebre mimo Marcel Marceau, in vacanza nel Biellese. Il Brich è aperto a tutti, è un parco pubblico e vorremmo vederlo vissuto e frequentato, tra letture, musica, giusto per godersi il panorama o anche per proporre idee».  Conclude Zanone: «La nostra compagnia è mediamente “grande”, aspettiamo tanti giovani. Ecco, se dovessi fare un appello, sarebbe questo: raggiungeteci, per un sogno sulla collina dell’arte».

Giovanna Boglietti

“Teatrando” conquista i biellesi sì, ma la soddisfazione, per la compagnia, ha un retrogusto amaro: conquista, però ci riesce solo negli ultimi due weekend di repliche dello spettacolo itinerante organizzato come sempre al Brich di Zumaglia e quest’anno intitolato “Ma gli spaghetti declamano nel piatto di tutti?”. 

Tante le persone, infatti, che sono partite dal piano, negli ultimi spettacoli conclusisi con l’ultimo di venerdì 31 luglio per poi seguire il filo proposto dalle scene che, nella fortunata e ormai consolidata formula del “vedere cammin facendo”, tanto affascina. Tra angoli e scorci del Brich, a salire fino al Castello. 

“Expo” piace poco? Bambini e persino anziani, pronti a trovare gli attori sul loro sentiero hanno ripagato del rallentamento dovuto in certi casi alla pioggia, in altri a un approccio diverso e inaspettato rispetto al tema scelto per questa edizione. 

Perché anche il titolo ha fatto la differenza. Come spiega il regista, Paolo Zanone, in modo franco: «Non ci sono più i numeri di qualche anno fa. Le persone che si presentano apposta per vederci, pronti a impegnarsi lungo il percorso, però, ci ripagano. Così come vedere che i numeri stavano crescendo, nelle ultime rappresentazioni: l’evento doveva maturare, evidentemente, ancora un po’». 

«Quanto al titolo, ammetto non fosse molto immediato, con quel “declamano” non a tutti chiaro, e che il tema non è stato forse alla portata o al gusto di molti. Per i prossimi quattro anni, sto già pensando ad altri titoli e posso assicurare che saranno più immediati e attrattivi. Ma dico anche che no, non cambierei quello di questa edizione: al suo interno, ha il teatro, l’interrogativo sta per l’attualità e nel cibo c’è “Expo”».

Tema difficile e percorso impegnativo: l’arte che sale e conduce alla vetta è una metafora che piace a Paolo Zanone. Complice una location in gestione che il regista vorrebbe veder valorizzata di più, anche fuori dal contesto dello spettacolo itinerante: «Il Brich ha tante potenzialità», spiega il regista. «Dobbiamo adesso investire fuori dal Biellese, penso al fare promozione almeno a Milano e a Torino. E purtroppo devo constatare che Biella è arrivata tardi alla sua occasione con Expo: non ho visto un turista che arrivasse da lì. In ogni caso, abbiamo avuto un riscontro dall’esterno, sul nostro spettacolo, che ci riempie di orgoglio: è l’apprezzamento di quella che è stata l’assistente, una parigina, del celebre mimo Marcel Marceau, in vacanza nel Biellese. Il Brich è aperto a tutti, è un parco pubblico e vorremmo vederlo vissuto e frequentato, tra letture, musica, giusto per godersi il panorama o anche per proporre idee».  Conclude Zanone: «La nostra compagnia è mediamente “grande”, aspettiamo tanti giovani. Ecco, se dovessi fare un appello, sarebbe questo: raggiungeteci, per un sogno sulla collina dell’arte».

Giovanna Boglietti

 

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