Eventi e Cultura

Droga e alcol, mille in cura

Droga e alcol, mille in cura
Eventi e Cultura 28 Luglio 2011 ore 11:55

(28 lug) Oltre mille persone sono in cura al servizio sanitario nazionale per patologie da dipendenza. Una cifra in costante crescita negli ultimi anni, che rappresenta solo un quarto del probabile reale numero di uomini e di donne che soffrono di questi problemi. Il Biellese non è quindi un’isola felice. Anzi. Ci sono assuntori minorenni e casi di morte per overdose, anche se in giro non si vede molto. I giardini Zumaglini in centro città sono infatti l’unico luogo di aggregazione spontanea di un’umanità che soffre per alcolismo o tossicodipendenza. Per il resto non ci sono tracce evidenti, tranne nelle vicinanze dei centri di recupero. Oltre mille persone sono in cura al servizio sanitario nazionale per patologie da dipendenza. Una cifra in costante crescita negli ultimi anni, che rappresenta solo un quarto del probabile reale numero di uomini e di donne che soffrono di questi problemi. Il Biellese non è quindi un’isola felice. Anzi. Ci sono assuntori minorenni e casi di morte per overdose, anche se in giro non si vede molto. I giardini Zumaglini in centro città sono infatti l’unico luogo di aggregazione spontanea di un’umanità che soffre per alcolismo o tossicodipendenza. Per il resto non ci sono tracce evidenti, tranne nelle vicinanze dei centri di recupero.

L’esperto. «La dipendenza da droghe, pesanti e leggere, è solo una delle molteplici patologie che seguiamo - spiega Antonio Martinotti, direttore del “Ser.T” dell’Azienda sanitari locale -. Ci sono anche l’alcolismo, il tabagismo e la dipendenza dal gioco d’azzardo. Fenomeni che spesso s’intrecciano. Dal 2003 il numero di pazienti che abbiamo in cura è aumentato di anno in anno. Le risposte possibili a questa tendenza sono molte, legate al contesto sociale, al mercato e in parte anche alla qualità dei nostri servizi, che fanno emergere realtà una volta sommerse».

Tempi moderni. Il consumo di droga è oggi traversale, visto il modesto costo degli stupefacenti. Un operaio, un libero professionista e un disoccupato possono accedere alle stesse sostanze, come viene documentato dalle statistiche e dalle indagini di medici e di psicologi. D’altronde i luoghi d’aggregazione giovanile, e non solo, risultano accessibili e fruibili a una popolazione socialmente ed economicamente trasversale. C’è il consumo di droghe sintetiche, difficile da mappare. Sul piano dell’alcolismo la crisi economica pare incidere in modo marcato. Sono infatti sempre più frequenti i casi di persone che perdendo il lavoro, cadono in uno stato di crisi psicologica, quindi nell’abuso di alcol e magari nella piaga della dipendenza da gioco d’azzardo. Nella foto, la sede del Drop-In, servizio d'aiuto e d'ascolto dell'Asl

28 luglio 2011

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