In piazza sfila l'orgogliodelle donne biellesi
(17 feb) Biella, 13 febbraio 2011. «Ci sono perché nessuno mi deve togliere i miei sogni». «Vogliamo un Paese che rispetti le donne, se non ora quando?». «Sogno e lotto perché l'Italia riacquisti la propria dignità nel mondo». Ecco le voci delle donne biellesi, duemila o forse tremila (circa il due per cento della popolazione biellese), partecipanti alla manifestazione organizzata domenica scorsa dal comitato permanente “Se non ora quando?” a Biella (nella foto). Voci che, partendo da Largo Cusano, proseguendo in via La Marmora e risalendo la via Italia fino a Palazzo Oropa, hanno fatto eco a quelle risuonanti in molte altre piazze d'Italia per affermare che «le donne nella dimensione pubblica, sia essa politica, sociale o economica, non hanno un ruolo estetico ma critico e autodeterminato».
Biella, 13 febbraio 2011. «Ci sono perché nessuno mi deve togliere i miei sogni». «Vogliamo un Paese che rispetti le donne, se non ora quando?». «Sogno e lotto perché l'Italia riacquisti la propria dignità nel mondo». Ecco le voci delle donne biellesi, duemila o forse tremila (circa il due per cento della popolazione biellese), partecipanti alla manifestazione organizzata domenica scorsa dal comitato permanente “Se non ora quando?” a Biella (nella foto). Voci che, partendo da Largo Cusano, proseguendo in via La Marmora e risalendo la via Italia fino a Palazzo Oropa, hanno fatto eco a quelle risuonanti in molte altre piazze d'Italia per affermare che «le donne nella dimensione pubblica, sia essa politica, sociale o economica, non hanno un ruolo estetico ma critico e autodeterminato».
Voci di Donne. A racchiudere in questo concetto il senso del corteo di domenica al quale hanno partecipato donne e uomini di tutte le età è Francesca Menegon, presidente dell'associazione “Voci di Donne” e parte del comitato organizzatore: «Non una manifestazione politica né moralista. Nessun logo di associazione o bandiere di partiti ma solo donne unite per riaffermare il proprio diritto ad essere valutate, nel mondo lavorativo e nella vita pubblica in generale, secondo criteri di selezione giusti, che guardano ai meriti e non all'estetica come invece è stato rivelato negli ultimi anni e negli ultimi mesi da diverse storie ed eventi. Vogliamo un cambio di cultura, cambiare l'immagine assegnata alla donna anche nel mondo della televisione e della pubblicità».
L’iniziativa. Il corteo di domenica si è fermato davanti al Municipio per ascoltare opinioni ed interventi di donne (ma anche di uomini), dall'insegnante alla mediatrice culturale, dalla ragazzina alla pensionata.
Sono stati letti alcuni brani di libri che descrivono la condizione femminile, come “In greggio e in fino, storie di vita di operaie tessili nel Biellese” o “Donne che ballano coi lupi”, sono stati eseguiti dalla cantante biellese Marella Motta brani di cantautrici come Carmen Consoli, sono state messe in scena rappresentazioni teatrali.
Donne Nuove. «Non avevo mai visto a Biella una manifestazione così sentita e partecipata - è il commento di Carolina Nara Velludo, presidente dell'associazione Donne Nuove e aderente al comitato organizzatore -. Negli anni ho partecipato a tanti cortei, alle lotte per l'aborto, per il divorzio, per gli asili nido e non mi sono ancora stancata di rivendicare la dignità dell'essere donna in tutti gli ambiti».
Non sei sola. Anche l'associazione “Non sei sola”, della quale fanno parte le volontarie del Centro di ascolto antiviolenza di Biella era presente: «Abbiamo scelto di partecipare alla manifestazione "Se non ora, quando?" per rispetto e responsabilità verso noi stesse, verso le donne che si rivolgono alla nostra associazione, verso le ragazze e i ragazzi ai quali ci rivolgiamo con i nostri progetti educativi nelle scuole - afferma la presidente Ilaria Sala -. Quanto sta avvenendo oggi in Italia in merito al rapporto fra potere e uso del corpo delle donne è una enorme violenza psicologica, che mette uomini e donne, giovani e non, di fronte ad un uso simbolico e pratico dell’immagine del rapporto uomo-donna fondato sulla violenza. Noi crediamo che un’altra idea di Paese passi da un’altra idea di rapporto tra i sessi fondato sul rispetto e la condivisone, e attraverso la rivendicazione di diritti fondamentali della persona (istruzione, lavoro, ecc.) che tengano conto di un’ottica di genere».
E’ solo l’inizio. Una mozione per i consiglieri comunali e provinciali di Biella: il corteo di domenica è stato solo l'inizio. Il comitato “Se non ora quando?” di Biella è formato da una decina di donne di diverse età ed estrazione sociale. È un comitato che si definisce “permanente” perché ha intenzione di crescere e di dar vita ad altre iniziative mirate in favore dell'altra metà del cielo. «La prossima mossa - annuncia Francesca Menegon - sarà quella di presentare una mozione ai consiglieri del Comune di Biella e della Provincia di Biella per il rispetto della figura della donna nei media e nella pubblicità sperando che qualcuno di essi ne diventi portavoce».
Anche a livello nazionale le donne di “Se non ora quando?” hanno già annunciato altri passi in vista dell'8 marzo, Giornata mondiale della donna.
Francesca Fossati
17 febbraio 2011