Darwin al Chiostro

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Darwin al Chiostro
Oggi l'inaugurazione della mostra per bambini
 
 

(13 gen.) - “Nonno Darwin” spiegato ai bambini, nell’anno del bicentenario dalla sua nascita (1809-2009). Una tartaruga gigante, centinaia di foto, pannelli illustrati, giochi al computer e altro ancora per raccontare la teoria dell’evoluzione elaborata dallo scienziato inglese un paio di secoli fa. Con semplicità. Ma non solo. Anche giocando, perché la mostra inaugurata martedì al Museo del Territorio è stata pensata e ideata per famiglie e bambini. Non a caso, l’altro giorno, sono stati proprio alcuni gruppi di giovani studenti a varcare per primi la soglia d’ingresso dell’allestimento curato da WWF e da Fondazione del Museo del Territorio.
 

Darwin al Chiostro
Oggi l'inaugurazione della mostra dedicata ai bambini

 


 

“Nonno Darwin” spiegato ai bambini, nell’anno del bicentenario dalla sua nascita (1809-2009). Una tartaruga gigante, centinaia di foto, pannelli illustrati, giochi al computer e altro ancora per raccontare la teoria dell’evoluzione elaborata dallo scienziato inglese un paio di secoli fa. Con semplicità. Ma non solo. Anche giocando, perché la mostra inaugurata martedì al Museo del Territorio è stata pensata e ideata per famiglie e bambini. Non a caso, l’altro giorno, sono stati proprio alcuni gruppi di giovani studenti a varcare per primi la soglia d’ingresso dell’allestimento curato da WWF e da Fondazione del Museo del Territorio.

 

Nel pomeriggio è stato il turno degli alunni di terza della scuola elementare di Cerrione. Diciassette ragazzini (c’era un assente) che hanno visitato le due sale tra laboratori e attività ludiche, con gli esperti Fabrizio Bottelli e Maria Luisa Pedulla nei panni di guide nell’esplorazione delle isole Galàpagos. Tante domande, moltissime curiosità e un’infinita voglia di capire, ma divertendosi, hanno contraddistinto la vista scolaresca, accompagnata dalla maestra d’italiano e storia Vilma Balegno. L’esposizione, non a caso, è dedicata  ai ragazzi tra gli 8 e i 12 anni, che vengono guidati alla scoperta dell’evoluzione, di Darwin, della biodiversità e dei valori della conservazione della natura, attraverso la riproduzione di una scenografia a quinte che richiama l’ambiente delle isole: scogliere, foreste di cactus, terreni lavici sono infatti riprodotti da fotografie e illustrazioni. Le quinte racchiudono poi le riproduzioni degli animali tipici delle Galàpagos (la tartaruga gigante, il cucciolo e la femmina di otaria, l’iguana marina e la sula piedi blu) con cui i piccoli visitatori possono prendere confidenza osservandoli, toccandoli e pure cavalcandoli.

La proiezione di oltre ducento immagini, presenta le foto realizzate durante la spedizione all’origine dell’intero progetto, mentre postazioni multimediali mostrano a ciclo continuo i filmati con i momenti più significativi della impresa compiuta un paio danni fa da un alcuni scienziati accompagnati da sette bambini. Ci sono inoltre ipertesti che permettono inoltre di giocare con animali, tra mimetismo ed evoluzione. A corredo dell’esposizione sono stati ideati dei laboratori didattici, che hanno l’obiettivo di approfondire i temi trattati dalla mostra. Primo quello dedicato “all’albero evolutivo della pasta”: l’evoluzione viene infatti spesso rappresentata come un albero. Con alcune regole, un po’ di fantasia ed una decina di diversi tipi di pasta viene costruito un ipotetico albero di come si è evoluta la pasta da un’unica specie originaria. E ancora: “facciamoci il nostro fossile”, il cui obiettivo è spiegare lo studio dei fossili da parte degli scienziati, che riescono a ricostruire com’era la Terra tanto tempo fa.

Nonostante le specie oggi appaiano diverse, infatti, esse affondano le loro origini da antenati comuni estinti in quanto non più adatti alla sopravvivenza: gran parte delle specie che hanno popolato il nostro pianeta non esistono più. Infine: “I vantaggi della bellezza”, una versione semplificata della simulazione spesso utilizzata dai ricercatori che, con semplici regole per il passaggio da una generazione all’altra, dimostra come essere appariscenti può costituire un grande vantaggio evolutivo.

13 gennaio 2009

 

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