Casting in cittàper "Bambini in affitto"
(9 feb) Faranno tappa anche a Biella i casting per il nuovo film del regista Carlo Alberto Pinelli "Bambini in affitto (Ti tengo per mano)", che verrà girato in estate nel Cuneese.
«Stiamo cercando i protagonisti - spiega Rossella Chiovetta, l’incaricata dei casting -: un bambino di circa 10 anni, molto magro, di carnagione e capelli chiari, un tipo “montanaro” più che “cittadino”; e una bambina, sua coetanea, bruna, di carnagione scura, meglio ancora se con gli occhi chiari, con una personalità un po’ selvaggia, vivace ed estroversa ma capace, al tempo stesso, di esprimere dolcezza».
I casting. «Il primo casting - aggiunge Rossella Chiovetta - si terrà a Borgo San Dalmazzo il 19 e il 20 febbraio prossimi, ma sono già in programma altri provini a Ivrea, Biella, Alessandria e Torino, anche se, al momento, non sappiamo ancora con certezza luoghi e date».
Faranno tappa anche a Biella i casting per il nuovo film del regista Carlo Alberto Pinelli "Bambini in affitto (Ti tengo per mano)", che verrà girato in estate nel Cuneese.
«Stiamo cercando i protagonisti - spiega Rossella Chiovetta, l’incaricata dei casting -: un bambino di circa 10 anni, molto magro, di carnagione e capelli chiari, un tipo “montanaro” più che “cittadino”; e una bambina, sua coetanea, bruna, di carnagione scura, meglio ancora se con gli occhi chiari, con una personalità un po’ selvaggia, vivace ed estroversa ma capace, al tempo stesso, di esprimere dolcezza».
I casting. «Il primo casting - aggiunge Rossella Chiovetta - si terrà a Borgo San Dalmazzo il 19 e il 20 febbraio prossimi, ma sono già in programma altri provini a Ivrea, Biella, Alessandria e Torino, anche se, al momento, non sappiamo ancora con certezza luoghi e date».
La vicenda. Bambini in affitto trae lo spunto da una vicenda realmente accaduta tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento. Un bambino di circa 10 anni, che nella finzione si chiamerà Cino (una sorta di Pollicino piemontese), proveniente dalle più povere valli del Cuneese, venne affidato dai genitori, privi di mezzi di sostentamento, ad un barrocciaio-sensale di Saluzzo che all’inizio di ogni estate trasportava, su un carro trainato da cavalli, un carico di miseri pastorelli da affittare, per la stagione, ai malgari del versante francese. Disperato per i maltrattamenti inflittigli dal violento padrone che lo aveva “acquistato” per pochi spiccioli, il bambino fuggì e riuscì a ritornare miracolosamente a casa, attraversando da solo la catena delle Alpi Marittime.
«Questa storia poco nota, specchio di una miseria difficile oggi da immaginare - scrive Pinelli nelle note di regia - mi ha subito commosso e incuriosito. Farne un documentario? In mancanza di testimonianze dirette il risultato sarebbe stato fatalmente superficiale e didascalico. Paradossalmente solo un’opera di finzione avrebbe potuto penetrare davvero nelle pieghe di quella vicenda.
«Nel film il personaggio del pastorello sarà accompagnato da una bambina (Catlin), che si muoverà al suo fianco con tutta la carica della sua prorompente, infantile vivacità, perché non è consapevole di librarsi su una ambigua soglia, sospesa tra il mondo dei vivi e quello dei morti; o forse, invece, tra l’esserci davvero e l’essere soltanto una proiezione della fantasia del suo compagno».
Il film. La sceneggiatura è firmata da Giovanni De Feo e da Carlo Alberto Pinelli con la supervisione di Tullio Pinelli; il film è prodotto da Paneikon e Metafilm in collaborazione con la francese Takami Productions.
Lara Bertolazzi
bertolazzi@primabiella.it
9 febbraio 2011