Carnevale,il Cucu si sfoga: «Le sfilate e i costi ormai insostenibili»

BIELLA - C’è fermento a Chiavazza per la tradizionale sfilata di carri allegorici e maschere, in programma per domenica, 19 febbraio, a partire dalle 14. Tutto è pronto, o quasi. Un appuntamento, quello della sfilata, che il comitato per il carnevale benefico chiavazzese riesce a riproporre ogni anno nonostante le tantissime spese a cui deve far fronte e le leggi, rigide come non mai. «E’ sempre più difficile per noi organizzare il carnevale - si sfoga il Cucu, impersonato da ormai 33 anni da un entusiasta Franco Caucino - nel Biellese pochissimi gruppi si dedicano ancora alla realizzazione dei carri».
I costi, per la realizzazione dei carri, sono alti. «Una volta - spiega Caucino - il comitato del carnevale di Chiavazza faceva i carri da sè: andavamo ad Oleggio, in un grosso magazzino dove venivano noleggiati i carri dismessi del carnevale di Viareggio. I piccoli rioni come il nostro li affittavano per tre o quattro mesi. Andavamo giù con dei camion enormi, noleggiavamo i carri, poi pensavamo noi all’animazione, a dipingerli e a farli diventare bellissimi, pronti per sfilare. Ora, invece, chi fa i grandi carnevali ottiene contributi statali, ma non può più rivendere i carri. Chi, come noi, si occupa di carnevali minori, è costretto a costruirsi i carri o a ospitare quelli provenienti da fuori zona».
Per quanto semplice lo si voglia costruire, un carro ha costi non da poco: «Si fa presto - spiega ancora Caucino - a spendere 800, mille euro per realizzarne uno». Oltre a ciò, far sfilare carri di altre zone, o di associazioni private, ha un costo: «Anche loro spendono soldi per costruire il proprio carro, quindi bisogna far sì che non debbano affrontare altre spese. Per questo sono previsti dei rimborsi. Lo scorso anno, solo di rimborsi spese, abbiamo pagato circa 6mila euro. A questi bisogna sommare il costo di almeno 300/400 panini. Una spesa non da poco, insomma».
A gravare sui costi per far sfilare un carro ci sono anche le leggi, diventate di recente sempre più stringenti a seguito degli incidenti che si sono verificati negli ultimi anni. «E’ previsto - spiega Caucino - che ogni carro allegorico, per sfilare, sia targato, omologato e assicurato. E’ necessario far predisporre anche un documento da un geometra iscritto all’albo: il professionista deve disegnare un progetto in scala del carro ed effettuare gli studi necessari volti a stabilire quante persone possono salire su quel carro. Insomma, un’altra spesa non di poco conto».
Nonostante tutto il comitato chiavazzese tiene duro. «Quest’anno - spiega il presidente, Davide Lanza - avremo cinque carri. Tre biellesi, provenienti da Cossato, Mottalciata e Valle Mosso. I due restanti arriveranno da Carisio e dal Torinese. Poi come gli altri anni ci saranno anche dei gruppi, provenienti da fuori provincia».
Shama Ciocchetti
BIELLA - C’è fermento a Chiavazza per la tradizionale sfilata di carri allegorici e maschere, in programma per domenica, 19 febbraio, a partire dalle 14. Tutto è pronto, o quasi. Un appuntamento, quello della sfilata, che il comitato per il carnevale benefico chiavazzese riesce a riproporre ogni anno nonostante le tantissime spese a cui deve far fronte e le leggi, rigide come non mai. «E’ sempre più difficile per noi organizzare il carnevale - si sfoga il Cucu, impersonato da ormai 33 anni da un entusiasta Franco Caucino - nel Biellese pochissimi gruppi si dedicano ancora alla realizzazione dei carri».
I costi, per la realizzazione dei carri, sono alti. «Una volta - spiega Caucino - il comitato del carnevale di Chiavazza faceva i carri da sè: andavamo ad Oleggio, in un grosso magazzino dove venivano noleggiati i carri dismessi del carnevale di Viareggio. I piccoli rioni come il nostro li affittavano per tre o quattro mesi. Andavamo giù con dei camion enormi, noleggiavamo i carri, poi pensavamo noi all’animazione, a dipingerli e a farli diventare bellissimi, pronti per sfilare. Ora, invece, chi fa i grandi carnevali ottiene contributi statali, ma non può più rivendere i carri. Chi, come noi, si occupa di carnevali minori, è costretto a costruirsi i carri o a ospitare quelli provenienti da fuori zona».
Per quanto semplice lo si voglia costruire, un carro ha costi non da poco: «Si fa presto - spiega ancora Caucino - a spendere 800, mille euro per realizzarne uno». Oltre a ciò, far sfilare carri di altre zone, o di associazioni private, ha un costo: «Anche loro spendono soldi per costruire il proprio carro, quindi bisogna far sì che non debbano affrontare altre spese. Per questo sono previsti dei rimborsi. Lo scorso anno, solo di rimborsi spese, abbiamo pagato circa 6mila euro. A questi bisogna sommare il costo di almeno 300/400 panini. Una spesa non da poco, insomma».
A gravare sui costi per far sfilare un carro ci sono anche le leggi, diventate di recente sempre più stringenti a seguito degli incidenti che si sono verificati negli ultimi anni. «E’ previsto - spiega Caucino - che ogni carro allegorico, per sfilare, sia targato, omologato e assicurato. E’ necessario far predisporre anche un documento da un geometra iscritto all’albo: il professionista deve disegnare un progetto in scala del carro ed effettuare gli studi necessari volti a stabilire quante persone possono salire su quel carro. Insomma, un’altra spesa non di poco conto».
Nonostante tutto il comitato chiavazzese tiene duro. «Quest’anno - spiega il presidente, Davide Lanza - avremo cinque carri. Tre biellesi, provenienti da Cossato, Mottalciata e Valle Mosso. I due restanti arriveranno da Carisio e dal Torinese. Poi come gli altri anni ci saranno anche dei gruppi, provenienti da fuori provincia».
Shama Ciocchetti