Capasa, in viaggio tra Puglia e Zen

Capasa, in viaggio tra Puglia e Zen
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Venerdì 16 ottobre ci sarà l’evento di presentazione dei finalisti del Premio Biella letteratura e industria. Partiamo ala scoperta dei cinque volumi in corsa con  “Un mondo nuovo” di Ennio Capasa, per Bompiani.

Venerdì 16 ottobre ci sarà l’evento di presentazione dei finalisti del Premio Biella letteratura e industria. Partiamo ala scoperta dei cinque volumi in corsa con  “Un mondo nuovo” di Ennio Capasa, per Bompiani.
Il primo impatto con l’autobiografia di Ennio Capasa è dato dalla copertina: di materiale sintetico trasparente, fa intravedere una serie di bozzetti stilizzati e mette in primo piano una sua fotografia in nero, sormontata dal titolo in rosso: “Un mondo nuovo”. Ma perché uno stilista apprezzato, designer e direttore creativo di Costume National, ispiratore rivoluzionario della moda degli anni Novanta, ha sentito l’esigenza di cimentarsi con le memorie della sua giovinezza, trascorsa per alcuni anni a Tokio? Lo spiega Capasa stesso nel prologo, quando in pieno relax  - siamo nell’agosto 2011 - sulla spiaggia di Otranto, davanti al mare, dopo una bella nuotata e una colazione a base di dentice all’acqua pazza, ricorda la promessa fatta alla sua ospite giapponese. Benché da sempre attratto dal presente e dal futuro, gli viene chiesto di parlare del suo passato, dei suoi ricordi sul Giappone, della famiglia Yamamoto, della vita spericolata di un ventenne pugliese, approdato in Estremo Oriente nel 1983 per imparare da Yohji tecnica sartoriale, rigore, disciplina, gerarchia e per mettere a frutto la sua creatività. Due mondi diversi si sublimano nelle emozioni contrastanti di Ennio; sei mesi con Fumi, la madre di Yohji, gli evitano il peggio, dopo l’esaurimento di scorte energetiche causato da una vita sregolata. Lingua, sapori, odori, rumori, atmosfere sconosciute gli regalano sensazioni indimenticabili che l’autore riporta in questo libro sincopato. Quando esplora il territorio come “un lupo selvatico” e si colloca tra futuro e tradizione, Capasa introietta il “nuovo” e investe il lettore, entusiasmandolo davanti a un Giappone tecnologico, all’avanguardia, adrenalinico. 
Indimenticabile l’episodio dei bambini di un asilo che, paonazzi ma superdisciplinati, fanno ginnastica a torso nudo, mentre il giovane Ennio trema di freddo in una mattina limpida e gelida. Lo commuovono la forza e la determinazione di quei bambini, simbolo di una società così diversa da quella occidentale, egocentrica e individualista.Incantato dal carisma di Yohji, dalla sua creatività impressionante, dall’intelligenza e dalla cultura che traspaiono nelle collezioni innovative, Capasa diventa protagonista della magia della moda, capace di anticipare il desiderio di milioni di persone. E nel contempo ammira la bellezza del paesaggio giapponese, fatto di laghetti, ponticelli, piccoli capanni, fiori e foglie incantevoli, ricordando sua nonna, che sapeva parlare alle piante nel giardino fiabesco della sua infanzia. Se parla di piante e non solo di moda, è perché a Tokio ha modo di conoscere Patrick Blank, l’inventore dei giardini verticali, un’esperienza mista di scienza, poesia e rock’n’roll. C’è questo e molto altro nello scritto di Capasa: ci sono paura e solitudine, terremoti e dolore, sesso e droga, capitali estere e rientri in Italia, esplorazioni e religioni, nottate in giro per locali e antiche locande giapponesi. E sottile malinconia per un mondo ormai lontano nel tempo.

Mariella Debernardi

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