Biverbanca compra 13 agenzie

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(29 lug) A fine 2008 Biverbanca contava 105 agenzie e 697 dipendenti, a fine 2009 le agenzie erano 108 (aperte tre nuove a Ivrea, Ciriè, Caluso) e gli addetti erano 703, a marzo è stata aperto il centonovesimo sportello a Strambino e a fine giugno gli addetti erano 714. Dopo la Valle d’Aosta (5 agenzie) “aggredita” in epoca Intesa-San Paolo, l’espansione della rete territoriale nel Torinese è un fatto acquisito: sono sette le filiali operative. A fine 2008 Biverbanca contava 105 agenzie e 697 dipendenti, a fine 2009 le agenzie erano 108 (aperte tre nuove a Ivrea, Ciriè, Caluso) e gli addetti erano 703, a marzo è stata aperto il centonovesimo sportello a Strambino e a fine giugno gli addetti erano 714. Dopo la Valle d’Aosta (5 agenzie) “aggredita” in epoca Intesa-San Paolo, l’espansione della rete territoriale nel Torinese è un fatto acquisito: sono sette le filiali operative. Ma la novità di ieri, con il via libera di Bankitalia e del ministro del Tesoro Giulio Tremonti, è l’acquisizione di 13 filiali Antonveneta in Piemonte in mano a Monte dei Paschi di Siena che le “gira” a Biverbanca per un importo di 34 milioni di euro. L’istituto di credito, la cui anima resta quella biellese e vercellese (rispettivamente direzione generale e 46 filiali e 47 filiali), si allarga ulteriormente in Piemonte: altre 3 agenzie sono nel Torinese, 4 nel Novarese, 4 nell’alessandrino e nella mappa entra anche la provincia di Verbania Cusio Ossola con Pallanza. Il numero degli addetti schizzerà vicino se non oltre gli 800.
«In tutto saliremo a oltre 120 sportelli - dice il presidente Alfredo Monaci - e l’obiettivo è di consolidare la presenza in Piemonte e raggiungere i 125 entro fine anno. Lo sforzo in questo momento è importante e significativo. L’assemblea degli azionisti è convocata per fine agosto per l’aumento di capitale conseguente. Per la verità avrei voluto chiudere prima l’operazione, ma comunque il nuovo assetto diventerà operativo con settembre».
Commento soddisfacente anche dal presidente della Fondazione Crb Luigi Squillario, che ha seguito da vicino la trattativa con la capogruppo per stabilire il valore delle agenzie incamerate. «Il piano industriale va avanti e lo condividiamo in pieno - dice -: è quello di raggiungere una dimensione regionale più forte fino a circa 150 sportelli. L’accordo trovato con Mps e la Crv è per noi molto positivo: ci consente di accrescere il valore delle azioni in portafoglio con un esborso tutto sommato contenuto di circa 3 milioni di euro. Contestualmente scenderemo la nostra quota di proprietà della banca dal 35 al 33,5%».
Il tira e molla sul valore dei 13 sportelli è andato avanti per diversi mesi. La prima valutazione, frutto del prezzo di acquisto di Antonveneta (mille sportelli) da parte di Mps prima del crack Lehman Brothers per circa 9 miliardi di euro era appunto variante tra i 70 e i 75 milioni di euro. Poi si è scesi a 55, poi sotto i 40, infine la perizia del professor Angelo Provasoli, già rettore della Bocconi e presidente del collegio dei sindaci di Bankitalia, ha definito i 34 milioni di euro il valore di mercato dei 13 sportelli, pari a circa 2 milioni 620 mila euro a sportello comprensivi di tutte le variabili. L’aumento di capitale prevede che Mps mette a disposizione il bene-sportelli e salirà a quasi il 60% delle quote azionarie di proprietà della Biverbanca, la Crb verserà come detto circa 3 milioni di euro e scenderà al 33,5%, mentre la Crv sottoscriverà per intero l’aumento di capitale versando circa 3 milioni di euro e mantenendo il suo 6% di quote Biver.
Tutti felici? No. Proprio per domani una delle sigle sindacali, la Fiba Cisl, con Andrea Cerale e Roberto Serra, ha indetto uno sciopero originato «dalla carenza ormai cronica di personale denunciata fin da febbraio, carenza che non trova risposta da parte della direzione aziendale». Altre due sigle sindacali, la Fabi e la Fisac Cgil, hanno diffuso un comunicato in cui contestato la scelta Cisl in un momento in cui il tavolo con la direzione anche su questi temi è aperto in modo permanente. Il presidente Monaci commenta che «è uno sciopero inopportuno in una fase come questa, fra l’altro indetto da una sola sigla sindacale isolata dalle altre. Abbiamo già confermato - aggiunge - che a settembre avremo un quadro ragionato della situazione che ci consentirà di procedere con linearità nel piano industriale. I miei impegni per un bando di assunzioni giovanili? Li manterrò».

29 luglio 2010

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