Biella, terra di cinema e di musei

Biella, terra di cinema e di musei
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La cultura in Piemonte? Si può chiamare “cinema” e “musei”. Questo il primo grande dato che emerge dalla relazione annuale dell’Osservatorio culturale del Piemonte, relativa al bilancio della Regione per tutto il 2016 e parte di questo 2017 (i dati raccolti arrivano fino allo scorso 20 ottobre). Una relazione che, in scala ridotta, viene confermata anche a livello locale, con una accelerata più consistente, quanto a dimensione tutta biellese, del fronte museale.  

L’indagine, intitolata “La cultura in Piemonte nel 2016”, si apre con una considerazione: la lenta uscita dalla crisi, intravista l’anno scorso, si riconferma, a distanza di un anno, e lascia sperare in una nuova fase di lavoro e sviluppo del settore.
Tutto questo alla luce di più fattori, in primis della risposta dell’utenza: secondo i dati Istat, la percentuale di popolazione piemontese che, nel 2016, non ha mai partecipato ad alcuna attività culturale è tra le più basse d’Italia. Siamo sul 14,6 per cento. A dare manforte i forestieri, che aumentano gli ingressi del 32 per cento e il numero di card turistiche vendute del 25 per cento, per un Piemonte che, l’anno scorso, ha aumentato gli arrivi del 3 per cento. 

Risultato? La partecipazione del pubblico ha continuato a credere nel settore, mantenendo di fatto stabile il dato. “L’attività prediletta è il cinema - si legge nell’analisi dell’Osservatorio - Un residente su due ha visto almeno un film al cinema, per un totale di 7,97 milioni di biglietti venduti e per 48,85 milioni di euro incassati”. Anche se emerge maggiore frequenza da parte degli spettatori abituali e non un allargamento del bacino di riferimento.  Quanto alla seconda preferenza dei piemontesi, va a musei e beni culturali, come monumenti e siti archeologici, con Torino e dintorni a fare da catalizzatore. Così sintetizza l’Osservatorio culturale: “Segno più anche per i musei, che hanno registrato un incremento complessivo delle visite pari all’8,6 per cento rispetto all’anno precedente, sostenuto anche dall’aumento di tessere “Abbonamento Musei” (destinato in particolar modo ai residenti), con quasi 10mila nuovi utenti, e “Torino+Piemonte card” (pensata per i turisti), con oltre 48mila tessere vendute”.
Giovanna Boglietti

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La cultura in Piemonte? Si può chiamare “cinema” e “musei”. Questo il primo grande dato che emerge dalla relazione annuale dell’Osservatorio culturale del Piemonte, relativa al bilancio della Regione per tutto il 2016 e parte di questo 2017 (i dati raccolti arrivano fino allo scorso 20 ottobre). Una relazione che, in scala ridotta, viene confermata anche a livello locale, con una accelerata più consistente, quanto a dimensione tutta biellese, del fronte museale.  

L’indagine, intitolata “La cultura in Piemonte nel 2016”, si apre con una considerazione: la lenta uscita dalla crisi, intravista l’anno scorso, si riconferma, a distanza di un anno, e lascia sperare in una nuova fase di lavoro e sviluppo del settore.
Tutto questo alla luce di più fattori, in primis della risposta dell’utenza: secondo i dati Istat, la percentuale di popolazione piemontese che, nel 2016, non ha mai partecipato ad alcuna attività culturale è tra le più basse d’Italia. Siamo sul 14,6 per cento. A dare manforte i forestieri, che aumentano gli ingressi del 32 per cento e il numero di card turistiche vendute del 25 per cento, per un Piemonte che, l’anno scorso, ha aumentato gli arrivi del 3 per cento. 

Risultato? La partecipazione del pubblico ha continuato a credere nel settore, mantenendo di fatto stabile il dato. “L’attività prediletta è il cinema - si legge nell’analisi dell’Osservatorio - Un residente su due ha visto almeno un film al cinema, per un totale di 7,97 milioni di biglietti venduti e per 48,85 milioni di euro incassati”. Anche se emerge maggiore frequenza da parte degli spettatori abituali e non un allargamento del bacino di riferimento.  Quanto alla seconda preferenza dei piemontesi, va a musei e beni culturali, come monumenti e siti archeologici, con Torino e dintorni a fare da catalizzatore. Così sintetizza l’Osservatorio culturale: “Segno più anche per i musei, che hanno registrato un incremento complessivo delle visite pari all’8,6 per cento rispetto all’anno precedente, sostenuto anche dall’aumento di tessere “Abbonamento Musei” (destinato in particolar modo ai residenti), con quasi 10mila nuovi utenti, e “Torino+Piemonte card” (pensata per i turisti), con oltre 48mila tessere vendute”.
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