Biella Festival, vince Elena Mammone

BIELLA - «Quando quel giorno il giovane Nabè da un altro pianeta atterrò a Betlemme, si ritrovò in mezzo a un prato disseminato di urla e di pianto, macerie di orrori, cadaveri sparsi, mai aveva visto tali disastri». Una manciata dei versi che conducono l’ascoltatore lungo il racconto per note e per voce di Nabè, protagonista che dà il titolo alla canzone vincitrice del “Biella Festival 2016”.
Questo il verdetto, che - sabato, nella sede del Biella Jazz Club - ha decretato il successo della sua interprete, Elena Mammone. La finale del diciottesimo “Biella Festival Autori e Cantautori” è stata, in realtà, anticipata - venerdì - dal “Biella Festival Music Video”. A condurre anche questa seconda serata è stata l’attrice Manuela Tamietti.
Prima classificata, dei dodici autori e cantautori che si sono contesi il titolo sabato, Elena Mammone di Caselle (Torino), «con la teatrale denuncia di Nabè», è il commento dei giurati. Seconda classificata Cristiana Verardo da Surano (Lecce) con “Nanneri”, «un sentitissimo e delicato omaggio al talento sconosciuto della sorella di Mozart, che si è aggiudicato anche il tradizionale “Premio Gozzano” per il miglior testo, in collaborazione con il noto concorso di poesia di Terzo».
Terza classificata, fanno sapere dal “Biella Festival”, «la raffinata Marnit Calvi da Duino Aurisina (Trieste) con “Dispersa libertà”». La giuria che ha incoronato le tre artiste, invece, era composta da: Lucilla Corioni (Lc Comunicazione); Maya Erika (Radio Popolare e blogger di “Note in vista”); Paolo Farina (Musicalnews e autore); Massimo Tempia (musicista e direttore artistico deò Biella Jazz Club, nonché direttore dell’orchestra del “Maurizio Costanzo Show”); infine, da Maurizia Vaglio (Associazione artistica “AnniVerdi” e rivista “Un’altra Music@”).
«Sono molto soddisfatto per come sono andate queste due serate», il commento di Giorgio Pezzana, direttore artistico del “Biella Festival”. Che, però, tiene a precisare: «Anche se ho la piena consapevolezza che questa manifestazione potrebbe anche morire. Le nuove politiche della cultura, che tendono a trasformare gli operatori della cultura e dello spettacolo in imprenditori prima che in promotori dell’arte, giudicando il loro operato non sulla qualità dei prodotti ma sul profitto che da questi derivano, rischia di minare alla radice gli eventi che hanno sempre fatto della qualità una priorità assoluta ed irrinunciabile. È bene che queste cose vengano dette e diffuse perché c’è chi vorrebbe propinarcele già cotte e digerite».
Gli altri finalisti in gara erano: la biellese Stefania Baraldi di Mongrando, con il brano “Avanti”; Henry Carvalho da Verona con “Fotografia”; Daniele De Bellis da Collegno (Torino), con “Lei”; Claudio Ferrigato da Castagnaro (Verona) con “Non ti devi preoccupare”; InAcustico da La Spezia con “Libero come”; Chiara Grilli da Cagli (Pesaro) con il brano “Garner”; Piano che Piove da Cernusco sul Naviglio (Milano) con “Acqua”; Silver String Band da Cesena con “Your Music”; Mizio Vilardi da Molfetta (Bari) con “Lé nòtta pòrta sèm”.
Giovanna Boglietti
BIELLA - «Quando quel giorno il giovane Nabè da un altro pianeta atterrò a Betlemme, si ritrovò in mezzo a un prato disseminato di urla e di pianto, macerie di orrori, cadaveri sparsi, mai aveva visto tali disastri». Una manciata dei versi che conducono l’ascoltatore lungo il racconto per note e per voce di Nabè, protagonista che dà il titolo alla canzone vincitrice del “Biella Festival 2016”.
Questo il verdetto, che - sabato, nella sede del Biella Jazz Club - ha decretato il successo della sua interprete, Elena Mammone. La finale del diciottesimo “Biella Festival Autori e Cantautori” è stata, in realtà, anticipata - venerdì - dal “Biella Festival Music Video”. A condurre anche questa seconda serata è stata l’attrice Manuela Tamietti.
Prima classificata, dei dodici autori e cantautori che si sono contesi il titolo sabato, Elena Mammone di Caselle (Torino), «con la teatrale denuncia di Nabè», è il commento dei giurati. Seconda classificata Cristiana Verardo da Surano (Lecce) con “Nanneri”, «un sentitissimo e delicato omaggio al talento sconosciuto della sorella di Mozart, che si è aggiudicato anche il tradizionale “Premio Gozzano” per il miglior testo, in collaborazione con il noto concorso di poesia di Terzo».
Terza classificata, fanno sapere dal “Biella Festival”, «la raffinata Marnit Calvi da Duino Aurisina (Trieste) con “Dispersa libertà”». La giuria che ha incoronato le tre artiste, invece, era composta da: Lucilla Corioni (Lc Comunicazione); Maya Erika (Radio Popolare e blogger di “Note in vista”); Paolo Farina (Musicalnews e autore); Massimo Tempia (musicista e direttore artistico deò Biella Jazz Club, nonché direttore dell’orchestra del “Maurizio Costanzo Show”); infine, da Maurizia Vaglio (Associazione artistica “AnniVerdi” e rivista “Un’altra Music@”).
«Sono molto soddisfatto per come sono andate queste due serate», il commento di Giorgio Pezzana, direttore artistico del “Biella Festival”. Che, però, tiene a precisare: «Anche se ho la piena consapevolezza che questa manifestazione potrebbe anche morire. Le nuove politiche della cultura, che tendono a trasformare gli operatori della cultura e dello spettacolo in imprenditori prima che in promotori dell’arte, giudicando il loro operato non sulla qualità dei prodotti ma sul profitto che da questi derivano, rischia di minare alla radice gli eventi che hanno sempre fatto della qualità una priorità assoluta ed irrinunciabile. È bene che queste cose vengano dette e diffuse perché c’è chi vorrebbe propinarcele già cotte e digerite».
Gli altri finalisti in gara erano: la biellese Stefania Baraldi di Mongrando, con il brano “Avanti”; Henry Carvalho da Verona con “Fotografia”; Daniele De Bellis da Collegno (Torino), con “Lei”; Claudio Ferrigato da Castagnaro (Verona) con “Non ti devi preoccupare”; InAcustico da La Spezia con “Libero come”; Chiara Grilli da Cagli (Pesaro) con il brano “Garner”; Piano che Piove da Cernusco sul Naviglio (Milano) con “Acqua”; Silver String Band da Cesena con “Your Music”; Mizio Vilardi da Molfetta (Bari) con “Lé nòtta pòrta sèm”.
Giovanna Boglietti