Melting pot di artistiin Valle Cervo

(2 ago) Si è svolta la scorsa settimana, tra lunedì 25 e sabato 30 luglio, l’annuale edizione di Biarteca, il festival multimediale che porta nel Biellese giovani artisti internazionali. La cornice in cui si svolge la manifestazione è sempre la stessa fin da quando è nata: Rosazza, i viottoli e le piazzette interne del paese, in un’atmosfera notturna quasi magica e onirica (nella foto di Corrado Sartini).
L’iniziativa. Il festival multimediale internazionale Biarteca nasce nel 2003 dall’idea di alcuni artisti che, scoperta Rosazza come meta per le vacanze e apprezzate le sue particolarità paesaggistiche e storiche, hanno coinvolto amici e colleghi con l’idea di fare della Valle Cervo un punto centrale della loro artisticità. Da quasi dieci anni, quindi, il paesino biellese dell’alta valle accoglie artisti di ogni genere e di ogni nazionalità, offrendo loro uno spazio suggestivo in cui confrontarsi ed esibirsi. Si è svolta la scorsa settimana, tra lunedì 25 e sabato 30 luglio, l’annuale edizione di Biarteca, il festival multimediale che porta nel Biellese giovani artisti internazionali. La cornice in cui si svolge la manifestazione è sempre la stessa fin da quando è nata: Rosazza, i viottoli e le piazzette interne del paese, in un’atmosfera notturna quasi magica e onirica (nella foto di Corrado Sartini).

L’iniziativa. Il festival multimediale internazionale Biarteca nasce nel 2003 dall’idea di alcuni artisti che, scoperta Rosazza come meta per le vacanze e apprezzate le sue particolarità paesaggistiche e storiche, hanno coinvolto amici e colleghi con l’idea di fare della Valle Cervo un punto centrale della loro artisticità. Da quasi dieci anni, quindi, il paesino biellese dell’alta valle accoglie artisti di ogni genere e di ogni nazionalità, offrendo loro uno spazio suggestivo in cui confrontarsi ed esibirsi. Ma Biarteca è qualcosa in più di un semplice palcoscenico. Biarteca è condivisione, è vita comunitaria, è aiuto reciproco e mescolanza artistica. L’idea di base infatti è quella di permettere al gruppo di vivere insieme per un’intera settimana. I giovani artisti provenienti da dieci nazioni differenti e da ambiti artistici anche molto diversi (sono presenti infatti attori, ballerini, cantanti, sceneggiatori, ecc.) sono giunti in paese lunedì 25 luglio e, pernottando da amici o colleghi, hanno avuto modo di lavorare a stretto contatto l’uno con l’altro, di creare nuove intese e a volte improbabili collaborazioni per realizzare spettacoli più o meno brevi da presentare al pubblico durante gli ultimi due giorni. Ecco, dunque, che Biarteca diventa un vero e proprio festival di arti plastiche, visuali e performative, articolato in spazi non convenzionali, dove il pubblico è messo di fronte ad installazioni, concerti, proiezioni e laboratori.

Gli artisti. «Partecipo a questa bella iniziativa fin dal 2003, da quando è nata, insomma - spiega la ballerina olandese Cora Bos-Kroese -. Sono arrivata qui grazie all’amicizia con Roberta Mosca». Nella vita Cora è una famosa ballerina, partecipa a diversi spettacoli e ha lavorato con coreografi famosi come Jiri Kylian, e a Rosazza ha presentato uno spettacolo miscelando danza, proiezione e giochi di colore.
Sono olandesi anche i tre ragazzi protagonisti della scenetta "Be there or be a puppet", in cui, su un sottofondo musicale simile ad un carillon, danzano, trasformandosi in coloratissime marionette. "Domestic tempest" è invece il titolo di una rielaborazione della commedia shakespeariana "La tempesta", proposta da Carluccio Rossi, drammaturgo e attore biellese, e Barbara Roganti, attrice di Bologna. «Sono cinque anni che partecipo a Biarteca - spiega Rossi -, per Barbara invece è la prima volta. Nel nostro lavoro abbiamo deciso di concentrarci proprio sull’idea della casa, della cornice domestica e familiare, e anche grazie all’aiuto di tre danzatori che abbiamo incontrato qui siamo riusciti a realizzare un bello spettacolo».
Giulia Magnetto

2 agosto 2011