Storia della fotografia

Arriva la mostra fotografica di Roberto Gabetti

La sala espositiva del Lanificio Maurizio Sella accoglierà la mostra dal 22 aprile al 28 maggio.

Arriva la mostra fotografica di Roberto Gabetti
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È in arrivo la mostra fotografica di Roberto Gabetti: dal 22 aprile al 28 maggio 2023 la Fondazione Sella ospiterà, nella sala espositiva del Lanificio Maurizio Sella, la mostra "Roberto Gabetti fotografo", prodotta da Camera di Torino e curata da Sisto Giriodi.

Roberto Gabetti

Benché completamente versato alla pratica dell’architettura, sia in qualità di docente sia in qualità di progettista , il torinese Roberto Gabetti si è spesso avvalso della macchina fotografica nell’osservazione della realtà circostante, delle architetture, degli edifici e dell’abitato. Nasce il 29 novembre 1925, dove si laurea in architettura alla fine del 1949; è attivo nella facoltà dal 1950, prima come assistente di Scienza delle costruzioni, poi come «aiuto» e assistente alla cattedra di Carlo Mollino dal 1953. Nel 1967 diventa professore ordinario di Composizione Architettonica. Dal 1950 inizia l’attività professionale con l’apertura dello studio con Aimaro Oreglia d’Isola. Dal 1958 al 1988 è Direttore della Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. È stato membro dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, dell’Accademia delle Arti e del Disegno di Firenze e dell’Accademia delle Scienze di Torino. Muore a Torino il 5 dicembre 2000.

Roberto Gabetti

La prima macchina fotografica

Fin da ragazzo, dotato di una Leica probabilmente ricevuta per celebrare il suo ingresso di studente alla facoltà di Architettura, si cimenta con le riproduzioni fotografiche dei modelli di studio, nuova modalità di osservazione dell’architettura. Il fondo fotografico, custodito dalla famiglia Gabetti, si compone di circa 300 rullini 35 mm, per un totale di 5.000 negativi corredati dai relativi provini a contatto e dalle informazioni di contesto che permettono di risalire ai soggetti, alla località e perlopiù anche alla data degli scatti.

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Riscostruzione dell’area della Porta Palatina - Torino 1951

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Fotografia di Roberto Gabetti sul cantiere della Borsa Valori di Torino - 1956

Roberto Gabetti e Aimaro Isola, asilo comunale a Oglianico Canavese (To), 1956-57.
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Roberto Gabetti e Aimaro Isola, asilo comunale a Oglianico Canavese (To), 1956-57.

Roberto Gabetti e Aimaro Isola, con Luciano Re, residenziale Olivetti, Ivrea, 1968-71.
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Roberto Gabetti e Aimaro Isola, con Luciano Re, residenziale Olivetti, Ivrea, 1968-71.

Più di cento foto selezionate

Il percorso espositivo costruito da Sisto Giriodi si sviluppa in oltre cento fotografie, stampate dai negativi originali, che ripercorrono momenti della vita privata e professionale di Gabetti – viaggi in Italia e all’estero sulle orme dei maestri dell’architettura, modellini e progetti – esprimendo il gusto per la linea, la forma, il dettaglio, l’armonia e curiosi accostamenti. Accanto alle stampe fotografiche verranno esposti materiali di lavoro, compresi alcuni negativi e provini. «Roberto Gabetti – commenta il curatore della mostra Sisto Giriodi – era conosciuto come importante architetto, autorevole professore di progettazione e apprezzato come “scrittore di complemento”, autore di libri e saggi su temi diversi. Ha tenuto per vent’anni, dal 1945 al 1965, un diario fotografico dei suoi viaggi di studio, dei progetti e dei cantieri. Quei rullini sono rimasti in un antico cassettone nello studio di via Sacchi 22 a Torino, sviluppati e imbustati nei libretti dal laboratorio di Riccardo Moncalvo. Le fotografie di Gabetti sono delle fotografie strane, che non hanno ‘padri nobili’ come gli Alinari, ma nemmeno ‘maestri’ riconoscibili nelle avanguardie storiche del ‘900. Si caratterizzano per scelte personali: provare punti di ripresa diversi da quelli del fotografo ‘in piedi’ con la macchina ‘in bolla’; accettare la presenza nelle immagini della vita quotidiana, di uomini, donne, bambini, automobili e biciclette; scelte che rimandano a un’idea di fotografia come conoscenza delle ragioni delle architetture, delle città e dei paesi, ma anche come antropologia visiva dei modi di vivere, di abitare, di vestirsi, di spostarsi con “immagini del mondo che siano una misura dell’esperienza”, come affermava Luigi Ghirri».

Il contributo della Fondazione Sella

“La Fondazione Sella - aggiunge Angelica Sella, presidente di Fondazione Sella - si impegna da molti anni sui temi dell’architettura con l’organizzazione del premio biennale Federico Maggia, dedicato a giovani architetti e ingegneri, per la valorizzazione del vasto fondo archivistico fotografico e documentale ricevuto dall’omonimo architetto, ingegnere e fotografo biellese. Abbiamo quindi accolto con favore l’opportunità che ci è stata offerta da Camera di ospitare la mostra di Gabetti a Biella per approfondire il tema della fotografia di architettura e offrire nuovi sguardi provenienti da altri archivi fotografici».

Orari della visite e informazioni utili

La mostra sarà visitabile dal 22 aprile al 28 maggio, sabato e domenica, dalle 10 alle 18. In altri orari sarà possibile farlo solo su appuntamento. L'ingresso è gratuito, per informazioni e prenotazioni: info@fondazionesella.org - Telefono: 0152522445.

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