Arriva Confortola, eroe del K2

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Arriva Confortola,
eroe del K2
Oggi al Palazzetto di via Pajetta
per i 100 anni dell’Alpina "Pietro Micca"

 
 
(25 mag) Grande appuntamento dedicato all'alpinismo, questa sera, giovedì, al Palazzetto "Città di Biella" di via Pajetta (ore 21). Marco Confortola, l'alpinista valtellinese sopravvissuto alla tragedia che la scorsa estate ha fatto undici morti sul K2, sarà infatti ospite della “Pietro Micca” per i 100 anni della sezione Alpina e i 110 anni di fondazione della società. Durante la serata l'alpinista mostrerà il video girato durante i drammatici giorni della spedizione e racconterà la difficile esperienza che gli è costata l'amputazione di tutte le dita dei piedi.  

Arriva Confortola,
eroe del K2
Oggi al Palazzetto di via Pajetta
per i 100 anni dell’Alpina "Pietro Micca"

 


 

 C’è una montagna che si limita a mettere alla prova le doti fisiche, i confini della psiche, la resistenza della propria tempra. E c’è una montagna che lacera il cuore, che cambia le persone, che sconvolge gli eventi. Due mondi paralleli, che a volte si incontrano.

Quella di Marco Confortola, 38 anni, guida alpina di Valfurva, è forse la storia che più di ogni altra viaggia sulla sottile linea che lega le due prospettive. Una montagna, il K2, desiderata per mettersi alla prova. E una montagna, sempre il K2, alla fine odiata per la sua spietatezza.

La vita di questo ragazzo dall’istinto e dalla passione infiniti, che oggi, giovedì, sarà a Biella (vecchio Palazzetto, ore 21, ingresso 7 euro, gratuito under 14) ospite della “Pietro Micca” per i 100 anni della sezione Alpina e i 110 anni di fondazione della società, è finita e ricominciata lì, nell’Himalaya più amato dagli italiani. Un anno fa. 

Saranno dunque le grandi emozioni le vere protagoniste della serata organizzata dal sodalizio di via Monte Mucrone. Confortola racconterà, prima con le immagini e poi con le parole, la drammatica esperienza che lo ha visto protagonista lo scorso agosto, nei giorni in cui sulla “montagna degli italiani” morirono 11 alpinisti e lui stesso fu costretto ad un bivacco a 8.400 metri e ad un tentativo di soccorso a due colleghi coreani rimasti appesi a testa in giù dopo la perdita delle corde fisse. 

Stremato dalla fatica, Confortola riuscì ad arrivare al campo base solo dopo quattro giorni di marcia, con i piedi parzialmente congelati. Poco più di un mese dopo, gli furono amputate tutte le dita dei piedi.
Durante la serata sarà presentato anche il libro che l’alpinista ha scritto per ricordare quei fatti: “Giorni di ghiaccio” (ed. Baldini Castoldi Dalai), pubblicato lo scorso aprile.

Veronica Balocco

25 maggio 2009

(ultimo aggiornamento: 28 maggio 2009)

 

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