Alla riscoperta di Luciano Pivotto

Alla riscoperta di Luciano Pivotto
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È stato un vero artista, poliedrico, sensibile, elegante, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi eppure coerente a un suo stile. Forse, nonostante il successo anche a livello internazionale, Luciano Pivotto era purtroppo poco conosciuto nello stesso territorio biellese.  Ora, a due anni dalla  sua tragica scomparsa, il Comitato che porta il suo nome e che è stato fortemente voluto dal figlio Andrea e dalla moglie Teresa Maria Tonella, è riuscito ad organizzare la prima vera retrospettiva completa dell'artista, grazie anche al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, della Regione Piemonte, del Comune di Biella, di Palazzo La Marmora e della Fondazione Sella.

È stato un vero artista, poliedrico, sensibile, elegante, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi espressivi eppure coerente a un suo stile. Forse, nonostante il successo anche a livello internazionale, Luciano Pivotto era purtroppo poco conosciuto nello stesso territorio biellese.  Ora, a due anni dalla  sua tragica scomparsa, il Comitato che porta il suo nome e che è stato fortemente voluto dal figlio Andrea e dalla moglie Teresa Maria Tonella, è riuscito ad organizzare la prima vera retrospettiva completa dell'artista, grazie anche al supporto della Fondazione Cassa di Risparmio di Biella, della Regione Piemonte, del Comune di Biella, di Palazzo La Marmora e della Fondazione Sella.

I dettagli del lungo “omaggio” che Biella dedicherà al triverese Pivotto sono stati illustrati dagli organizzatori nel corso di una conferenza stampa alla Fondazione Cassa di Risparmio,  alla presenza del figlio Andrea e della signora Tonella, entrambi piuttosto emozionati davanti ad un programma così ampio e fitto. Le esposizioni si terranno dal 9 ottobre al 22 novembre a Palazzo Gromo Losa e a Palazzo La Marmora al Piazzo, e avranno per titolo una delle opere esposte, forse la più significativa, “HELP- cHiedi panE Liberi Pensieri”. Come ha spiegato Irene Finiguerra, curatrice delle mostre, sarà divisa in quattro sezioni: la Formazione (i primi oli su tela, i collage), Energia e Luce (con le prime grandi installazioni che abbinano pittura, collage e fonti luminose come i neon), Soul (la pittura mistica con la Madonna d'Oropa come soggetto principale), Linguaggio (con la lingua dei segni, le bandiere nautiche e la scrittura a sostituire il segno).  Circa un centinaio il numero complessivo delle opere di Pivotto che saranno esposte anche in altre sedi della città per far conoscere ai visitatori tutti gli aspetti della sua personalità artistica, come a Palazzo Pella in via Tripoli, al Museo del Territorio (“Luciano Pivotto e Manifesto n.0”) , allo studio di architettura La Linea (“Opere scelte di Luciano Pivotto”), allo spazio Bi-Box Art (“Bit Quotidiano e opere su carta”) e  nei locali del negozio Minola di via Italia. 

Tra gli appuntamenti dedicati all'artista, ricordiamo anche una visita guidata-conferenza sabato 17 ottobre, uno spettacolo a cura dell'Associazione Donne Nuove sull'opera “Donne” che Pivotto realizzò come omaggio a 38 donne biellesi  importanti per il territorio e che si terrà venerdì 6 novembre a Palazzo Gromo Losa. Sempre nella sede del Piazzo si svolgeranno anche i laboratori didattici per bambini ispirati al linguaggio dei naviganti e ai diritti dell'uomo (25 ottobre e 8 novembre, entrambi alle ore 16).

Sorprende la grande varietà di ispirazioni e di tecniche utilizzate nel corso degli anni da Pivotto: dai lavori degli anni Ottanta con la duttile cera, alle incandescenze dell'arte povera, dall'arte dei segni alla scrittura che compone tutta l'immagine infondendole anche significati e messaggi sociali. Come ha spiegato il figlio Andrea “la sua attività professionale si rispecchiava nella sua produzione artistica: aveva lavorato in un'azienda di circuiti elettrici, era stato fotografo e poi archivista della Fondazione Sella. Tutte queste professioni lo hanno ispirato a lavori con l'elettricità e la luce, con la fotografia e il linguaggio dei segni, in una sorta di intreccio tra professione e arte che lo ha portato a realizzare opere di forte impatto e di costruzione complessa, apprezzate anche all'estero con le prestigiose collettive a Monaco di Baviera, Amsterdam, Londra, Bruxelles oltre che in Spagna”. Numerose anche le mostre allestite in Italia, con personali a Biella, Torino, Bari, Piacenza e in particolare alla galleria Maria Cilena di Milano che ne seguì con passione l'attività artistica. “Punto di riferimento per tanti artisti, sempre disponibile, umile e gentile, un vero Maestro”. Così lo ricorda Ezio Mazzoli della Fondazione Cassa di Risparmio. Così lo vogliono ricordare in molti.

Luisa Benedetti

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