Alexandra Lapierre: «Le mie donne dimenticate? Sono indimenticabili»
La scrittrice a Biella: «Riscopro esempi veri di libertà senza tempo». Qui, racconta di Mura, la protagonista del suo ultimo libro: nobile, musa, spia.
La scrittrice a Biella: «Riscopro esempi veri di libertà senza tempo». Qui, racconta di Mura, la protagonista del suo ultimo libro: nobile, musa, spia.
L'incontro a Biella
Marija Zakrevskaja, signora Benckendorff, baronessa Budberg, Mura. Tanti nomi, e altrettante esistenze, per una stessa donna. Una di quelle donne che hanno fatto la Storia, ma che spesso il tempo finisce con l’inghiottire tra le sue spire, non rendono loro il giusto e dovuto riconoscimento. E, allora, serve qualcuno che lo faccia, in barba al tempo, perché di solito le donne “dimenticate”, che appaiono relegate a un’epoca passata, sono altresì al passo con il presente.
Quel qualcuno, in questo caso, è la pluripremiata scrittrice Alexandra Lapierre, figlia d’arte di Dominique Lapierre, recentemente premiata dall’Académie Française e dal 2005 Cavaliere dell’Ordine delle arti e delle lettere dal Ministero della Cultura francese. Alexandra Lapierre sarà a Biella, ospite della Libreria “Giovannacci”, per presentare l’ultima donna dalla biografia straordinaria che lei ha reso imperitura in un libro e consegna al pubblico ne “La donna dalle cinque vite”, per la traduzione di Alberto Bracci Testasecca, edito da edizioni e/o. L’appuntamento si è svolto ieri, venerdì, in dialogo con Patrizia Bellardone (nella foto sotto, insieme a Lapierre - seconda da sinistra - e alla famiglia Giovannacci). Qui, l’autrice ha raccontato a “Eco di Biella” come ha “incontrato” Mura e cosa l’ha colpita di lei.
La sorpresa
Aristocratica russa con radici ucraine, tra i nobili vicini all’Occidente (il padre era grande amico di Zola), passione di un agente segreto britannico, musa del “padre del realismo socialista” Maksim Gor’kij, compagna dello scrittore H.G. Wells e anima dell’intellighenzia londinese. La sua protagonista ha conosciuto tutti i grandi del Novecento, dallo zar a Stalin, da Churchill a de Gaulle.
E Alexandra Lapierre ci è “incappata” per intuito:
«Ho letto di una “superba baronessa Budberg” e per curiosità ho cominciato a cercare notizie su di lei - spiega - Ben presto ho scoperto che si trattava di una donna appartenente alla corte dello zar, sposata con un diplomatico dunque nel mezzo della politica del suo tempo, amante della spia inglese che ispirò il James Bond di Fleming. Dovevo assolutamente saperne di più: Mura incarna i drammi del ventesimo secolo. Sopravvissuta alla Rivoluzione russa, ha vissuto tra le due guerre ed è stata seguita da tutte le polizie del mondo, aveva fino a quattro, cinque amanti per volta e li amava tutti fino alla fine. Devo ammettere che mi ha sorpresa più di ogni altra. Di lei mi ha colpita l’assoluta libertà, sessuale, di movimento, di pensiero, e la volontà di combattere per preservarla in un periodo così difficile della Storia. Un esempio moderno ancora oggi».
Giovanna Boglietti