PRIMO FESTIVAL GASTRONOMICO IN ROSA

Alchèmica, donne maghe dei sapori

 L’associazione Etnica torna con un nuovo format. Dall’ex ingegnere alla pubblicitaria, la terra come scelta di vita tutta al femminile. 

Alchèmica, donne maghe dei sapori
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L’associazione Etnica torna con un nuovo format. Dall’ex ingegnere alla pubblicitaria, la terra come scelta di vita tutta al femminile.

Il nuovo festival

Un festival. Due territori, nei quali vagabondare tra narrazioni, presentazioni, seminari, visite guidate, mercatini, degustazioni, colazioni, pranzi, cene alla ricerca di colori, profumi, aromi, sapori ed emozioni, bellezze da condividere. Per trentotto luoghi, sessantadue protagoniste e quaranta e tre incontri.

Questa è la formula di “Alchèmica”, il nuovo festival che sta per essere servito a Biella e non solo. E che richiama la eco di una precedente esperienza: era la primavera del 2021, in piena pandemia, quando l’Associazione “Etnica” ha organizzato “Foody Academy”, un ciclo di seminari e di webinar in cui le donne erano le principali protagoniste. Da quel progetto deriva la prima edizione di “Alchèmica”, festival gastronomico finalizzato a far incontrare le “Protagoniste del Gusto” - contadine, allevatrici, casare, cuoche, chef, vignaiole, sommelier, gastronome - e a farne conoscere filosofie, estetiche, talenti, creatività, eccellenze. Le proposte gourmet sono, per la maggior parte, eventi a pagamento e su prenotazione. Dunque, “Alchèmica” andrà in scena nel Biellese e a Caluso da oggi sabato - 4 marzo - a mercoledì prossimo, 8 marzo - non a caso giorno della “Festa della Donna”.

Le donne come protagoniste

Dicono Stella Scialpi e Enzo Napolitano, curatori di “Alchèmica Food Festival”: «L’associazione Etnica di Biella è una piccola associazione culturale che opera da oltre vent’anni per promuovere il dialogo tra le culture e l’economia interculturale con la pubblicazione di libri, la promozione di seminari, convegni ed executive master. Ora abbiamo pensato a un festival gastronomico, il primo festival gastronomico al femminile diffuso sul territorio piemontese. “Alchèmica” sarà l’occasione per incontrare le protagoniste del gusto biellesi e canavesane: vere e proprie alchimiste del gusto».

Le alchimiste del gusto

E, allora, chi sono queste alchimiste del gusto? Ne “incontriamo” qualcuna, come da programma.
Molte sono figure femminili conosciute sul territorio: a fare da collettore Anna Bosazza, direttrice della Biblioteca Civica di Biella che tra gli scaffali proporrà testi a tema; e poi Simona Migliaccio, ristoratrice e manager dell’Agriturismo “La Fucina”, passando per Marta Foglio, cuoca contadina e titolare di Foodopia, fino a Magda Zago, viticoltrice e co-titolare di Centovigne, e Beatrice Ramella Pezza, che è guida turistica e accompagnatrice naturalistica per Slow Food Travel Montagne Biellesi. Per non parlare di Mina Novello, gastronoma responsabile di Sapori Biellesi DocBi.

“Alchèmica” offrirà, però, l’opportunità di ascoltare anche le storie ed esperienze di “maghe dei sapori” forse meno note, ma per questo altrettanto interessanti. Ci sono ad esempio Chiara e Marta Manenti, contadine dell’azienda agricola Manenti di Sostegno. Loro hanno accolto l’eredità di trent’anni di lavoro volti a produrre frutta e verdura per il mercato senza l’uso di prodotti chimici. Si dedica, invece, al riso biologico Mariarosa Cappa, risicoltrice di Cascina Angiolina di Buronzo. La sua famiglia è passata dalla produzione di mele al riso con rotazione delle colture. Ed ecco Manuela Zegna, allevatrice de “La Crava Cuntenta”, azienda agricola e fattoria didattica di Masserano che propone latticini e formaggi bio, prodotti con il latte crudo e l’aggiunta di caglio vegetale estratto dal cardo selvatico. Le capre, per lei, sono «come figlie».

A proposito di formaggi, produce toma e il burro della pezzata rossa di Oropa, la casara Paola Rondolotto dell’Azienda Agricola Rosso Baietto di Netro. Lei è cultrice del burro d’alpeggio, ricchezza da preservare e per questo sotto il Presidio del Burro a latte crudo dell’Alto Elvo.
Difende la propria passione anche l’ex ingegnere Cristina Crestani, che ha lasciato la vecchia vita per fare l’allevatrice e la casara alla Cascina degli Ori di Coggiola. Una svolta perseguita anche da Martina Scazzoli de La Mascaria di Bioglio, che dopo Lingue e Interior Design ha lasciato il mondo della pubblicità di Milano «e sono tornata alle origini», dice, diventando contadina. Queste e tante altre storie fanno “Alchèmica”.
Giovanna Boglietti

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