Economia
La situazione

Vola l’export biellese: +16.1%

Il tessile, che rappresenta ancora la componente quasi esclusiva dell’export provinciale, è il settore che è cresciuto di più ma è ancora in fase di recupero rispetto al periodo pre crisi.

Vola l’export biellese: +16.1%
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Nel 2021 i valori dell’export del distretto biellese tornano ai livelli pre-crisi in tutte le province del Piemonte Nord Orientale (Biella, Vercelli, Novara, VCO), tranne che per il Biellese. Il tessile, che rappresenta ancora la componente quasi esclusiva dell’export provinciale, è il settore che è cresciuto di più ma è ancora in fase di recupero rispetto al periodo pre crisi. L’export biellese in valori assoluti rappresenta il 15,8% delle esportazioni del quadrante. Nel 2021 ha registrato un aumento del 16,1% rispetto al 2020.  Rispetto ai livelli del 2019, però, sconta ancora un calo di 12,8 punti percentuali.

Vola l’export

In particolare, nel 2021 è cresciuto in modo significativo l’export di prodotti tessili (+20,9%):

  • tessuti +7,5%
  • filati +30,1%
  • altri prodotti tessili +29,4%
  • abbigliamento -16,5%.

Per quanto riguarda i mercati di destinazione, l'Unione Europea resta la destinazione principale dell’export biellese, pari al 50,9% delle vendite all’estero.

 

Nel 2021 su oltre 4.600 industrie biellesi, sono 785 le imprese del tessile e abbigliamento, per circa 10.600 addetti (ndr. Il dato dell’occupazione è del 2020, vedi tabella allegata). Il settore sviluppa 1,136 milioni di euro di export.

 

 

AFFRONTARE LA CRISI, LA LEVA DELL’INNOVAZIONE

“La tradizione del Distretto tessile biellese è centenaria e, nella storia, le nostre imprese hanno saputo affrontare innumerevoli crisi- afferma presidente dell’Unione Industriale Biellese, Giovanni Vietti-. Allo stesso modo, sono certo che il tessile piemontese saprà affrontare anche questa. Ma ci servono gli strumenti giusti.

Attraverso Confindustria Piemonte, abbiamo presentato alcune proposte sulle priorità che il territorio indica come imprescindibili per la ripresa, grazie alle risorse messa a disposizione dal PNRR.

Mi riferisco in particolare a due temi, che riflettono gli assi di sviluppo del PNRR.

Il primo è la Rivoluzione verde e Transizione ecologica.

Stiamo lavorando per realizzare in Piemonte ilRecycling Hub del tessile: abbiamo proposto la candidatura di Biella per la combinazione della tradizione radicata del distretto tessile con la spinta all’innovazione generata dalla presenza sul territorio del Polo di Innovazione Tessile, della sede del CNR Stiima dedicato alla ricerca applicata, dell’associazione nazionale Tessile e Salute, dell’Its Tessile Abbigliamento Moda (che è il primo del settore a livello nazionale).

Si tratterà di uno dei 4 Recycling hub per il settore tessile che sono stati indicati dal PNRR a livello nazionale: è un progetto di ampio respiro, che va oltre i confini locali e che valorizza il ruolo di primo piano del Tessile e del Piemonte rispetto all’economia manifatturiera italiana.

Il secondo tema riguarda Istruzione e ricerca.

Per riuscire ad alimentare la “fame” di innovazione del tessile (un settore sempre più “smart” e innovativo), servono le persone con le giuste competenze. E le nostre imprese, mai come ora, faticano a reperire moltissime figure professionali da assumere. Il Piemonte dispone di un articolato e ricco sistema della formazione, che a Biella è particolarmente focalizzata sul settore tessile. Mi riferisco in particolare all’Istituto Tecnico Superiore Tessile Abbigliamento e Moda e all’Academy di Città Studi. Ma serve di più.

Ora Biella è stata scelta dalla Regione come sede per l’avvio dell’Academy sui green jobs, un nuovo modello formativo individuato dalla Regione Piemonte. Questo tipo di iniziative rappresentano opportunità preziose di crescita per le persone, per le imprese e per il territorio. Su questi aspetti ringrazio in particolare l’assessore regionale Elena Chiorino per la sua attenzione ai temi della formazione, che anche noi riteniamo prioritari”.

 

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