Vertenza Samar: a giugno il responso sul concordato

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(20 mag) Nuovo incontro, domani, al Lanificio Carlo Barbera di Pianezze tra la proprietà e le rappresentanze sindacali in merito alla vertenza in corso.
Slitta invece al prossimo 23 giugno il responso del Tribunale in merito alla vertenza Samar. L’udienza prevista per lunedì 17, nella quale il foro di Biella si sarebbe dovuto esprimete in merito alla richiesta di ammissione al concordato preventivo, è stata infatti rinviata - come riferisce il liquidatore Fausto Colombo - di poco più di un mese. Nuovo incontro, domani, al Lanificio Carlo Barbera di Pianezze tra la proprietà e le rappresentanze sindacali in merito alla vertenza in corso. Dopo il primo confronto che si è tenuto la scorsa settimana, e dopo il versamento - come promesso dall’azienda e come confermato dal titolare Luciano Barbera - di un acconto di 400 euro sull’ultimo stipendio per gli 87 dipendenti, domani le parti torneranno a riunirsi intorno al tavolo. Da parte dei lavoratori, intanto, in attesa dell’incontro (e fino ad allora) proseguirà lo sciopero di un’ora per turno indetto dopo l’annullamento della mobilitazione di otto ore proclamata in un primo momento e poi disdetta a seguito del versamento dell’acconto. Domani, i sindacati si confronteranno con la proprietà «con l’obiettivo di ottenere indicazioni precise - spiega Gianluca Belli, di Filctem Cgil - sulle prospettive future». Lunedì, poi, le rappresentanze sindacali si riuniranno in assemblea con i lavoratori e valuteranno la strategia da seguire. Per oggi, infine, è prevista la convocazione in Regione per l’avvio della richiesta di cassa integrazione straordinaria.
Slitta invece al prossimo 23 giugno il responso del Tribunale in merito alla vertenza Samar. L’udienza prevista per lunedì 17, nella quale il foro di Biella si sarebbe dovuto esprimete in merito alla richiesta di ammissione al concordato preventivo, è stata infatti rinviata - come riferisce il liquidatore Fausto Colombo - di poco più di un mese. Attualmente i 54 dipendenti sono in cassa integrazione in deroga, «a copertura della quale - spiega Belli - viene utilizzato un anticipo del Tfr, i cui fondi per alcuni sono comunque destinati a finire a breve».
Aperta anche una vertenza per il gruppo Boggio Casero, la cui divisione di Coggiola, la “Tintoria Arcobaleno” (42 dipendenti in cassa integrazione), pare destinata alla «messa in liquidazione “tecnica”», chiarisce ancora Belli. Il gruppo - che comprende anche una sede centrale di Ponzone (90 dipendenti, di cui solo alcuni in cassa) - presenta problemi di liquidità che hanno causato il mancato pagamento degli stipendi di aprile. Il prossimo incontro tra le parti è previsto per il 25 maggio, mentre per il 27 è programma l’assemblea dei lavoratori. Prosegue intanto il normale iter burocratico per la Filatura Italo Ellena di Masserano, ammessa nei mesi scorsi al concordato preventivo. L’ultimo passaggio riguarda la richiesta di trasferimento della cassa integrazione da deroga a cassa per concordato: possibilità sulla quale è atteso il pronunciamento del Ministero.
Sulla Cartiera di Crevacuore, infine, il consigliere regionale Pd Wilmer Ronzani ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale per chiedere, tra le altre cose, «se siano in corso iniziative con le quali individuare imprenditori interessati all’acquisto dello stabilimento».
20 maggio 2010

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