Un sogno per Biella

Un sogno per Biella
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Qui di seguito, i passi principali dell'intervento tenuto dal presidente Uib, Marilena Bolli, in occasione dell'assemblea dell'associazione, martedì scorso. Il presidente Bolli ha insistito sul nuovo ruolo che l'uib deve assumere per diventare soggetto trainante del territorio: il coraggio di sognare un progetto e di realizzarlo, cambiando mentalità e accogliendo la sfida di idee nuove.

.Ho molto riflettuto sul taglio del mio intervento perché il momento che stiamo vivendo certamente non aiuta ad essere sereni e adaffrontare con lucidità il futuro. Tutti corriamo il rischio di approcciare il futuro facendo la lista delle cose che non vanno nel nostro Paese e, chi più e chi meno, nel fornire ricette o indicazioni sia a livello nazionale che locale per risolvere i problemi. Mi pare che l’unico punto sul quale sia a livello nazionale che europeo siamo tutti d’accordo è che per superare strutturalmente l’attuale congiuntura bisogna puntare sulla “crescita”. Molto meno chiaro, però, è su cosa puntare e con quali dotazioni finanziarie sostenerla.

Esigenza di semplificazione. Ho accolto con favore alcune utili misure contenute nel Decreto Sviluppo recentemente presentato dal ministro Corrado Passera delle quali, le più significative credo siano il “riordino delle leggi agevolative nazionali” che ha lo scopo di fornire concreta attuazione a quella esigenza di semplificazione di cui abbiamo più volte e a più voci segnalato l’urgenza e la possibilità per le Pmi non quotate in borsa di emettere obbligazioni sul mercato. E’ evidente che anche su questo la prova del 9 sarà il tempo di realizzazione e la reale possibilità di fruizione delle misure contenute nel decreto. (...) Dobbiamo però apprezzare questo primo sforzo ma contemporaneamente avere la consapevolezza, come imprenditori che, perlomeno nel prossimo futuro, dovremo far conto prevalentemente sulle nostre forze chiedendo al Governo sia locale che nazionale, almeno di ridurre la burocrazia inutile che certamente rappresenta un freno alla crescita e, prima ancora, alla stessa sopravvivenza delle nostre imprese. Sono quindi molto d’accordo con la priorità indicata in più occasioni dal presidente Giorgio Squinzi relativamente all’esigenza di “semplificazione”(...). Sono nuovamente d’accordo con il nostro presidente quando in altri contesti ha detto che è finito il tempo delle analisi ed è già iniziato il tempo del “fare”. Ho quindi deciso di focalizzare il mio intervento su: una sintetica analisi delle cose “fatte” durante quest’anno rispetto alle 6 priorità che avevo indicato in questa stessa sala 12 mesi or sono l’indicazione di un percorso di “cose da fare” e che promuoverà la nostra associazione per rilanciare l’economia del nostro territorio. Credo che un’associazione come la nostra abbia la possibilità ma anche la responsabilità di progettare e realizzare un cambiamento profondo e strutturale all’interno del nostro territorio. (...)

1) Il focus nel manifatturiero, l’esigenza di investire partendo dall’eccellenza dei prodotti tessili, l’opportunità di attrarre nuovi investimenti. Su questo, anche grazie alle misure messe a punto dalla nostra Regione possiamo dire che siamo riusciti a portare sul nostro territorio 5 aziende che hanno investito complessivamente 52 milioni di euro e che occuperanno 400 lavoratori, una stima che sale a 1000 nuovi posti di lavoro se si considera anche l’indotto. Un’azione concreta portata avanti dall’Unione Industriale con la Camera di Commercio e con la Regione Piemonte. Un esempio importante di come si possa davvero “fare sistema” non solo a parole ma nei fatti. Anche qui, però le pieghe burocratiche della pubblica amministrazione rischiano di ritardare i finanziamenti dovuti e, quindi, di offuscare un provvedimento e delle azioni certamente positive. Per quanto riguarda la difesa e lo sviluppo del nostro “tessile” abbiamo ritenuto importante investire tempo e risorse nel tentativo di rendere finalmente operativo l’Osservatorio Tessile Salute Nazionale che riteniamo essere forse l’unico strumento di “difesa” del made in Italy ma soprattutto del “fatto bene”. Rappresenta infatti al tempo stesso una tutela per gli imprenditori che investono in qualità ma anche un utile strumento per la tutela del consumatore finale. Con soddisfazione posso dire che la Regione ha deliberato finalmente la costituzione dell’Osservatorio. Purtroppo però questo non basta: adesso dobbiamo metterlo in grado di continuare ad operare e, quindi, dobbiamo finanziare la sua attività. Su questo ho chiesto al presidente Squinzi un intervento deciso nei confronti del Governo ma credo sia giusto chiedere anche agli imprenditori un impegno personale nel sostenere l’attività.
2) Formazione: Biella come punto di riferimento. Il futuro si costruisce oggi investendo sulla formazione delle giovani generazioni e scommettendo sui talenti che cresceranno e contribuiranno allo sviluppo del territorio. Biella rappresenta un grande vantaggio. La lunga tradizione che ha fatto grande il settore tessile locale nel mondo può essere raccontata direttamente attraverso le storie delle famiglie di imprenditori che sono stati protagonisti dell’evoluzione del manifatturiero. E’ un capitale unico che tutto il mondo ci invidia, una cultura industriale che non dobbiamo disperdere ma trasferire ai giovani. Ecco perché ci siamo concentrati sulla formazione cercando di creare una “filiera” del percorso di studi inerente il settore tessile, un unicum tutto biellese, che parte con la formazione superiore e continua con l’ITS (Istituto Tecnico Superiore), un modello in cui il ruolo degli imprenditori come docenti rappresenta un impegno prezioso e fondamentale per comunicare il sapere e la passione del “mestiere”. Altro tassello importante è la definizione della collaborazione con la Liuc di Castellanza che ha l’obiettivo di completare la formazione universitaria con ingegneria tessile e gestione aziendale. A concludere il percorso è il Biella Master Fibre Nobili che è un master post universitario. Parallelamente a questa azione, Biella può anche contare su un nuovo punto di riferimento prezioso a livello nazionale. Il nostro consigliere Ermanno Rondi è infatti stato nominato project leader nell’ambito del “Club dei 15” (del quale fanno parte le 17 territoriali di Confindustria a più alto tasso di settore manifatturiero), finalizzato ad un’azione comune sull’istruzione con particolare riferimento all’esigenza di incentivare ed orientare l’istruzione tecnica nel nostro Paese".

Marilena Bolli

Presidente Uib

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