il caso in regione

"Troppi capi, incidenti stradali e domande indennizzo. Misure urgenti su fauna selvatica"

Coldiretti chiede piani di contenimento per tutelare imprese agricole e potenziamento della caccia di selezione.

"Troppi capi, incidenti stradali e domande indennizzo. Misure urgenti su fauna selvatica"
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"Troppi capi, incidenti stradali e domande indennizzo. Misure urgenti su fauna selvatica". Questo sostengono Coldiretti Novara - Vco e Coldiretti Vercelli - Biella.

La posizione

“A fronte di una situazione sempre più insostenibile tra saturazione a livello numerico dei capi, incidenti stradali anche mortali ed aumento esponenziale delle domande di indennizzo, è importante l’attenzione riservata alla sicurezza ed al contenimento della fauna selvatica emersa durante il Consiglio regionale con l’approvazione di due ordini del giorno, presentati rispettivamente da Federico Perugini della Lega e Monica Canalis del Pd”. E’ quanto affermano Sara Baudo, presidente di Coldiretti Novara - Vco e Paolo Dellarole, presidente di Coldiretti Vercelli - Biella, rispetto ai documenti bipartisan approvati in Consiglio regionale che prendono spunto dall’incidente avvenuto sull’autostrada A26, all'altezza di Carpignano Sesia, nello scorso ottobre del 2020,  in cui hanno perso la vita due giovani, un vercellese e un novarese, in seguito allo scontro della loro auto con due grossi cinghiali che stavano attraversando la carreggiata.

La richiesta

“Bisogna continuare a tenere alta l’attenzione sulla problematica, attivare azioni straordinarie e nello specifico – continuano i due presidenti –, con l’approvazione di questi due ordini del giorno, ora l’impegno preso dalla Giunta regionale dovrà articolarsi su vari fronti: dall’attuare, in modo efficace, i piani di contenimento in tutte le province al continuare l’interazione con le associazioni di categoria e gli enti preposti per intraprendere azioni a salvaguardia delle colture e delle imprese agricole, dal prendere in considerazione una riforma degli Ambiti territoriali di caccia e dei Comprensori alpini al potenziare la caccia di selezione anche attraverso una puntuale azione di monitoraggio, dal definire omogenei percorsi di formazione per i soggetti chiamati ad attuare i piani di controllo allo stanziare nel bilancio regionale le risorse per incrementare il numero di guardie venatorie provinciali, dal valorizzare la figura del tutor fino ad interloquire con i prefetti per verificare la possibilità, in capo ai sindaci, di adottare specifiche ordinanze per autorizzare piani di abbattimento al fine di tutelare la sicurezza e la sanità pubblica. Presupposti che, alla luce della situazione critica, richiedono un’immediata fase di attuazione, affinché sia possibile dare, finalmente, risposte concrete a tutte quelle imprese agricole che da troppo tempo subiscono gravi danni economici, ma anche a livello più ampio per salvaguardare la pubblica incolumità della società nel suo complesso”.

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