Tredicesime più pesanti in arrivo

Tredicesime più pesanti in arrivo
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Tra domani e le settimane successive, sono in arrivo le tredicesime. Al netto delle ritenute Irpef, l’importo che verrà erogato agli italiani sfiorerà i 30 miliardi di euro. A beneficiarne sarà anche l’erario: le ritenute Irpef assicureranno, infatti, un gettito di ben 10 miliardi di euro. 

Per i lavoratori dipendenti, secondo lo studio di Cgia, l’importo reale della tredicesima 2015 sarà leggermente superiore a quello percepito l’anno scorso. Nello specifico, si tratta di 14 euro in più per un operaio specializzato, di 16 euro in più per un impiegato, mentre per un capo ufficio l’incremento sarà di 25 euro. Per un pensionato con un assegno mensile netto di poco meno di mille euro al mese, invece, l’aumento rispetto al 2014 sarà, però, di soli 3 euro.  Le ragioni degli aumenti, precisa l’Ufficio Studi di Cgia, sono rappresentate dal fatto che  i rinnovi contrattuali di quest’anno hanno assicurato degli aumenti retributivi medi dell’1,14% e superiori alla crescita dell’inflazione che, nel 2015, è stata pari a zero.

Proprio l’Ufficio Studi di Cgia ha calcolato gli importi degli aumenti con una simulazione che ha fatto i conti in tasca a tre importanti categorie di lavoratori dipendenti: quella degli operai, quella degli impiegati e quella dei quadri o capo ufficio. Tutti occupati nel settore privato. In più, Cgia ha analizzato anche la situazione di un pensionato con un assegno mensile netto di poco inferiore ai mille euro (importo medio erogato mensilmente dall’Inps che, tuttavia, per il territorio biellese è più basso e si colloca sugli 800 euro). Nella casistica elaborata da Cgia, un ipotetico operaio specializzato, con una retribuzione lorda annua di poco superiore ai 22.700 euro, quest’anno porterà a casa una tredicesima pari a 1.328 euro netti (14 euro in più rispetto alla tredicesima percepita nel 2014, come detto). Per un impiegato con una retribuzione lorda annua che sfiora i 27.500 euro, la tredicesima di quest’anno sarà di 1.483 euro netti (16 euro in più). Per un capo ufficio con una retribuzione lorda annua di quasi 51mila euro, la mensilità aggiuntiva che percepirà il mese prossimo sarà di 2.563 euro netti: 25 euro in più. Infine, per un pensionato con un imponibile annuo Irpef di quasi 17 mila euro (pari a un importo mensile netto di circa 980 euro che corrisponde alla pensione media nazionale erogata dall’Inps), la tredicesima ammonterà a 987 euro.

L’Ufficio studi della Cgia, infine, tiene a precisare che le tredicesime dei lavoratori dipendenti non beneficeranno del bonus Renzi ossia degli 80 euro in più in busta paga che spettano a coloro che non superano i 24 mila euro di reddito (e, in misura minore, se lo stesso è compreso tra i 24 mila e i 26 mila euro).

Tra domani e le settimane successive, sono in arrivo le tredicesime. Al netto delle ritenute Irpef, l’importo che verrà erogato agli italiani sfiorerà i 30 miliardi di euro. A beneficiarne sarà anche l’erario: le ritenute Irpef assicureranno, infatti, un gettito di ben 10 miliardi di euro. 

Per i lavoratori dipendenti, secondo lo studio di Cgia, l’importo reale della tredicesima 2015 sarà leggermente superiore a quello percepito l’anno scorso. Nello specifico, si tratta di 14 euro in più per un operaio specializzato, di 16 euro in più per un impiegato, mentre per un capo ufficio l’incremento sarà di 25 euro. Per un pensionato con un assegno mensile netto di poco meno di mille euro al mese, invece, l’aumento rispetto al 2014 sarà, però, di soli 3 euro.  Le ragioni degli aumenti, precisa l’Ufficio Studi di Cgia, sono rappresentate dal fatto che  i rinnovi contrattuali di quest’anno hanno assicurato degli aumenti retributivi medi dell’1,14% e superiori alla crescita dell’inflazione che, nel 2015, è stata pari a zero.

Proprio l’Ufficio Studi di Cgia ha calcolato gli importi degli aumenti con una simulazione che ha fatto i conti in tasca a tre importanti categorie di lavoratori dipendenti: quella degli operai, quella degli impiegati e quella dei quadri o capo ufficio. Tutti occupati nel settore privato. In più, Cgia ha analizzato anche la situazione di un pensionato con un assegno mensile netto di poco inferiore ai mille euro (importo medio erogato mensilmente dall’Inps che, tuttavia, per il territorio biellese è più basso e si colloca sugli 800 euro). Nella casistica elaborata da Cgia, un ipotetico operaio specializzato, con una retribuzione lorda annua di poco superiore ai 22.700 euro, quest’anno porterà a casa una tredicesima pari a 1.328 euro netti (14 euro in più rispetto alla tredicesima percepita nel 2014, come detto). Per un impiegato con una retribuzione lorda annua che sfiora i 27.500 euro, la tredicesima di quest’anno sarà di 1.483 euro netti (16 euro in più). Per un capo ufficio con una retribuzione lorda annua di quasi 51mila euro, la mensilità aggiuntiva che percepirà il mese prossimo sarà di 2.563 euro netti: 25 euro in più. Infine, per un pensionato con un imponibile annuo Irpef di quasi 17 mila euro (pari a un importo mensile netto di circa 980 euro che corrisponde alla pensione media nazionale erogata dall’Inps), la tredicesima ammonterà a 987 euro.

L’Ufficio studi della Cgia, infine, tiene a precisare che le tredicesime dei lavoratori dipendenti non beneficeranno del bonus Renzi ossia degli 80 euro in più in busta paga che spettano a coloro che non superano i 24 mila euro di reddito (e, in misura minore, se lo stesso è compreso tra i 24 mila e i 26 mila euro).

 

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