Tessile, parola d’ordine: ecosostenibilità

Tessile, parola d’ordine: ecosostenibilità
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Sostenibilità ambientale: è l’imperativo uscito dalla XXI edizione di Milano Unica, conclusasi giovedì scorso al Portello: un imperativo che richiama un contenuto forte sul quale tanto il viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, quanto i presidenti di Smi, Claudio Marenzi, e di Camera Moda, Carlo Capasa, hanno invitato il tessile-abbigliamento a fare sistema. Un invito che, peraltro, le aziende hanno prontamente accolto, dimostrando sul campo che l’ecostenibilità è già nel loro Dna e che viene praticata con convinzione.

Sostenibilità ambientale: è l’imperativo uscito dalla XXI edizione di Milano Unica, conclusasi giovedì scorso al Portello: un imperativo che richiama un contenuto forte sul quale tanto il viceministro allo Sviluppo Economico, Carlo Calenda, quanto i presidenti di Smi, Claudio Marenzi, e di Camera Moda, Carlo Capasa, hanno invitato il tessile-abbigliamento a fare sistema. Un invito che, peraltro, le aziende hanno prontamente accolto, dimostrando sul campo che l’ecostenibilità è già nel loro Dna e che viene praticata con convinzione.
Ne è un esempio Canepa, azienda leader mondiale  nel settore di fascia  alta guidata da Elisabetta Canepa, che, a Milano Unica, ha illustrato gli avanzamenti del progetto “Savethewater”, sviluppato in  collaborazione proprio con il Cnr Ismac di Biella. Nel 2014, con il procedimento “Savethewater”, che in Canepa sta entrando a pieno regime, si sono già realizzati significativi risparmi complessivi per il 30% di acqua e il 25% di energia, oltre all’eliminazione delle sostanze chimiche dannose e non immettendo nell’ambiente microparticelle di microplastiche. A garanzia dei consumatori e dei propri clienti, Canepa ha sottoposto l’intero processo produttivo di “Savethewater” al dettagliato esame di Bureau Veritas, ottenendone la certificazione, e ha stretto un rapporto di collaborazione con l’associazione “Tessile e Salute”, emanazione del Ministero della Salute in qualità di responsabile dell’Osservatorio Nazionale tessile-abbigliamento-pelle-calzature, che prevede l’attivazione di un sistema di controllo dei prodotti tessili immessi sul mercato nazionale. «Le aziende e le filiere italiane hanno una grande occasione per migliorare la propria competitività e rendersi uniche nel panorama internazionale - ha sostenuto Mauro Rossetti, direttore di “Tessile e Salute”, durante la conferenza stampa con cui Canepa, a Milano Unica, ha illustrato lo stato del progetto - tale occasione è insita nella parola sostenibilità. In un mercato in cui tutti parlano di sostenibilità, le imprese e le  filiere del made in Italy, anche solo per le leggi rigorose presenti in Europa, sono già più sostenibili di altre».
Ma Canepa non è che una delle aziende che guardano alla sostenibilità come valore. Tollegno 1900, realtà italiana a filiera completa, a seguito del recente accordo di esclusiva firmato con la tenuta Beaufront, situata in Tasmania, ha dato vita ad una produzione esclusiva destinata ad una clientela selezionata per le lane superfini con micronaggio 17,5. Beaufront è stata inserita tra i fornitori esclusivi di Tollegno 1900 con cui condivide la filosofia di produzione sostenibile e certificata attuata dall’azienda piemontese per un prodotto garantito in ogni sua fase. Pur utilizzando le più avanzate tecnologie disponibili e i più moderni processi manifatturieri, Tollegno 1900  lavora infatti da sempre nel pieno rispetto delle persone e dell’ambiente, utilizzando per buona parte del proprio fabbisogno energetico, energia idroelettrica e fotovoltaica autoprodotta. Insomma, un ciclo “trasparente”, dall’energia fino al prodotto finito, che proprio l’accordo di esclusività con Beaufront ha voluto rimarcare, consentendo la tracciabilità al 100% del filato e la sua derivazione da un unico allevamento. 

G.O.

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