Sul lavoro, la bolla over 40
Sono 14 le aziende biellesi interessate, nel 2014, da procedure di cassa integrazione straordinaria (Cigs), per un totale di 396 lavoratori coinvolti. Sei di queste aziende hanno fatto ricorso alla Cigs per motivi concernenti crisi aziendale, 5 di esse per cessazione di attività, 2 per procedura concorsuale e 1 per riorganizzazione-ristrutturazione. Le elaborazioni di Cgil Piemonte, su fonte Orml Piemonte, parlano chiaro: la situazione del lavoro e del ricorso agli ammortizzatori sociali, nel Biellese, continua ad essere problematica.
Dati. L’unico dato connotato da una dinamica in discesa e quindi apparentemente (solo apparentemente) positivo è, in materia di ammortizzatori, il ridursi dello stock di iscritti alle liste di mobilità che, a primo gennaio scorso, su base tendenziale, a Biella diminuisce del 15,7%, assestandosi a quota 1.727 iscritti. «Il fatto che diminuisca lo stock degli iscritti alle liste di mobilità, un tempo poteva essere un segnale positivo, perché significava che i lavoratori erano andati in pensione o si erano ricollocati - spiega la segretaria di Cgil Biella, Marvi Massazza Gal -. Oggi, invece, non è più così: questa contrazione significa semplicemente che per molti lavoratori è terminato il periodo di fruizione dell’ammortizzatore e finiscono, in maniera rilevante, per essere a tutti gli effetti disoccupati. L’emergenza, insomma, non è finita, come testimonia l’aumento, su base tendenziale, dei nuovi iscritti nel 2014 alle liste di mobilità. A preoccupare, guardando i dati, è poi la vera e propria bolla rappresentata dagli over 50: lavoratori troppo giovani per la pensione, ma troppo in là con gli anni per trovare una ricollocazione. Questa costituisce una faccia della medaglia di un unico grave problema: l’altra faccia è costituita dai giovani. Questo è un territorio che si va spopolando perché non riesce a garantire una prospettiva alle sue nuove generazioni. E questa dinamica, a ben guardare, è la stessa in tutte le quattro province del Quadrante Piemonte Est perché tutte caratterizzate dallo stesso modello e dalla stessa storia industriale».
Età. Non solo: di questi 1727 iscritti a Biella, guardando ai dati Orml Piemonte, la quasi totalità (1.604 persone) è rappresentata da over quarantenni cioè da lavoratori in fascia di età tradizionalmente a più difficile ricollocazione. Guardato in controluce, il dato permette di essere ulteriormente scorporato, restituendo, anche in questo caso, uno scenario preoccupante. Dei 1.604 over 40, infatti, ben 1.110 sono rappresentati da ultracinquantenni, la metà dei quali (573 lavoratori) è addirittura over 55, con particolare concentrazione nella fascia tra i 56 ed i 58 anni (345 lavoratori) ovvero in quel segmento caratterizzato, dopo l’entrata in vigore della legge Fornero, dall’allontanarsi dell’età pensionabile prima invece più vicina. Ma in realtà, se lo stock si è complessivamente contratto per via della fine della mobilità per molti lavoratori, nel 2014 a Biella, i nuovi lavoratori che sono finiti in mobilità sono invece cresciuti, passando dai 553 finiti in mobilità nel 2013 ai 716 dello scorso anno (+29,5%).
Confronto. A livello regionale, i lavoratori i Cigs sono 24.321. Focalizzando l’analisi sulle province del Quadrante Piemonte Nord Est, i dati Orml elaborati da Cgil danno uno spaccato sostanzialmente uniforme. A Novara, per esempio, le aziende che nel 2014 interessate da procedimenti di Cigs sono state 20, per un totale di 867 lavoratori coinvolti. Anche qui, per gli stessi motivi visti nel caso biellese, cala lo stock complessivo di iscritti alle liste di mobilità (-24,2%), ma nel 2014 aumentano, su base tendenziale, del 15,3%, i nuovi lavoratori interessati da procedure di licenziamento collettivo. Dei complessivi 2.556 iscritti alle liste di mobilità novaresi, anche in questo caso, gli over 40 rappresentano la quasi totalità: 2.290 lavoratori, di cui 1.549 over 50. A Vercelli, durante lo scorso anno, le realtà che hanno fatto ricorso alla Cigs sono state 11, per 601 lavoratori coinvolti. Anche nella provincia risicola, cala lo stock totale di iscritti alla mobilità (-21%) ma crescono, nel 2014, i nuovi lavoratori che sono entrati in mobilità (+62,9%). Dei 1.153 iscritti alle liste di mobilità vercellesi al primo gennaio 2015, 1.059 sono over 40 e, in particolare, 754 sono lavoratori ultracinquantenni. Situazione parzialmente diversa nel Vco, dove , nel 2014, 13 realtà industriali hanno fatto ricorso alla Cigs (542 i lavoratori coinvolti). Qui, si è assistito ad una contrazione dello stock complessivo degli iscritti nelle liste di mobilità (-39,2%), accompagnata da una riduzione anche dei nuovi iscritti durante il 2014 (-42,2%). Dei 682 iscritti nelle liste di mobilità al primo gennaio scorso, 642 sono over 40 e, in particolare, 450 sono over 50.
Indagine Excelsior. Intanto unica piccola consolazione, arriva dalle previsioni del sistema Excelsior Unioncamere secondo cui, nei primi tre mesi dell’anno, saranno 16.960 le persone che troveranno impiego in Piemonte. Se le previsioni saranno rispettate, i saldi occupazionali dovrebbero essere positivi, seppur di stretta misura, a Biella (110 unità) e a Vercelli (20 unità), mentre il saldo resterà negativo a Novara (-100 unità) e Vco (-160 unità). «Bisognerà comunque vedere quale sarà la qualità di qusto lavoro - chiosa Marvi Massazza Gal -. Ho l’impressione che a prevalere non sarà la stabilità». Parole che mettono il dito nella piaga: secondo le stesse previsioni Excelsior, dei 17.960 contratti che dovrebbero venire sottoscritti in Piemonte, solo 9.840 saranno infatti effettive assunzioni di personale dipendente direttamente dall’impresa. Per il resto, si tratterà di lavori interinali, collaborazioni a progetto o occasionali. Di questi 9.840, poi, il 55% (5.370 contratti) sarà rappresentato da rapporti di lavoro a tempo determinato.
Giovanni Orso