Storie biellesi di cryptolocker

Storie biellesi di cryptolocker
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«E’ successo circa un anno fa. Ci è arrivata un’e-mail, apparentemente da un nostro cliente, e, aprendo il file allegato, ci sono stati criptati tutti i dati dell’archivio presenti in rete, bloccando così la nostra normale operatività aziendale. In pratica, si è trattato di un caso di cryptolocker a tutti gli effetti». Riccardo Stefani, titolare dello Scatolificio Biellese di Verrone, ha affidato a un breve video il racconto dell’attacco hacker subìto dalla sua azienda. «Nell’immediato siamo stati presi dal panico - ha ricordato nel filmato - perché nessuno sapeva come comportarsi. Poi il problema è stato risolto grazie all’intervento di professionisti. Ma, intanto, erano già passati sei mesi».

La testimonianza del presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese non è stata la sola nel corso del convegno “Hackers in Azienda? Pomeriggio di studio sulla sicurezza informatica”, svoltosi giovedì scorso all’Uib.

Anche Silvia Ghione, titolare della Tessitura di Quaregna, ha affidato il racconto della sua disavventura a un filmato (tutte le riprese sono state effettuate da Christian Ferrari). Nel suo caso l’attacco è avvenuto nell’agosto del 2015 mediante un furto di identità che ha avuto come conseguenza la perdita di due pagamenti da parte di un fornitore dell’Arabia Saudita, in quanto l’hacker si era interposto nei rapporti fra due clienti finali e il rappresentante dell’azienda. Nel video l’imprenditrice si è soffermata sul “modus operandi” dell’“intruso”: «Si è inserito usando il nostro modo di comunicare, il nostro linguaggio», ha detto. E ha aggiunto: «Abbiamo subito sporto denuncia alla Polizia postale, ma, da allora, non ne abbiamo saputo più nulla. Di fatto, abbiamo perso l’incasso di due fatture».

Ancora più complessa la situazione vissuta da Stefania Ploner (Tecnomeccanica Biellese/Coppa). Nel giro di un anno, l’imprenditrice ha subìto sia un furto di identità (analogo a quello della Tessitura di Quaregna ma, questa volta, localizzato in India) sia un attacco di cryptolocker. «Il primo - ha ricordato - si è risolto senza troppi problemi; il secondo, invece, ha avuto un buon esito grazie all’utilizzo dei backup aziendali, i quali hanno permesso di ricostruire tutti file di archivio che erano andati persi».

A catalizzare l’attenzione del numeroso pubblico che gremiva la Sala conferenze dell’Uib (più di 120 i presenti, tra cui numerose autorità locali), oltre alle testimonianze degli imprenditori, sono stati anche gli interventi dei relatori, tutti tra i massimi esperti in materia.

Particolarmente apprezzato è stato l’intervento di Martino Brunetti, commissario capo della Polizia di Stato (Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino), che ha spiegato, tra l’altro, alcune misure di prevenzione da adottare per mettersi al riparo da attacchi informatici. E altrettanto interesse hanno suscitato le relazioni di Guido Mondelli (amministratore delegato di Assiteca Sicurezza Informatica), che ha parlato di “cyber-security”, e di Alessio Damonti (business developer di EasyNolo, società del Gruppo Banca Sella), che si è soffermato sui comportamenti da adottare per non subire frodi nei pagamenti on-line. Mentre l’avvocato Rodolfo Rosso (Uib) e Claudio Motta (Assiteca) hanno saputo tenere alta l’attenzione dei partecipanti illustrando, il primo, la tutela penale e civilistica per i vari tipi di accesso abusivo a sistemi informatici (compresa l’usurpazione di identità; vedere altro servizio in pagina) e, il secondo, le possibili coperture assicurative.

Il convegno, moderato da Giorgio Mosca (Confindustria Digitale), era organizzato dal Comitato Piccola Industria dell’Uib, in collaborazione con il Comitato Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta, il Comitato Piccola Industria e il Gruppo Ict di Confindustria Canavese. Più che soddisfatto il vicepresidente dell’Unione Industriale Biellese Andrea Bonino, alla sua prima uscita ufficiale in qualità di presidente della “Piccola” dell’Uib. «Sono contentissimo per l’ottima riuscita di questo workshop e ringrazio tutti coloro che vi hanno contribuito: relatori, pubblico, imprenditori... Abbiamo portato a Biella il “top” per quanto riguarda la sicurezza informatica in azienda, relatori che, con i loro interessantissimi interventi, sono riusciti a tenere viva per oltre tre ore l’attenzione di una platea molto numerosa, cosa che non sempre riesce. E che il pomeriggio di studio sia servito a saperne di più in fatto di attacchi hacker lo dimostrano i tanti riscontri avuti dai partecipanti e dagli stessi addetti ai lavori: anche persone che vantano una lunga esperienza nel settore, infatti, hanno definito questo convegno ‘uno dei più riusciti sull’argomento’».

R.E.B.

 

«E’ successo circa un anno fa. Ci è arrivata un’e-mail, apparentemente da un nostro cliente, e, aprendo il file allegato, ci sono stati criptati tutti i dati dell’archivio presenti in rete, bloccando così la nostra normale operatività aziendale. In pratica, si è trattato di un caso di cryptolocker a tutti gli effetti». Riccardo Stefani, titolare dello Scatolificio Biellese di Verrone, ha affidato a un breve video il racconto dell’attacco hacker subìto dalla sua azienda. «Nell’immediato siamo stati presi dal panico - ha ricordato nel filmato - perché nessuno sapeva come comportarsi. Poi il problema è stato risolto grazie all’intervento di professionisti. Ma, intanto, erano già passati sei mesi».

La testimonianza del presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale Biellese non è stata la sola nel corso del convegno “Hackers in Azienda? Pomeriggio di studio sulla sicurezza informatica”, svoltosi giovedì scorso all’Uib.

Anche Silvia Ghione, titolare della Tessitura di Quaregna, ha affidato il racconto della sua disavventura a un filmato (tutte le riprese sono state effettuate da Christian Ferrari). Nel suo caso l’attacco è avvenuto nell’agosto del 2015 mediante un furto di identità che ha avuto come conseguenza la perdita di due pagamenti da parte di un fornitore dell’Arabia Saudita, in quanto l’hacker si era interposto nei rapporti fra due clienti finali e il rappresentante dell’azienda. Nel video l’imprenditrice si è soffermata sul “modus operandi” dell’“intruso”: «Si è inserito usando il nostro modo di comunicare, il nostro linguaggio», ha detto. E ha aggiunto: «Abbiamo subito sporto denuncia alla Polizia postale, ma, da allora, non ne abbiamo saputo più nulla. Di fatto, abbiamo perso l’incasso di due fatture».

Ancora più complessa la situazione vissuta da Stefania Ploner (Tecnomeccanica Biellese/Coppa). Nel giro di un anno, l’imprenditrice ha subìto sia un furto di identità (analogo a quello della Tessitura di Quaregna ma, questa volta, localizzato in India) sia un attacco di cryptolocker. «Il primo - ha ricordato - si è risolto senza troppi problemi; il secondo, invece, ha avuto un buon esito grazie all’utilizzo dei backup aziendali, i quali hanno permesso di ricostruire tutti file di archivio che erano andati persi».

A catalizzare l’attenzione del numeroso pubblico che gremiva la Sala conferenze dell’Uib (più di 120 i presenti, tra cui numerose autorità locali), oltre alle testimonianze degli imprenditori, sono stati anche gli interventi dei relatori, tutti tra i massimi esperti in materia.

Particolarmente apprezzato è stato l’intervento di Martino Brunetti, commissario capo della Polizia di Stato (Compartimento della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Torino), che ha spiegato, tra l’altro, alcune misure di prevenzione da adottare per mettersi al riparo da attacchi informatici. E altrettanto interesse hanno suscitato le relazioni di Guido Mondelli (amministratore delegato di Assiteca Sicurezza Informatica), che ha parlato di “cyber-security”, e di Alessio Damonti (business developer di EasyNolo, società del Gruppo Banca Sella), che si è soffermato sui comportamenti da adottare per non subire frodi nei pagamenti on-line. Mentre l’avvocato Rodolfo Rosso (Uib) e Claudio Motta (Assiteca) hanno saputo tenere alta l’attenzione dei partecipanti illustrando, il primo, la tutela penale e civilistica per i vari tipi di accesso abusivo a sistemi informatici (compresa l’usurpazione di identità; vedere altro servizio in pagina) e, il secondo, le possibili coperture assicurative.

Il convegno, moderato da Giorgio Mosca (Confindustria Digitale), era organizzato dal Comitato Piccola Industria dell’Uib, in collaborazione con il Comitato Piccola Industria di Confindustria Valle d’Aosta, il Comitato Piccola Industria e il Gruppo Ict di Confindustria Canavese. Più che soddisfatto il vicepresidente dell’Unione Industriale Biellese Andrea Bonino, alla sua prima uscita ufficiale in qualità di presidente della “Piccola” dell’Uib. «Sono contentissimo per l’ottima riuscita di questo workshop e ringrazio tutti coloro che vi hanno contribuito: relatori, pubblico, imprenditori... Abbiamo portato a Biella il “top” per quanto riguarda la sicurezza informatica in azienda, relatori che, con i loro interessantissimi interventi, sono riusciti a tenere viva per oltre tre ore l’attenzione di una platea molto numerosa, cosa che non sempre riesce. E che il pomeriggio di studio sia servito a saperne di più in fatto di attacchi hacker lo dimostrano i tanti riscontri avuti dai partecipanti e dagli stessi addetti ai lavori: anche persone che vantano una lunga esperienza nel settore, infatti, hanno definito questo convegno ‘uno dei più riusciti sull’argomento’».

R.E.B.

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