Sospensione delle attività, Biella la provincia più penalizzata in Piemonte
Il blocco imposto dalle misure anti Covid-19 ha fermato la metà delle imprese e degli addetti. Settori più colpiti terziario e industria manifatturiera.
La sospensione delle attività conseguenti al dpcm del 22 marzo ha fermato circa metà delle imprese del Piemonte (44 per cento) e dei rispettivi addetti (53 per cento).
Biella è la provincia più penalizzata
Questo quanto emerge dai dati contenuti nel primo rapporto dell’Osservatorio Ripartenza dell’Ires Piemonte riguardo al monitoraggio dell’andamento della situazione socio-economica del Piemonte in relazione alle misure assunte per l’epidemia e il loro graduale allentamento.
Al 14 maggio, risultavano ferme il 19 per cento delle imprese e il 14 per cento degli addetti. La distribuzione per provincia è omogenea rispetto alla popolazione: leggermente più penalizzata Biella e meno Asti.
Considerando l’intero periodo di emergenza, dal 22 marzo fino al 14 maggio, e senza contare le attività che hanno beneficiato della deroga, il totale delle giornate perse ammonta a quasi 20 milioni, di cui circa la metà in provincia di Torino.
La distribuzione per settore vede la perdita di giornate concentrata nel terziario e nell’industria manifatturiera, che da soli totalizzano i tre quarti delle perdite.