Sos Bramaterra: «Vino da valorizzare»
L’appello di Andrea Baltera Bocchione: «Esportazioni ok ma nel Biellese si può fare di più». Per il produttore occorre parlarne maggiormente e aumentare la rete di vendite.
L’appello di Andrea Baltera Bocchione: «Esportazioni ok ma nel Biellese si può fare di più». Per il produttore occorre parlarne maggiormente e aumentare la rete di vendite.
L'Sos
Andrea Baltera Bocchione, 54 anni, gestisce dal 2008 l’agriturismo di famiglia in paese. Possiede due ettari di vigna grazie ai quali produce altrettanti vini: il Coste della Sesia e il Bramaterra. Si tratta di una piccola realtà rispetto ai ‘colossi’ del settore e della zona (la produzione si limita al momento a qualche migliaio di bottiglie l’anno, le quali vengono vendute soprattutto all’interno della struttura ricettiva di sua proprietà), ma che ha puntato su un ‘rosso’ forte a livello di esportazioni (in particolare negli Usa). Il paradosso, secondo Baltera, è che il Bramaterra fatica ad inserirsi nel mercato biellese. «Un vero peccato se si considera la sua storia e le sue caratteristiche».
«Ho parlato con alcuni miei colleghi produttori che esportano il prodotto - sottolinea - e mi hanno confermato che nella nostra provincia è poco valorizzato.
Probabilmente ci sono troppe piccole realtà disunite e c’è una difficoltà di organizzazione nel rendere un prodotto omogeneo per poi averne una quantità sufficiente in grado di entrare nei mercati. A questo si aggiunge l’informazione, non certo fuori luogo, che nel settore della ristorazione non venga ottimizzato come dovrebbe».
Baltera prende come esempio le zone del Prosecco, nell’area nord orientale dell’Italia, tra Veneto e Friuli:
«Un prodotto particolarmente sponsorizzato ma in quell’area credono molto alle potenzialità del territorio - confida - le persone che vengono a Biella, come si dice, dovrebbero venire in maniche corte e uscire con un abito. La metafora riguarda riso e vino, due ‘articoli’ che non dovrebbero mai mancare a chi ritorna a casa dopo un viaggio da queste parti».
Intervistato da un’agenzia di stampa nazionale, il produttore masseranese ammette che è necessario fare di più per far conoscere le produzioni biellesi anche nel nostro Paese: «E unire le energie, in questo senso, diventa fondamentale».
L.L.