Smi e Ice scommettono sul mercato russo

Smi e Ice scommettono sul mercato russo
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MILANO - Nei primi sei mesi del 2015, le esportazioni di tessile-abbigliamento italiano in Russia sono calate del 31,8%, pari a 422,8 milioni di euro. Poi c’è il rublo che fa i capricci e il calo del prezzo del petrolio. Per non parlare delle sanzioni contro la Russia, rinnovate dall’Ue ma non poi così determinanti. Già, perché su quel mercato c’è margine per recuperare e magari, sfruttando il momento, anche per riposizionarsi. Lo ha detto il direttore generale di Smi, Gianfranco Di Natale, giovedì a Milano durante la conferenza stampa di presentazione di un  programma speciale  sulla Federazione Russa (in parte già attivo) che Smi (con il supporto del  ministero dello Sviluppo Economico e la collaborazione di Agenzia Ice) sta realizzando in considerazione del ruolo prioritario che il mercato russo riveste per l’export dell’abbigliamento-moda italiano. Lo ha ribadito anche Stefano Festa Marzotto (consigliere delegato Smi per l’internazionalizzazione) secondo cui un inizio di inversione di tendenza sul mercato russo «si vedrà già dall’inizio del 2016, forti anche del fatto che i russi amano l’Italia e il made in Italy e questo è un vantaggio non da poco».

L’idea di questo “Progetto Speciale Russia”, una partita su cui Smi e Ice hanno messo oltre un milione di euro, è nata dalla volontà di mantenere e consolidare le importanti quote che le produzioni italiane hanno sempre avuto su quel mercato. Già in occasione di  Collection Première Moscow, sia nell’edizione di febbraio sia in questa di settembre, è stato promosso un incoming di oltre 100 buyer provenienti dalle Regioni periferiche della Russia, ha spiegato  Federica Dottori (international promotion area manager di Smi) cui è toccato il compito di illustrare i punti chiave del “Progetto Speciale Russia” che, da maggio scorso, ha visto l’attivazione nella sede di Ice a Mosca, di un desk di accesso al mercato, con particolare attenzione al tema degli aspetti doganali e delle barriere non tariffarie, al fine di assistere in modo ancora più strutturato le aziende italiane del settore Moda. 

Ora, il progetto entra nel vivo. Dal 29 settembre al 3 ottobre prossimi, infatti, verrà ospitata a Milano una delegazione di vip buyer russi: si tratta di un numeroso gruppo di operatori qualificati, selezionati sulla base delle dettagliate informazioni richieste alle aziende italiane che hanno saputo cogliere questa  rilevante opportunità, e che verranno accompagnati negli showroom milanesi, con a disposizione un autista e un interprete dedicati. Durante il soggiorno dei buyer russi è stato inoltre organizzato un intenso programma di iniziative collaterali, volte a rafforzare ancora di più la loro passione per l’Italian lifestyle e per le produzioni made in Italy.  Tra queste, una visita alla mostra “Giardini di Seta: tessuti, abiti e botanica del territorio lariano”; una serata al Teatro alla Scala nonché una visita all’Expo, con colazione presso Eataly. Insomma. come ha concluso il direttore generale di Smi, Di Natale, quello russo è un mercato che si deve continuare a seguire con attenzione. «Quando la Russia riparte - ha detto - lo fa a 200 allora. E' vero, oggi c’è la crisi, ma ci sono anche tante opportunità».

Giovanni Orso

MILANO - Nei primi sei mesi del 2015, le esportazioni di tessile-abbigliamento italiano in Russia sono calate del 31,8%, pari a 422,8 milioni di euro. Poi c’è il rublo che fa i capricci e il calo del prezzo del petrolio. Per non parlare delle sanzioni contro la Russia, rinnovate dall’Ue ma non poi così determinanti. Già, perché su quel mercato c’è margine per recuperare e magari, sfruttando il momento, anche per riposizionarsi. Lo ha detto il direttore generale di Smi, Gianfranco Di Natale, giovedì a Milano durante la conferenza stampa di presentazione di un  programma speciale  sulla Federazione Russa (in parte già attivo) che Smi (con il supporto del  ministero dello Sviluppo Economico e la collaborazione di Agenzia Ice) sta realizzando in considerazione del ruolo prioritario che il mercato russo riveste per l’export dell’abbigliamento-moda italiano. Lo ha ribadito anche Stefano Festa Marzotto (consigliere delegato Smi per l’internazionalizzazione) secondo cui un inizio di inversione di tendenza sul mercato russo «si vedrà già dall’inizio del 2016, forti anche del fatto che i russi amano l’Italia e il made in Italy e questo è un vantaggio non da poco».

L’idea di questo “Progetto Speciale Russia”, una partita su cui Smi e Ice hanno messo oltre un milione di euro, è nata dalla volontà di mantenere e consolidare le importanti quote che le produzioni italiane hanno sempre avuto su quel mercato. Già in occasione di  Collection Première Moscow, sia nell’edizione di febbraio sia in questa di settembre, è stato promosso un incoming di oltre 100 buyer provenienti dalle Regioni periferiche della Russia, ha spiegato  Federica Dottori (international promotion area manager di Smi) cui è toccato il compito di illustrare i punti chiave del “Progetto Speciale Russia” che, da maggio scorso, ha visto l’attivazione nella sede di Ice a Mosca, di un desk di accesso al mercato, con particolare attenzione al tema degli aspetti doganali e delle barriere non tariffarie, al fine di assistere in modo ancora più strutturato le aziende italiane del settore Moda. 

Ora, il progetto entra nel vivo. Dal 29 settembre al 3 ottobre prossimi, infatti, verrà ospitata a Milano una delegazione di vip buyer russi: si tratta di un numeroso gruppo di operatori qualificati, selezionati sulla base delle dettagliate informazioni richieste alle aziende italiane che hanno saputo cogliere questa  rilevante opportunità, e che verranno accompagnati negli showroom milanesi, con a disposizione un autista e un interprete dedicati. Durante il soggiorno dei buyer russi è stato inoltre organizzato un intenso programma di iniziative collaterali, volte a rafforzare ancora di più la loro passione per l’Italian lifestyle e per le produzioni made in Italy.  Tra queste, una visita alla mostra “Giardini di Seta: tessuti, abiti e botanica del territorio lariano”; una serata al Teatro alla Scala nonché una visita all’Expo, con colazione presso Eataly. Insomma. come ha concluso il direttore generale di Smi, Di Natale, quello russo è un mercato che si deve continuare a seguire con attenzione. «Quando la Russia riparte - ha detto - lo fa a 200 allora. E' vero, oggi c’è la crisi, ma ci sono anche tante opportunità».

Giovanni Orso

 

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