Si torna ad investire sul “mattone”

I piemontesi tornano ad investire sul mattone: nel primo semestre 2016, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la domanda delle abitazioni è aumentata del 5,9%, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili i prezzi di offerta sul mercato (-0,1%). Sono questi alcuni dati emersi dall’Osservatorio di Casa.it (www.casa.it), che ha analizzato il mercato residenziale a livello nazionale e regionale. L’aumento della domanda di abitazioni riguarda tutte le città della regione, seppure con valori variabili. Le più dinamiche risultano Torino (+8,5%), Verbania (+6,4%) e Novara (+6,2%). Seguono Alessandria e Biella (+6%), Asti (+5,3%), Cuneo (4,8%) e, fanalino di coda, Vercelli (+3,9%). Per quanto riguarda i prezzi degli immobili residenziali in offerta sul mercato (- 0,1% a livello regionale), tra le città torna il segno più solo per Biella (+1,6%), Cuneo (+1,3%) e, seppur in misura minore, Torino (+0,6%). Nel resto della regione, scendono i valori che i proprietari offrono sul mercato, che, evidentemente, non riesce ancora a trovare un punto di equilibrio ben stabile. Le città che hanno sofferto maggiormente sono Alessandria (-1,6%), Asti (- 1,3%) e Vercelli (-1,1%). Sostanzialmente stabili a Verbania (-0,3%) e Novara (-0,2%). Qual è il prezzo medio di un’abitazione oggi sul mercato piemontese? A livello regionale il prezzo è di 1.700 euro/mq e il budget a disposizione delle famiglie per l’acquisto è di circa 136mila euro. Torino (2.370 €/mq), Cuneo e Verbania (entrambe 2.280 €/mq) sono le città più care, mentre Biella (1.200 €/mq) e Alessandria (1.210 €/mq) le più economiche. A Novara il costo è di 1.530 €/mq, ad Asti di 1.510 €/mq e a Vercelli di 1.240 €/mq. «Un aumento della domanda di quasi 6 punti rispetto all’anno scorso è un segnale molto incoraggiante per il mercato immobiliare piemontese, poiché conferma che i dati positivi già registrati nel 2015 si stanno consolidando – afferma Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro Studi Casa.it – Bisogna tuttavia restare prudenti prima di affermare che il ciclo negativo sia concluso, le debolezze macroeconomiche del Paese influiscono ancora molto sulle decisioni di acquisto delle famiglie». Laura Cavalli
I piemontesi tornano ad investire sul mattone: nel primo semestre 2016, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, la domanda delle abitazioni è aumentata del 5,9%, mentre sono rimasti sostanzialmente stabili i prezzi di offerta sul mercato (-0,1%). Sono questi alcuni dati emersi dall’Osservatorio di Casa.it (www.casa.it), che ha analizzato il mercato residenziale a livello nazionale e regionale. L’aumento della domanda di abitazioni riguarda tutte le città della regione, seppure con valori variabili. Le più dinamiche risultano Torino (+8,5%), Verbania (+6,4%) e Novara (+6,2%). Seguono Alessandria e Biella (+6%), Asti (+5,3%), Cuneo (4,8%) e, fanalino di coda, Vercelli (+3,9%). Per quanto riguarda i prezzi degli immobili residenziali in offerta sul mercato (- 0,1% a livello regionale), tra le città torna il segno più solo per Biella (+1,6%), Cuneo (+1,3%) e, seppur in misura minore, Torino (+0,6%). Nel resto della regione, scendono i valori che i proprietari offrono sul mercato, che, evidentemente, non riesce ancora a trovare un punto di equilibrio ben stabile. Le città che hanno sofferto maggiormente sono Alessandria (-1,6%), Asti (- 1,3%) e Vercelli (-1,1%). Sostanzialmente stabili a Verbania (-0,3%) e Novara (-0,2%). Qual è il prezzo medio di un’abitazione oggi sul mercato piemontese? A livello regionale il prezzo è di 1.700 euro/mq e il budget a disposizione delle famiglie per l’acquisto è di circa 136mila euro. Torino (2.370 €/mq), Cuneo e Verbania (entrambe 2.280 €/mq) sono le città più care, mentre Biella (1.200 €/mq) e Alessandria (1.210 €/mq) le più economiche. A Novara il costo è di 1.530 €/mq, ad Asti di 1.510 €/mq e a Vercelli di 1.240 €/mq. «Un aumento della domanda di quasi 6 punti rispetto all’anno scorso è un segnale molto incoraggiante per il mercato immobiliare piemontese, poiché conferma che i dati positivi già registrati nel 2015 si stanno consolidando – afferma Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro Studi Casa.it – Bisogna tuttavia restare prudenti prima di affermare che il ciclo negativo sia concluso, le debolezze macroeconomiche del Paese influiscono ancora molto sulle decisioni di acquisto delle famiglie». Laura Cavalli