Segnali di ripresa dalle fiere tessili
Segnali di ripresa
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(15 set) Un po’ più di ordini, un nuovo interesse di buyer dai mercati tradizionali come Cina e Honk Kong in primis e poi Usa ed Europa, tranne che il Giappone, più attenzione della politica istituzionale. Il test di Milano-Unica e di Ideabiella è stato superato senza alcun trionfalismo, ma con il senso che una timida ripresa sia stata agganciata. Restano le incognite sui dati congiunturali degli ormai passati primi sei mesi 2009 che - attraverso l’osservatorio Smi - danno un -30% su tutti gli indicatori (dalla produzione, all’export) e sul futuro, vedi il rischio di rialzo dei tassi (di cui già si parla in ambito Bce) ed euro troppo forte rispetto al dollaro (il cambio viaggia intorno a 1,45) che penalizza le esportazioni. |
Segnali di ripresa |
Un po’ più di ordini, un nuovo interesse di buyer dai mercati tradizionali come Cina e Honk Kong in primis e poi Usa ed Europa, tranne che il Giappone, più attenzione della politica istituzionale. Il test di Milano-Unica e di Ideabiella è stato superato senza alcun trionfalismo, ma con il senso che una timida ripresa sia stata agganciata. Restano le incognite sui dati congiunturali degli ormai passati primi sei mesi 2009 che - attraverso l’osservatorio Smi - danno un -30% su tutti gli indicatori (dalla produzione, all’export) e sul futuro, vedi il rischio di rialzo dei tassi (di cui già si parla in ambito Bce) ed euro troppo forte rispetto al dollaro (il cambio viaggia intorno a 1,45) che penalizza le esportazioni. Le valutazioni finali delle 59 aziende organizzate da Ideabiella, che hanno partecipato alla IX edizione di Milano Unica al Portello di Fieramilanocity, hanno comunque come comune denominatore una moderata soddisfazione. Confrontando le presenze di aziende rispetto al febbraio 2009, ormai assunto come punto più basso della crisi economica internazionale ed, in particolare, dell’industria tessile, le 574 aziende estere che hanno visitato gli stand di Ideabiella sono risultate in crescita del 4,7%, a fronte di un leggero calo delle aziende italiane (534 presenze). Particolarmente importante la partecipazione delle aziende provenienti dalla Grande Cina, triplicate rispetto a febbraio, ma in crescita anche rispetto a settembre 2008, così come sono risultate particolarmente incoraggianti le presenze tedesche (+27%), americane (+23%), inglesi (+21%) e francesi (+6,5%), mentre il calo delle aziende giapponesi ha confermato la grande sofferenza dell’importante mercato del Sol Levante. 15 settembre 2009 |