Riso aiutato dal caldo, si spera nel meteo

Riso aiutato dal caldo, si spera nel meteo
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Un’«annata media». Senza infamia ne? lode. Ma con previsioni di produzione tutto sommato discrete, anche se le condizioni di mercato continuano a rendere la vita particolarmente dura agli agricoltori. E’, ridotto ai minimi termini, il quadro del comparto risicolo in questo scorcio di estate avanzata, in un Biellese (e Vercellese) costellato da risaie verdeggianti. A spiegarlo e? Paolo Seitone, responsabile del settore Legale-agrario di Coldiretti Vercelli Biella, il quale - in tempi di feste dedicate proprio al cereale di cui la zona e? il maggior produttore europeo - chiarisce: «Il caldo ha fortemente aiutato la produzione e posso dire che, tutto sommato, siamo nel bel mezzo di un’annata che non dovrebbe darci grattacapi. Se non si mettera? di mezzo il meteo, e se non succedera? qualche problema, cosa che ovviamente ci auguriamo, la produzione dovrebbe essere positiva. In media con le normali annate risicole».

Ma se da un lato i campi sono motivo di relativa tranquillita? per gli agricoltori, dall’altro restano in campo svariate variabili capaci da tempo di rovinare i sonni al comparto. Una tra tutte, le quotazioni di base. «Questi di fine agosto sono ovviamente giorni di stallo del mercato - chiarisce Seitone -, ma le quotazioni di un paio di settimane fa erano veramente, veramente basse. Oltre i limiti dell’accettazione». Un problema, questo, che finisce per riversarsi sulle tasche dei risaioli con conseguenze nefaste, sulla spinta del forte afflusso di riso dall’estero. E proprio per affrontare il problema degli “arrivi indesiderati”, ma soprattutto della loro gestione nei rapporti con il mercato casalingo, nei me- si scorsi il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha istituito un Tavolo di concertazione per le politiche del riso, in via ora di formazione e presto in condizioni di operativita?.

Supportato dalla segreteria tecnica dell’Ente nazionale risi, il Tavolo sara? composto da rappresentanti del Ministero, oltre a membri degli enti e degli istituti di ricerca delle Regioni e delle organizzazioni della filiera, inclusa la grande distribuzione, e avra? lo scopo preciso di elaborare proposte finalizzate alla definizione di strumenti e azioni di mercato per la mitigazione degli effetti negativi causati dalle importazioni a dazio zero dai Paesi meno avanzati, nonche? di miglioramento delle condizioni di mercato del settore, anche attraverso l’aggregazione dell’offerta.

«Potrebbe essere una buona occasione per affrontare seriamente le problematiche del settore - afferma Seitone -. Dunque vi confidiamo. Ma siamo certi che la prospettiva migliore su cui muoversi sia quella di filiera, perche? solo assumendo questo punto di vista sara? possibile tentare di migliorare la situazione. Serve ad esempio iniziare a ragionare in termini di programmazione, promuovendo varieta? che non si scontrino con la sovra-produzione».

Secondo i dati diffusi da “Economia biellese 2015”, l’annuario statistico provinciale diffuso dalla Camera di Commercio di Biella, lo scorso anno il territorio contava una superficie coltivata a riso di 4.270 ettari (con una distribuzione percentuale sul totale delle colture biellesi del 20,4%), ovvero l’1,8% in piu? rispetto al 2014, quando gli ettari coltivati erano stati 4.195. Il trend di aumento delle superfici coltivate a riso e? costante: secondo “Economia biellese”, nel 2010 gli ettari coltivati erano 3.950, per una distribuzione del 16,5% sul totale delle superfici coltivate.
Veronica Balocco

Un’«annata media». Senza infamia ne? lode. Ma con previsioni di produzione tutto sommato discrete, anche se le condizioni di mercato continuano a rendere la vita particolarmente dura agli agricoltori. E’, ridotto ai minimi termini, il quadro del comparto risicolo in questo scorcio di estate avanzata, in un Biellese (e Vercellese) costellato da risaie verdeggianti. A spiegarlo e? Paolo Seitone, responsabile del settore Legale-agrario di Coldiretti Vercelli Biella, il quale - in tempi di feste dedicate proprio al cereale di cui la zona e? il maggior produttore europeo - chiarisce: «Il caldo ha fortemente aiutato la produzione e posso dire che, tutto sommato, siamo nel bel mezzo di un’annata che non dovrebbe darci grattacapi. Se non si mettera? di mezzo il meteo, e se non succedera? qualche problema, cosa che ovviamente ci auguriamo, la produzione dovrebbe essere positiva. In media con le normali annate risicole».

Ma se da un lato i campi sono motivo di relativa tranquillita? per gli agricoltori, dall’altro restano in campo svariate variabili capaci da tempo di rovinare i sonni al comparto. Una tra tutte, le quotazioni di base. «Questi di fine agosto sono ovviamente giorni di stallo del mercato - chiarisce Seitone -, ma le quotazioni di un paio di settimane fa erano veramente, veramente basse. Oltre i limiti dell’accettazione». Un problema, questo, che finisce per riversarsi sulle tasche dei risaioli con conseguenze nefaste, sulla spinta del forte afflusso di riso dall’estero. E proprio per affrontare il problema degli “arrivi indesiderati”, ma soprattutto della loro gestione nei rapporti con il mercato casalingo, nei me- si scorsi il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali ha istituito un Tavolo di concertazione per le politiche del riso, in via ora di formazione e presto in condizioni di operativita?.

Supportato dalla segreteria tecnica dell’Ente nazionale risi, il Tavolo sara? composto da rappresentanti del Ministero, oltre a membri degli enti e degli istituti di ricerca delle Regioni e delle organizzazioni della filiera, inclusa la grande distribuzione, e avra? lo scopo preciso di elaborare proposte finalizzate alla definizione di strumenti e azioni di mercato per la mitigazione degli effetti negativi causati dalle importazioni a dazio zero dai Paesi meno avanzati, nonche? di miglioramento delle condizioni di mercato del settore, anche attraverso l’aggregazione dell’offerta.

«Potrebbe essere una buona occasione per affrontare seriamente le problematiche del settore - afferma Seitone -. Dunque vi confidiamo. Ma siamo certi che la prospettiva migliore su cui muoversi sia quella di filiera, perche? solo assumendo questo punto di vista sara? possibile tentare di migliorare la situazione. Serve ad esempio iniziare a ragionare in termini di programmazione, promuovendo varieta? che non si scontrino con la sovra-produzione».

Secondo i dati diffusi da “Economia biellese 2015”, l’annuario statistico provinciale diffuso dalla Camera di Commercio di Biella, lo scorso anno il territorio contava una superficie coltivata a riso di 4.270 ettari (con una distribuzione percentuale sul totale delle colture biellesi del 20,4%), ovvero l’1,8% in piu? rispetto al 2014, quando gli ettari coltivati erano stati 4.195. Il trend di aumento delle superfici coltivate a riso e? costante: secondo “Economia biellese”, nel 2010 gli ettari coltivati erano 3.950, per una distribuzione del 16,5% sul totale delle superfici coltivate.
Veronica Balocco

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