Riflettori sull’Italia meravigliosa di Pitti

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Riflettori sull’Italia meravigliosa di Pitti
Quasi 700 gli espositori, nutrita la presenza dei  biellesi

(12 gen.) - E’ tutto pronto per la 75esima edizione di Pitti Uomo, salone internazionale dedicato alla moda maschile di scena, come di consueto, alla Fortezza da basso di Firenze da domani e fino a venerdì. Una vetrina che inaugura il calendario degli appuntamenti di settore e che propone l’anteprima mondiale delle collezioni di abbigliamento e accessori per la stagione Autunno/Inverno 2009/2010. Concluso Pitti, infatti, sabato si accendono le luci sulle passerelle di Milano Moda Uomo che vedrà nell’ultima giornata, martedì 20 gennaio, la presentazione delle collezioni firmate Ermenegildo Zegna.  

Riflettori sull’Italia meravigliosa di Pitti
Quasi 700 gli espositori, nutrita la presenza dei  biellesi

E’ tutto pronto per la 75esima edizione di Pitti Uomo, salone internazionale dedicato alla moda maschile di scena, come di consueto, alla Fortezza da basso di Firenze da domani e fino a venerdì. Una vetrina che inaugura il calendario degli appuntamenti di settore e che propone l’anteprima mondiale delle collezioni di abbigliamento e accessori per la stagione Autunno/Inverno 2009/2010. Concluso Pitti, infatti, sabato si accendono le luci sulle passerelle di Milano Moda Uomo che vedrà nell’ultima giornata, martedì 20 gennaio, la presentazione delle collezioni firmate Ermenegildo Zegna.

Tornando a Pitti, tra i 690 espositori presenti per 845 marchi (120 in più della scorsa edizione) figurano diverse aziende biellesi tra cui Ma.Al.Bi con il marchio Alfredo Pria 1824; Novaseta e Rebecca Brown con i marchi Aquascutum, Carnaval de Venise, Church’s ties, Hubert, Les Copains cravatte, Trussardi, Yacht Club De Monaco; Cappellificio Cervo con il marchio Barbisio; Beta con i marchi Fred Perry, Osgood; Fratelli Piacenza con il marchio Piacenza Cashmere. Gradito ritorno in fiera, spiccano le collezioni Luciano Barbera.
Il tema di questa edizione, “Italia meravigliosa”, non è stato scelto a caso, come afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine: «E’ anche una dichiarazione di ottimismo e un caloroso benvenuto alla community di Pitti Uomo».
Si tratta di un segnale di ottimismo, quindi, che cerca di andare oltre il pessimismo infuso dalla crisi economica.

Secondo l’indagine svolta dal centro studi di Sistema Moda Italia per Pitti su un campione di 200 aziende del settore tessile e abbigliamento, nelle prospettive a breve termine prevalgono i pessimisti (50,6% del campione) rispetto agli ottimisti (7,9%) e a chi confida nella stabilità (41,6%). Rispetto al primo semestre del 2008, poi, si stima per il terzo trimestre una diminuzione del fatturato del 2%. Un segnale negativo è dato dal riflettersi del rallentamento del settore anche sui settori a valle della filiera , quelli che finora hanno retto meglio alla contrazione. Nella nota di Smi, infatti, emerge come, dopo un’apertura positiva nel primo trimestre (+1,4%) e la crescita nel secondo (+2,6%), nel terzo trimestre il giro d’affari generato dai comparti dell’abbigliamento rallentano pur mantenendo un segno positivo (+1,2%). D’altra parte, il tessile continua a mostrare le criticità maggiori, facendo registrare -6,6% per il terzo trimestre.

«Tutti sappiamo quanto in questo momento sia importante partire con il piede giusto, per presentare i proprio progetti a livello internazionale - sostiene Raffaello Napoleone, amministratore delegato di Pitti Immagine -. Noi siamo qui per questo, Pitti Uomo offre alla aziende questa opportunità: per la sua tempistica, per la sua completezza di offerta e per la sua cornice, è il luogo dove i top buyer vengono a cercare sia i marchi affermati sia quelli di ricerca, ma anche il contesto scelto dalle migliori aziende per presentarsi a livello commerciale e di immagine».

Sul fronte dei consumi il tessile e abbigliamento firmato made in Italy non decollano sul mercato interno e sul panorama europeo. Secondo l’indagine Smi, i dati più recenti relativi alla raccolta ordini (3° trimestre 2008 per il tessile o P/E 2009 per il vestiario) evidenziano come all’inizio del 2009 possa aumentare la differenza tra i comparti a monte e a valle della filiera: se il tessile e in particolare la nobilitazione e la tessitura laniera/cotoniera, presenta un calo consistente nel portafoglio ordini, i comparti del vestiario mostrano una sostanziale stabilità rispetto allo scorso anno (+0,4%). Il saldo commerciale del tessile e abbigliamento, comunque, risulta ampiamente positivo, chiudendo i primi sette mesi del 2008, a +5,6%.

Di fronte a questo panorama e alle prospettive di un 2009 non certo facile, gli imprenditori italiani affrontano con determinazione la sfida. Una quota significativa di imprese, infatti, ritiene che gli strumenti fondamentali per reagire alla crisi siano le risorse e le componenti “microeconomiche” aziendali: innovazione di prodotto, mix produttivo, strategie distributive.

l.r.

12 gennaio 2009

 

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