Solidarietà

Ridimensionamento Cerruti, la solidarietà del Partito Marxista Leninista

La terribile notizia dei licenziamenti appare ancora più assurda dal momento in cui si conosce che l’azienda investirà milioni di euro per l’acquisto di 30 nuovi telai.

Ridimensionamento Cerruti, la solidarietà del Partito Marxista Leninista
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Dopo la notizia del processo di riorganizzazione avviato dall’azienda Cerruti nel quale sono coinvolti 30 addetti, che avranno accesso agli ammortizzatori sociali previsti, il Partito Marxista Leninista Italiano prende posizione.

Ridimensionamento Cerruti

“L’Organizzazione di Biella del Partito marxista-leninista italiano - si legge in una nota giunta in redazione - esprime la propria solidarietà militante ai 30 lavoratori del “Lanificio F.lli Cerruti” che, la scorsa settimana, hanno appreso da un comunicato della loro azienda che perderanno il posto di lavoro e potranno esclusivamente contare su ammortizzatori sociali, ormai limitati a poche mensilità ulteriormente ridotte dal sesto mese in poi. Se aggiungiamo i 50 licenziamenti del 2019 arriviamo al triste risultato di 80 operaie e operai espulsi dalla Cerruti negli ultimi 5 anni. La terribile notizia dei licenziamenti appare ancora più assurda dal momento in cui si conosce che l’azienda investirà milioni di euro per l’acquisto di 30 nuovi telai, il che significa maggior produttività e profitti per l’azienda e meno operai al lavoro. In tal senso la nostra Organizzazione da anni rivendica la diminuzione dell’orario di lavoro a 30 ore settimanali a parità di salario”.

“Non accettare passivamente”

“Alle lavoratrici e ai lavoratori della storica fabbrica biellese - si legge ancora nella nota inviata da Gabriele Urban - chiediamo di non accettare passivamente questa ennesima ristrutturazione aziendale, che graverà completamente sulle loro spalle, volgendo lo sguardo all’encomiabile esempio di determinazione dei loro compagni di lotte della fabbrica GKN di Campi Bisenzio (FI) che, appresa la notizia della chiusura definitiva della loro azienda, hanno intrapreso una serie di battaglie all’insegna del motto “Insorgiamo” che gli ha condotti a scongiurare la delocalizzazione, la chiusura dell’impianto e strappare il miglior accordo possibile con la nuova proprietà. Alle operaie e agli operai del “Lanificio F.lli Cerruti” chiediamo di ricordare le gloriose battaglie dei loro compagni di lotte che nel biellese, durante l’estate del 1961, si mobilitarono per ottenere significativi aumenti salariali e il sabato di riposo. Infine chiediamo alla CGIL di abbandonare definitivamente la politica del “Prendiamo atto dei licenziamenti”, “Speriamo e auspichiamo” e “Sarebbe opportuno”, per intraprendere una politica sindacale che porti risultati concreti, promuovendo significative manifestazioni, vertenze e scioperi contro i licenziamenti e per ottenere adeguati aumenti salariali. Denunciamo apertamente gli assurdi aumenti delle bollette di gas e luce e ancor più dell’inflazione in generale che stanno drasticamente riducendo il potere d’acquisto di stipendi e salari depauperando oltremodo le masse popolari biellesi. La CGIL ha il dovere di promuovere iniziative concrete per contrastare l’aumento dei prezzi, la precarietà, i licenziamenti, le norme sugli appalti, i morti sul lavoro, le delocalizzazioni e lo sfruttamento in generale. Noi marxisti-leninisti biellesi saremo sempre al fianco delle lavoratrici e dei lavoratori del “Lanificio F.lli Cerruti” qualunque iniziativa intendano intraprendere per impedire questa ennesima ondata di licenziamenti”.

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