Rapporto Uil: nel Biellese, Cig in diminuzione

Nel Biellese, nei primi otto mesi del 2013, su base tendenziale, il ricorso agli ammortizzatori sociali (cassa ordinaria, straordinaria ed in deroga) è calato del -26,3%. Il dato arriva dall’ultimo Rapporto Uil ma, lungi da ciò che l’apparenza lascerebbe supporre, ad una lettura in controluce esso non si rivela positivo.
Il dato, piuttosto, riflette invece l’ormai progressivo esaurirsi, per le aziende del territorio, della possibilità reale di ricorrere all’ammortizzatore sociale. Un fenomeno pericoloso che Cgil Biella denuncia richiamando l’urgenza di un celere e consistente rifinanziamento dell’ammortizzatore in deroga per consentire alle aziende di evitare il licenziamento e la messa in mobilità dei lavoratori, tamponando così un’emergenza che potrebbe travolgere la tenuta sociale del territorio.
Numeri. «A conti fatti - spiega Marvi Massazza Gal, segretario di Cgil Biella -, entro fine anno, nel Biellese, verranno a scadenza un certo numero di procedimenti di cassa straordinaria per un complessivo numero di lavoratori pari a circa 600 unità. Si tratta di 600 persone che, se gli ammortizzatori non verranno rifinanziati, a fronte dell’impossibilità delle rispettive aziende di far ancora ricorso alla cassa straordinaria o a strumenti alternativi, subiranno un licenziamento e finiranno in mobilità. Se questa è l’emergenza, però, è anche vero che non è pensabile una cura che consista semplicemente nella reiterazione dell’ammortizzatore. Occorre che, accanto a questo provvedimento, sia immediatamente fatta decollare una politica industriale capace sia di riformare l’ammortizzatore sociale sia di incidere sul cuneo fiscale. Purtroppo il rischio è che, con la scusa dei primi segnali di ripresa che peraltro non si vedono realmente, imprese e lavoratori vengano lasciati ad affrontare questa seconda parte della crisi con le armi spuntate. E allora sarà il peggio».
Denuncia. La situazione attuale, frutto del precedente massivo ricorso agli ammortizzatori da parte delle aziende dal 2010 ad oggi, si riflette quindi nei segni meno del Rapporto Uil. A Biella, nei primi otto mesi 2013, le ore autorizzate di Cig ordinaria, Cigs e Cid sono calate rispettivamente del -34%, -10,8% e -35,5% per un complessivo calo medio del - 26,3% rispetto allo stesso periodo 2012.
«Anche se il il ricorso alla Cig cala, il dato riflette una dinamica grave in atto sul territorio - spiega Giovanni Gemin, segretario di Uil Biella -. Questa diminuzione, infatti, è legata all’esaurirsi della possibilità di ricorrere all’ammortizzatore sociale. Basterebbe leggere questo dato in parallelo a quello che vede, negli ultimi tempi, crescere gli iscritti al Centro per l’Impiego per rendersene conto. Purtroppo, al pettine devono ancora arrivare ancora nodi drammatici e controversi e quindi non si può accettare che la politica non faccia la sua parte con interventi concreti. Dalla Legge di Stabilità di aspettiamo misure che finalmente, nello spirito del documento firmato a Genova con Confindustria, incidano positivamente su cuneo fiscale e occupazione».
La voce di Massazza Gal e di Gemin trova significativa rispondenza in quella del segretario di Cisl Biella, Roberto Bompan.
«E’ il momento di azioni urgenti da parte del Governo - dice Bompan -. Il Biellese sta scontando una crisi che, per il momento, non lascia intravvedere segnali di ripresa. Lo stesso dato di fonte Uil relativo alla riduzione della cassa denuncia un esaurimento della possibilità di ricorso agli ammortizzatori da parte delle aziende biellesi. Urge quindi intervenire tanto nel senso di dare nuovo ossigeno a questi strumenti quanto nel senso di assumere provvedimenti di politica industriale concreta, soprattutto in relazione alla insostenibile pressione fiscale sul lavoro. I sindacati, unitariamente, sono pronti alla mobilitazione. E non venga detto che mancano le risorse: in Italia, esiste una grande spesa pubblica improduttiva dalla quale, con tagli opportuni e mirati, è possibile ottenerle».
Giovanni Orso