Produzione industriale, per Biella (+1,4%) e Novara (+1,6%) un II trimestre con segno più

Produzione industriale, per Biella (+1,4%) e Novara (+1,6%) un II trimestre con segno più
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Cresce, nel secondo trimestre dell’anno, la produzione industriale piemontese (+1,5%). Il Biellese si mantiene in linea con la tendenza, incassando un +1,4% (meno però del balzo compiuto da Vercelli con +4,8% e poco sotto alla vicina Novara che  realizza un +1,6%). Guardando i dato in controluce, si vede come il risultato biellese sia spinto dal +2% della filiera tessile, risultato dovuto in gran parte alla performance dell’export. Nel Vercellese sono l’alimentare (con il riso) e le rubinetterie e valvolame a garantire il risultato. I dati arrivano dalla 79ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera! realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio, nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese. La rilevazione ha coinvolto 1.212 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 93.149 addetti e un valore pari a circa 53 miliardi di euro di fatturato. Scendendo nel dettaglio dimensionale d’impresa, emerge come le performance meno brillanti, in termini di produzione, abbiano caratterizzato le grandi imprese (oltre 249 addetti) e le micro imprese (0-9 addetti), realtà che hanno evidenziato una crescita di lieve entità (rispettivamente +0,2% e +0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2015. Per tutte le altre classi dimensionali si è registrato, invece, un aumento più sostenuto dei livelli produttivi. In particolare, le medie imprese (50-249 addetti) hanno manifestato il trend migliore (+3,9%), seguite dalle imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti), con una variazione positiva dell’1,2%. Conferme positive sullo stato di salute del comparto manifatturiero piemontese arrivano anche da tutti gli altri indicatori. Gli ordinativi si sono incrementati lievemente sul mercato interno (+0,3%) e in misura maggiore su quello estero (+5,2%). Il periodo aprile-giugno ha evidenziato anche risultati positivi per il fatturato: quello totale segna un +1,4%, mentre la componente estera si sviluppa dell’1,6%. L’aumento dell’output ha interessato tutti principali settori produttivi. L’incremento più sostenuto ha riguardato i mezzi di trasporto, cresciuti del 3,9%. Le industrie alimentari hanno vissuto un’espansione del 2,9%, seguite dalla filiera tessile (+2%). Superiori alla media regionale del trimestre anche i risultati delle industrie elettriche ed elettroniche (+1,8%) e del comparto dei metalli (+1,7%). segno più anche per le industrie meccaniche e l’industria del legno e del mobile (entrambe +0,8%) e stabilità  per la chimica-gomma-plastica. La crescita della produzione industriale è stata il frutto di andamenti positivi manifestati in quasi tutte le province: se si eccettua il Vco (-2,9%), il segno più emerge a Alessandria (+4,3%), a Cuneo (+1,2%), Asti (+0,2%), Torino (+1,3%), Vercelli (+4,3%), Novara (+1,6%) e Biella (+1,4%).

GIOVANNI ORSO

 

Cresce, nel secondo trimestre dell’anno, la produzione industriale piemontese (+1,5%). Il Biellese si mantiene in linea con la tendenza, incassando un +1,4% (meno però del balzo compiuto da Vercelli con +4,8% e poco sotto alla vicina Novara che  realizza un +1,6%). Guardando i dato in controluce, si vede come il risultato biellese sia spinto dal +2% della filiera tessile, risultato dovuto in gran parte alla performance dell’export. Nel Vercellese sono l’alimentare (con il riso) e le rubinetterie e valvolame a garantire il risultato. I dati arrivano dalla 79ª “Indagine congiunturale sull’industria manifatturiera! realizzata in collaborazione con gli Uffici studi delle Camere di commercio, nell’ambito della consueta collaborazione tra Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Intesa Sanpaolo e UniCredit per il monitoraggio della congiuntura economica piemontese. La rilevazione ha coinvolto 1.212 imprese industriali piemontesi, per un numero complessivo di 93.149 addetti e un valore pari a circa 53 miliardi di euro di fatturato. Scendendo nel dettaglio dimensionale d’impresa, emerge come le performance meno brillanti, in termini di produzione, abbiano caratterizzato le grandi imprese (oltre 249 addetti) e le micro imprese (0-9 addetti), realtà che hanno evidenziato una crescita di lieve entità (rispettivamente +0,2% e +0,5%) rispetto allo stesso periodo del 2015. Per tutte le altre classi dimensionali si è registrato, invece, un aumento più sostenuto dei livelli produttivi. In particolare, le medie imprese (50-249 addetti) hanno manifestato il trend migliore (+3,9%), seguite dalle imprese di piccole dimensioni (10-49 addetti), con una variazione positiva dell’1,2%. Conferme positive sullo stato di salute del comparto manifatturiero piemontese arrivano anche da tutti gli altri indicatori. Gli ordinativi si sono incrementati lievemente sul mercato interno (+0,3%) e in misura maggiore su quello estero (+5,2%). Il periodo aprile-giugno ha evidenziato anche risultati positivi per il fatturato: quello totale segna un +1,4%, mentre la componente estera si sviluppa dell’1,6%. L’aumento dell’output ha interessato tutti principali settori produttivi. L’incremento più sostenuto ha riguardato i mezzi di trasporto, cresciuti del 3,9%. Le industrie alimentari hanno vissuto un’espansione del 2,9%, seguite dalla filiera tessile (+2%). Superiori alla media regionale del trimestre anche i risultati delle industrie elettriche ed elettroniche (+1,8%) e del comparto dei metalli (+1,7%). segno più anche per le industrie meccaniche e l’industria del legno e del mobile (entrambe +0,8%) e stabilità  per la chimica-gomma-plastica. La crescita della produzione industriale è stata il frutto di andamenti positivi manifestati in quasi tutte le province: se si eccettua il Vco (-2,9%), il segno più emerge a Alessandria (+4,3%), a Cuneo (+1,2%), Asti (+0,2%), Torino (+1,3%), Vercelli (+4,3%), Novara (+1,6%) e Biella (+1,4%).

GIOVANNI ORSO

 

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