Prima domenica di negozi aperti a Biella

Prima domenica di negozi aperti a Biella
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Sono spuntati in diversi angoli del Biellese tra la merce in vetrina, per ammiccare al curioso, o davanti all’ingresso di bar e negozi, allo scopo di invogliare la clientela a entrare. Numerosi, buffi, visibili con il loro berretto rosso sgargiante, chissà se gli “gnomi della lana”, iniziativa lanciata dalla Confesercenti di Biella, sapranno conquistare i consumatori, spingendoli a frequentare il centro, anche grazie a loro reso più bello, ma soprattutto a fare acquisti?

Non solo in città, ma in tutta Italia le incombenti feste natalizie vengono, infatti, lette come cartina tornasole della situazione in cui versano economia e commercio, declinati alla strada e alla piazza. Mentre i negozi di Biella centro oggi sono alla prima domenica di apertura del mese, l’atmosfera intrisa di cannella e ridondante di addobbi viene descritta, nello stesso tempo, sulla base dei numeri. Sono i dati forniti dalla ricerca Swg - Confesercenti nazionale, intitolata “Consumi e vacanze di Natale 2015”. Indagine sulla situazione economica del Paese che tratteggia una prima lettura sul presunto andamento di questo Natale. Da dove cominciare, per farsi un’idea? 

Secondo lo studio, nel 2015 l’atteggiamento verso la ricorrenza vede gli italiani tutto sommato considerare questo Natale come quello del 2014, né migliore né peggiore. Alla domanda: “Cosa chiederebbe al governo-Babbo Natale come priorità per il 2016?”, la maggioranza risponde: ridurre i privilegi e gli abusi e ridurre la disoccupazione e rilanciare l’occupazione, quest’ultima la considerazione più frequente dell’anno. Tra gli eventi che condizioneranno le spese natalizie, si annoverano in primis tasse e tariffe, poi i prezzi. Ecco perché i più avvertono che spenderanno tanti euro quanto quelli nel 2014. Ovvero? La spesa complessiva per le feste, inclusi cibo, doni, viaggi e spese personali, sarà di 25,6 miliardi, appena 231 milioni in più del 2014 (+0,9%). Il 61 per cento delle tredicesime andrà per spese fisse e il budget dei regali previsto si aggira tra i 100 e i 400 euro. Quanto ai prodotti più gettonati, invece, si opterà per cibo e vino, poi per abbigliamento e libri a pari merito; giocattoli; profumi e cosmetici, quindi prodotti tecnologici. Meno regali per chi? Per i parenti. Intanto gli “gnomi della lana” staranno a guardare.

Giovanna Boglietti        

Sono spuntati in diversi angoli del Biellese tra la merce in vetrina, per ammiccare al curioso, o davanti all’ingresso di bar e negozi, allo scopo di invogliare la clientela a entrare. Numerosi, buffi, visibili con il loro berretto rosso sgargiante, chissà se gli “gnomi della lana”, iniziativa lanciata dalla Confesercenti di Biella, sapranno conquistare i consumatori, spingendoli a frequentare il centro, anche grazie a loro reso più bello, ma soprattutto a fare acquisti?

Non solo in città, ma in tutta Italia le incombenti feste natalizie vengono, infatti, lette come cartina tornasole della situazione in cui versano economia e commercio, declinati alla strada e alla piazza. Mentre i negozi di Biella centro oggi sono alla prima domenica di apertura del mese, l’atmosfera intrisa di cannella e ridondante di addobbi viene descritta, nello stesso tempo, sulla base dei numeri. Sono i dati forniti dalla ricerca Swg - Confesercenti nazionale, intitolata “Consumi e vacanze di Natale 2015”. Indagine sulla situazione economica del Paese che tratteggia una prima lettura sul presunto andamento di questo Natale. Da dove cominciare, per farsi un’idea? 

Secondo lo studio, nel 2015 l’atteggiamento verso la ricorrenza vede gli italiani tutto sommato considerare questo Natale come quello del 2014, né migliore né peggiore. Alla domanda: “Cosa chiederebbe al governo-Babbo Natale come priorità per il 2016?”, la maggioranza risponde: ridurre i privilegi e gli abusi e ridurre la disoccupazione e rilanciare l’occupazione, quest’ultima la considerazione più frequente dell’anno. Tra gli eventi che condizioneranno le spese natalizie, si annoverano in primis tasse e tariffe, poi i prezzi. Ecco perché i più avvertono che spenderanno tanti euro quanto quelli nel 2014. Ovvero? La spesa complessiva per le feste, inclusi cibo, doni, viaggi e spese personali, sarà di 25,6 miliardi, appena 231 milioni in più del 2014 (+0,9%). Il 61 per cento delle tredicesime andrà per spese fisse e il budget dei regali previsto si aggira tra i 100 e i 400 euro. Quanto ai prodotti più gettonati, invece, si opterà per cibo e vino, poi per abbigliamento e libri a pari merito; giocattoli; profumi e cosmetici, quindi prodotti tecnologici. Meno regali per chi? Per i parenti. Intanto gli “gnomi della lana” staranno a guardare.

Giovanna Boglietti        

 

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