Piv 1905: timidi spiragli per la Cigs

Piv 1905: timidi spiragli per la Cigs
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Un piccolo spiraglio potrebbe aprirsi per i 72 lavoratori della Piv 1905 di Vigliano, l’azienda che, nei giorni scorsi, ha dichiarato fallimento. Martedì, infatti, a Milano, ha avuto luogo un incontro tra i rappresentanti sindacali e il curatore fallimentare, Giuseppe De Palma.
Al tavolo, i sindacati hanno avanzato l’istanza che sia Piv 1905 a procedere alla richiesta del ricorso alla cassa straordinaria per i 72 lavoratori.

«Dal curatore De Palma - spiega Giancarlo Lorenzi di Femca Cisl Biella - non c’è stata una chiusura alla nostra richiesta ma, piuttosto, la promessa di valutare la situazione e la praticabilità dell’opzione. Si tratta, in effetti, di un caso difficile. Piv risulta infatti affittuaria di ramo d’azienda rispetto alla Pettinatura Italiana da cui proviene la maggior parte del personale. La dichiarazione di fallimento concernente Piv 1905 porterebbe, in teoria, al riassorbimento dei 72 lavoratori nella originaria Pettinatura Italiana ma essa, nel frattempo, è stata sottoposta a concordato preventivo. Non solo, ma Pettinatura Italiana, avendo già chiesto e ottenuto, quattro anni or sono in occasione della nascita di Piv 1905, una cassa straordinaria per messa in liquidità, difficilmente potrebbe avanzare un’ulteriore richiesta di Cigs. La conseguenza, in questo caso, sarebbe che i 72 lavoratori verrebbero messi direttamente in mobilità. Per garantire loro  un salvagente, la via più sicura potrebbe invece essere rappresentata proprio dall’opzione da noi fatta avanzare. Il fatto che il curatore fallimentare non abbia chiuso la porta alla richiesta ma si sia riservato di valutare, ci fa sperare in una soluzione positiva».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Gianluca Belli di Filctem Cgil Biella.
«In una simile situazione, Pettinatura Italiana - afferma Belli - potrebbe al limite tentare un procedimento di cassa in deroga: non so con quali risultati, ma certamente con un aumento dei costi delle procedure. L’opzione realistica sul tappeto, per garantire ai 72 lavoratori una copertura sociale, non può quindi che essere quella che il sindacato ha chiesto di percorrere. In questo senso, registriamo con soddisfazione  la disponibilità del curatore fallimentare ad approfondire la materia valutando l’idoneità degli strumenti in gioco».

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