Per la Ilario Ormezzano-Sai, nuovo shopping in vista
L’azienda di Gaglianico ha chiuso il 2023 con fatturato a 109.158.867 euro. Ora guarda al futuro e investe in nuove realtà della chimica
La Ilario Ormezzano-Sai, la più importante azienda chimica del territorio biellese, con sede a Gaglianico, ha chiuso il 2023 con un fatturato di 109.158.867 euro (vedi Eco di Biella del 14 novembre scorso). L’azienda é così tornata ai suoi livelli fisiologici di fatturato, dopo l’exploit del 2022 quando il suo fatturato era volato a 150 milioni di euro. Un risultato che, a tutta prima, fermandosi solo ai dati, potrebbe prestarsi a una lettura superficiale tale da mettere in luce una performance negativa, evidenziando un calo del 27%. In realtà, guardato in controluce, il dato di bilancio della Ilario Ormezzano-Sai dice, invece, molto di più e conferma la dinamica reattiva dell’azienda biellese. «A gonfiare le vele del fatturato 2022 - spiega, infatti, Giancarlo Ormezzano, Ad dell’azienda di famiglia (in foto con i figli Jacopo e Gianluca) - erano state variabili esogene che avevano inciso sul costo del prodotto finale: il rincaro delle materie prime, la decuplicazione del costo dei noli (noi importiamo tra il 30% e il 40% della nostra materia prima dalla Cina) e gli effetti del Superbonus 110% che aveva impattato con forza sull’edilizia. Insomma, questi fattori avevano “drogato” il mercato e, di conseguenza, il valore del fatturato. Nel 2023, fortunatamente, la situazione si é normalizzata: il prezzo delle materie prime é calato, il costo dei noli si é abbassato e gli effetti del Superbonus 110% sull’edilizia, settore dove é forte l’impiego di materiali di derivazione chimica, stanno rientrando. Così, l’anno si é concluso con un fatturato tornato ai suoi livelli storici consueti, mentre, a conferma della dinamicità dell’azienda, la produzione é aumentata: siamo passati dalle 95 mila tonnellate prodotte nel 2022 alle 96 mila del 2023 e, a tutt’oggi, nel 2024, la produzione continua a crescere».
L'Ad Giancarlo Ormezzano: "Trattative in corso per una nuova acquisizione"
Con Giancarlo Ormezzano, l’azienda di famiglia, dove già operano fattivamente anche i figli Jacopo e Gianluca e dove lavorano un centinaio di dipendenti, si é sempre conformata, sin dalla fine degli anni Ottanta dello scorso secolo, al criterio dell’espansione continua. E’ appena il caso di citare le acquisizioni della Sai (che dette poi vita alla Ilario Ormezzano-Sai), della Ratti (azienda di distribuzione chimica fondata nel 1927, con base a Milano), della Pharmaline, della Agechim e della Siochem Srl. «Questa é la nostra bussola - conferma Ormezzano -. Siamo sempre alla ricerca di piccole realtà di settore su cui investire. Anche ora, stiamo finalizzando le trattative per l’acquisto di una nuova azienda operativa nel settore della zootecnica e detergenza. L’operazione si concluderà nelle prossime settimane. Non solo, ma stiamo investendo anche sul territorio dove stiamo operando il raddoppiamento del magazzino per lo stock dei prodotti. Non é un caso se abbiamo perfezionato l’acquisto del polo di Biella Fiere (che, in occasione della Adunata 2025, daremo peraltro in disponibilità gratuita agli Alpini). A conti fatti, ogni anno, investiamo mediamente 3 milioni di euro in nuovi progetti. Cresciamo nelle quantità prodotte e, non a caso, siamo alla ricerca di nuove figure, soprattutto intermedie». A trainare la produzione crescente della Ilario Ormezzano-Sai é, soprattutto, il settore farmaceutico che copre oltre il 50% del fatturato. La produzione per il tessile, invece, é marginale e sviluppa tra il 3 e il 4% del fatturato.
Un'azienda in espansione
«Non ci fermiamo: e come potremmo? La chimica, in definitiva, é dappertutto, anche in un anno come il 2024 connotato, a livello complessivo, da difficoltà - dice Giancarlo Ormezzano -. L’importanza é che la crescita avvenga mettendo sempre al centro due fattori: la persona e, soprattutto nel nostro settore, la sostenibilità. Per rendere, anche plasticamente, visibile questa nostra filosofia, abbiamo allestito lo spazio esterno dell’azienda con sculture della Cracking Art, movimento artistico che ha nell’impegno sociale e ambientale la sua filosofia»
Giovanni Orso