Per i telai rivoluzione made in Biella

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(8 SETT) Pochi lo sanno, ma ogni volta che un sub si immerge negli abissi equipaggiato con un computer da polso Mares, trascina giù, tra i coralli, un piccolo pezzo di made in Biella. Non solo, ma quando il cassiere di una banca, in qualunque parte del mondo, passa le banconote attraverso un sensore di riconoscimento, spesso usa anch’egli un prodotto con elettronica messa a punto a Biella. Il tutto grazie a Roj Electrotex, un’azienda biellese attiva nel settore della ricerca tecnologica applicata che spazia dal meccanotessile a quello dell’elelettronica e dell’automazione industriale: circa 400 i prodotti venduti e un magazzino con circa 41 mila codici di materia prima da gestire Pochi lo sanno, ma ogni volta che un sub si immerge negli abissi equipaggiato con un computer da polso Mares, trascina giù, tra i coralli, un piccolo pezzo di made in Biella. Non solo, ma quando il cassiere di una banca, in qualunque parte del mondo, passa le banconote attraverso un sensore di riconoscimento, spesso usa anch’egli un prodotto con elettronica messa a punto a Biella. Il tutto grazie a Roj Electrotex, un’azienda biellese attiva nel settore della ricerca tecnologica applicata che spazia dal meccanotessile a quello dell’elelettronica e dell’automazione industriale: circa 400 i prodotti venduti e un magazzino con circa 41 mila codici di materia prima da gestire
L’ultimo ritrovato, in ordine di tempo, è un innovativo cono frenante per porgitrama (un accessorio che migliora il rendimento del telaio) e che rappresenterà una piccola-grande rivoluzione nel suo campo. Il cono verrà ufficialmente presentato a fine settembre, all’Itma di Barcellona, la principale manifestazione del meccanotessile mondiale. Il nuovo prodotto, messo a punto da Roj, frutto di una approfondita ricerca, consente finalmente di sostituire il classico metallo, più pesante e rigido, con un nuovo materiale, più leggero e flessibile: il polimero “Peek” prodotto dalla Victrex. Risultato? Un freno a cono in grado di ottimizzare tutte le principali performances, non solo evitando il classica usura del pezzo ma, soprattutto, mantenere costante la tensione ottimale della trama che viene fornita al telaio. «Un cono realizzato in questo materiale - chiarisce Cesare Brovarone, responsabile tecnologie meccaniche di Roj ed al quale si deve l’intuizione e la progettazione del nuovo manufatto - risolve molti problemi di adattabilità del freno a trame diverse. E la cosa più importante è che anche questa tecnologia è stata sviluppata e brevettata in Roj a Biella».

Tecnologia. Se questo non è che l’ultimo ritrovato tecnologico, in ordine di tempo, dell’azienda biellese, la storia più recente di Roj Electrotex merita di essere raccontata proprio quale esempio di capacità di diversificazione produttiva.
L’azienda, che ha sede a Biella, in via Vercellone dove la città lascia ormai spazio ai primi campi e prati verso Ponderano, è stata fondata nel 1965 da Remo Roj e dall’ingegner Vella, due lungimiranti imprenditori biellesi. Nel 1992, Roj viene assorbita dal gruppo svedese Iro. Ma la svolta importante arriva nell’ottobre del 2000, quando il Gruppo Iro viene a sua volta completamente assorbito dal gruppo Van de Wiele realtà industriale belga.

Diversificazione. «Il Gruppo Van de Wiele - spiega Riccardo Romani, (Area Manager di Roj Electrotex) - conta circa 2.200 dipendenti ed ha un fatturato di circa 300 milioni di euro. In questo contesto, Roj ha rappresentato, sin da subito, un solido punto di riferimento per le tecnologie elettroniche e meccaniche. Dai primi anni del decennio, in previsione di una crisi del meccano tessile, il Gruppo ha intrapreso una vigorosa diversificazione produttiva. Nel 2007, sono iniziate le prime attività di co-engineering. Nel 2008, la grande crisi ha stimolato scelte strategiche. Il titolare del Gruppo Van de Wiele, Charles Boduain, d’accordo con l’amministratore delegato di Roj Electrotex, Franco Oliaro, ha deciso di andare nella direzione opposta a quella allora praticata dalla maggior parte degli imprenditori di quell’epoca che, di fronte alle contrazioni del mercato, decidevano di tagliare investimenti. Al contrario, gli investimenti del Gruppo sono stati incrementati, accelerando la diversificazione: da un lato, in direzione del co-engineering e della trasmissione delle conoscenze tecnologiche; dall’altro lato, in quella della creazione di prodotti dedicati alle energie rinnovabili e, in particolare, nel segmento dell’illuminazione a Led alimentato da energia solare. Oggi, tutta la nostra tecnologia prodotta è completamente made in Biella e viene venduta anche in Cina. Le esportazioni verso i paesi asiatici rappresentano infatti un’importante parte del fatturato, in particolare nel settore dei quadri di comando per macchine tessili, Roj Electrtex serve uno dei più grandi costruttori di telai cinese».
Anche grazie a ciò, Roj si avvia a chiudere il 2011 con un fatturato previsto di 37 milioni di euro: circa un decimo di quello complessivo del Gruppo Van de Wiele.

8 settembre 2011

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